C’è ancora domani, il film diretto e interpretato da Paola Cortellesi, è un vero e proprio fenomeno cinematografico che sta conquistando il pubblico italiano e internazionale. La pellicola, ambientata nella Roma del 1946, racconta la storia di Delia, una donna che cerca di emanciparsi dal marito padrone e dal suocero canaglia, grazie a una misteriosa lettera che le cambierà la vita.

I premi e il record al botteghino

Il film, che segna il debutto alla regia dell’attrice romana, ha vinto tre premi alla Festa del Cinema di Roma, tra cui il premio del pubblico, il premio speciale della giuria e la menzione speciale miglior opera prima. Ha anche vinto il “Biglietto d’oro” dell’Anec, l’Associazione nazionale esercenti cinema, ed è il film italiano più visto nelle sale dal periodo del Covid. Inoltre, è al quinto posto nella classifica dei film più visti in assoluto nel 2023, dopo Barbie, Oppenheimer, SuperBros e Avatar.

C’è ancora domani batte le supereroine Marvel

Uscita nelle sale lo scorso 26 ottobre, la pellicola che propone un ritratto neorealista in bianco e nero di una donna coraggiosa all’indomani della fine della seconda guerra mondiale, è riuscita a battere al botteghino persino le supereroine di The Marvels. Infatti, C’è ancora domani ha richiamato finora al cinema 1.841.817 spettatori, per un incasso di quasi 13 milioni di euro. Mentre il film della Marvel, in sala dall’8 novembre, è stato visto da 248.181 spettatori per 1.868.351 euro.

Il film venduto in 15 Paesi

Ma il trionfo di C’è ancora domani non si ferma qui: il film è stato venduto già in 15 Paesi nel mondo. Lo hanno acquistato Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Brasile, Argentina, Cina, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong. Si tratta di un risultato eccezionale per un film italiano, soprattutto in un periodo difficile per il cinema, che ancora non riesce a riprendersi dagli effetti della pandemia.

Paola Cortellesi: “Tutti abbiamo una storia così”

Perché tanto successo? A questa domanda ha risposto la stessa Paola Cortellesi, che nel film recita al fianco di Valerio Mastandrea. A Propaganda Live, l’attrice al suo debutto come regista, ha spiegato: “Perché tira fuori un nervo scoperto“. Quindi ha aggiunto di essere rimasta impressionata dalle persone che, durante le presentazioni del film in giro per l’Italia, le hanno raccontato le loro esperienze, o quelle di qualche parente. “Più o meno tutti abbiamo una storia così”, ha detto.

La trama di C’è ancora domani

Il film, infatti, racconta la vicenda di Delia, interpretata dalla stessa Cortellesi, una donna schiacciata dal ruolo di moglie, madre e nuora sottomessa. Il suo quotidiano è fatto di lavoro, sacrifici, soprusi e violenze da parte del marito Ivano, interpretato da Valerio Mastandrea, un uomo autoritario e violento che la maltratta e la umilia.

Delia non ha voce né diritti in una società patriarcale e maschilista, che la relega a un ruolo marginale e subalterno. Anche sua figlia Marcella, interpretata da Romana Maggiora Vergano, non riesce a capirla, poiché la ritiene debole e incapace di ribellarsi. Delia ha solo qualche amico che le vuole bene, come Marisa, alias Emanuela Fanelli, Nino, interpretato da Vinicio Marchioni, e William, un soldato afroamericano che le offre il suo aiuto.

Ma un giorno, nella sua grigia esistenza, arriva una lettera misteriosa, indirizzata solo a lei, che le cambierà la vita.

La critica internazionale

Il film di Paola Cortellesi ha saputo attrarre l’interesse dei distributori internazionali grazie alla sua capacità di raccontare una storia universale, che parla di coraggio, emancipazione e libertà.

Il sito francese CinémaTeaser ha definito la pellicola “un omaggio al cinema italiano del dopoguerra, ma anche una commedia brillante e una storia di emancipazione femminile, portata in scena con grazia e ironia da una straordinaria Paola Cortellesi”.

Il quotidiano tedesco Die Zeit ha scritto che il film “mescola con abilità il dramma, l’umorismo e il romanticismo, offrendo uno spaccato della società italiana del 1946, ma anche un messaggio di speranza e libertà per le donne di oggi”.

La testata americana Variety lo ha definito “un esordio sorprendente e originale, che omaggia e celebra i grandi classici del cinema italiano del dopoguerra, con un’attenzione particolare alle grandi attrici di quell’epoca, come Anna Magnani, a cui Cortellesi si è ispirata” .