Cresce il numero degli artisti in rivolta contro l’intelligenza artificiale. Dopo gli scioperi di Hollywood, questa volta è l’industria musicale ad esprimere collettivamente il proprio malcontento attraverso una lettera aperta indirizzata alle aziende tecnologiche, agli sviluppatori e alle piattaforme di streaming.
Intelligenza artificiale, “violati i diritti degli artisti”
Il documento, firmato da 250 artisti, chiede ai soggetti interessati di smettere di impiegare l’intelligenza artificiale generativa per simulare i loro progetti e formare modelli concorrenziali “violando e svalutando i diritti degli artisti umani”.
Tra i firmatari Stevie Wonder, Billie Eilish, Nicki Minaj, Miranda Lambert, Elvis Costello, R.E.M., Pearl Jam, Katy Perry, Norah Jones, Ja Rule, e Peter Frampton. Quasi tutti i generi musicali sono rappresentati e i firmatari sono tutti membri dell’Artist Rights Alliance, organizzazione no-profit che difende i diritti degli artisti “nell’era digitale”.
Che cosa chiedono i firmatari
Pur riconoscendo che l’intelligenza artificiale, se utilizzata in modo consono, può favorire la creatività, nella lettera si denuncia che “alcune delle aziende più grandi e potenti stanno utilizzando senza permesso il nostro lavoro per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Questi sforzi mirano direttamente a sostituire il lavoro degli artisti umani con enormi quantità di ‘suoni’ e ‘immagini’ creati dall’IA che diluiscono sostanzialmente le royalties pagate agli artisti. Per molti musicisti, artisti e cantautori che cercano solo di sbarcare il lunario, questo sarebbe catastrofico“.
“Questo attacco alla creatività umana deve essere fermato“, si legge nella lettera. “Dobbiamo proteggerci dall’uso predatorio dell’intelligenza artificiale per rubare voci e sembianze di artisti professionisti, violare i diritti dei creatori e distruggere l’ecosistema musicale”.
ELVIS Act, il Tennessee contro l’IA
Il mese scorso, lo Stato del Tennessee è diventato il primo nel Usa ad approvare una legislazione volta a proteggere cantautori, artisti e altri professionisti dell’industria musicale dai potenziali pericoli dell’intelligenza artificiale. I sostenitori affermano che l’obiettivo è garantire che gli strumenti dell’IA generativa non possano replicare la voce di un artista senza il loro consenso.
Il disegno di legge – l”ELVIS Act” (Ensuring Likeness, Voice, and Image Security Act) – entrerà in vigore il 1° luglio.
“Diamo lavoro a più persone nel Tennessee nell’industria musicale che in qualsiasi altro Stato”, ha detto ai giornalisti il governatore del Bill Lee poco dopo aver firmato il disegno di legge. “Gli artisti hanno proprietà intellettuale. Hanno doni. Hanno un’unicità che è loro e soltanto loro, certamente non l’intelligenza artificiale”.