Se hai visto al cinema C’è ancora domani, il film del debutto da regista di Paola Cortellesi, forse sei rimasta colpita dalla merceria dove la protagonista Delia, interpretata dalla stessa Cortellesi, lavora come commessa e dove si svolgono alcune scene cruciali della storia. Ebbene, al momento delle riprese quella merceria esisteva davvero, ed era antichissima e proprio come l’abbiamo vista sul grande schermo. Ma adesso ha chiuso i battenti.
C’è ancora domani, la storia della merceria
La merceria, situata in via Locchi, dietro piazza Ungheria, era una delle più storiche di Roma. Un’istituzione per il quartiere Parioli. I proprietari hanno spiegato di essere costretti a chiudere a causa della crisi economica, che sta mandando al tappeto tante piccole attività.
“La proprietaria era mia madre Rosanna Cuculi che acquistò la merceria nel 1975 e da allora fino ad agosto del 2023 é rimasta sempre sotto la nostra gestione”, ha scritto il titolare Davide Facioni nel gruppo Facebook “Noi nati ai Parioli”. Ha spiegato: “Dopo la morte di Rosanna ci ha pensato mio padre Vincenzo e infine io. Sono orgoglioso e contento di aver lasciato un segno positivo. É un ricordo che rimarrà nel tempo grazie anche alla Cortellesi per avermi scelto come merceria del suo film. Spero che rimangano vivi il ricordo di mia mamma che amava alla follia il suo lavoro, e di mio padre grazie a tutti di questi meravigliosi anni passati insieme”.
La delusione degli abitanti dei Parioli
Aperta da quattro generazioni, la merceria è sempre stata gestita dalla stessa famiglia. Il negozio era pieno di oggetti d’epoca, come bottoni, fili, nastri, pizzi e merletti, che hanno contribuito a creare l’atmosfera del film, ambientato nella Roma del dopoguerra. Ma finite le riprese del film, è stata chiusa. E adesso sui social chi ha visto il film, ma anche gli abitanti della zona, si dice addolorato per questo.
“Avevano sempre un consiglio da darti”, ha scritto un utente. “Ci andavo sempre a piedi da casa quando ero più giovane, erano le uniche ad avere pigiami e canottiere in filo di Scozia”, ha aggiunto una ex cliente. Ora la serranda è abbassata, e l’insegna non c’è più. Il tutto mentre C’è ancora domani continua a mietere successi.
C’è ancora domani, la trama del film
Il film che mescola dramma, commedia e storia, con uno stile originale, è una fotografia in bianco e nero del periodo del Dopoguerra. Racconta la vita di Delia, una donna semplice e devota alla famiglia, che vive in una Roma divisa tra le miserie della guerra e la voglia di cambiamento.
Delia è moglie di Ivano, interpretato da Valerio Mastandrea, un uomo violento e autoritario, e madre di tre figli, tra cui la primogenita Marcella, interpretata da Romana Maggiora Vergano, che sta per sposarsi con un ragazzo di buona famiglia. Delia si occupa anche del suocero Ottorino (Giorgio Colangeli), un vecchio dispotico e malato, e svolge vari lavoretti per arrotondare lo stipendio del marito.
L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con cui condivide momenti di leggerezza e qualche confidenza. Delia ha anche un ammiratore segreto: William, un soldato afroamericano che le vuole bene e che le offre una via di fuga dalla sua vita grigia.
Una pellicola da record
Il film si svolge nell’arco di pochi giorni, tra il 2 e il 3 giugno del 1946, quando gli italiani sono chiamati a votare per il referendum istituzionale e per l’elezione dell’Assemblea Costituente. In questo contesto storico, la protagonista si rende conto che la figlia sta per ripetere il suo stesso errore, sposando un uomo che la sottometterà e la umilierà.
C’è ancora domani è un film che celebra il coraggio delle donne, la loro forza e la loro voglia di libertà. Ma che riflette anche sul ruolo della famiglia, sul valore dell’amicizia e sull’importanza della scelta politica.
Finora il film ha vinto due premi alla Festa del Cinema di Roma, tra cui il premio speciale della giuria e una menzione speciale come migliore opera prima. Ha anche incassato circa 19 milioni di euro in poche settimane, diventando uno dei maggiori successi del cinema italiano del 2023.