Identità di genere, inclusione, maggiore consapevolezza sociale. Nel 2024 i film horror hanno fatto un salto di qualità e, per la prima volta dopo anni, hanno scatenato dibattiti non solo legati alle scene macabre o, magari, sanguinolente, ma per le tematiche proposte. Senza contare il successo al botteghino.
Il successo di “Longlegs”
Come Longlegs, la pellicola scritta e diretta da Osgood Perkins, il figlio di Anthony Perkins: nel primo fine settimana nei soli Stati Uniti ha incassato oltre 22 milioni di dollari. Il tutto mentre nelle sale c’erano film come Cattivissimo me 4 e Twisters.
Arrivato al cinema il 31 ottobre, giusto in tempo per la notte di Halloween, è stato definito il film più spaventoso del decennio grazie a una trama dove non mancano bambole, il diavolo, suore, l’Fbi, demoni, voci e un serial killer interpretato da Nicolas Cage.
E anche grazie una operazione di marketing che ha tenuto per mesi gli appassionati del genere con il fiato sospeso: indizi, un sito web, The Birthday Murders, con la ricostruzione di vent’anni di retroscena dedicati alle vittime del serial killer. Ma anche cartelloni pubblicitari con un numero di telefono al quale rispondeva la voce maschile dell’assassino e pubblicità in codice.
“Heretic”, Hugh Grant in un horror religioso
Ma è stato anche l’anno degli horror religiosi: da Immaculate – La prescelta, con Sydney Sweeney nei panni di una suora che vive un incubo orribile, a Omen – L’origine del presagio, con protagonista una donna americana che vuole farsi suora ma scopre qualcosa di terribile.
Fino a Heretic, un thriller horror su due ragazze mormone torturate da Hugh Grant – sì, proprio lui, la star delle commedie romantiche – mentre cerca di testare la loro fede. Ha guadagnato oltre 10 milioni di dollari in un solo fine settimana. È una riflessione tra adulti sulla religione e la fede nel contesto del genere horror.
I delitti di Strange Darling
C’è, invece, un elemento di empowerment femminile in Strange Darling di JT Mollner, un avvincente thriller ambientato nell’Oregon rurale dove un uomo e una donna si impegnano in una storia di una notte che si trasforma in un gioco del gatto e del topo ricco di omicidi e colpi di scena.
La particolarità sta nel fatto che la pellicola non ha un andamento lineare, ma è divisa in sei capitoli narrativi presentati come la versione romanzata di una serie reale di delitti, che però non si sa se si siano realmente verificati.
“The Substance”, l’horror secondo Demi Moore
Fa invece riflettere sugli oppressivi standard di bellezza femminile The Substance, l’horror che ha per protagonista Demi Moore nei panni di una star in declino che trova il modo di ringiovanire grazie a una sostanza, che però ha un effetto dai risultati mostruosi che lei non aveva previsto.
Un film potente ma scioccante, tanto che nei primi giorni al cinema molte persone sono uscite dalla sala in anticipo perché non hanno retto alla visione di tanto sangue e scene macabre.
L’affermazione di genere in “Ho visto la tv brillare”
Affronta il tema dell’affermazione di genere l’horror I Saw the TV Glow, arrivato in Italia con il titolo Ho visto la tv brillare. Protagonista è Owen, un teenager la cui vita prende una piega pericolosa quando una compagna di classe gli parla di uno show tv che va in onda in tarda serata e che mostra un mondo sovrannaturale che esiste al di sotto della realtà.
“Nosferatu”, l’horror con Lily-Rose Depp
E che dire di Nosferatu? La pellicola con una straordinaria Lily-Rose Depp indaga la tematica della salute mentale. La figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis è Ellen Hutter, una sposa che vive un angosciante senso di colpa poiché è convinta di essere sbagliata per avere evocato un vampiro, Nosferatu, il “non morto”. Ma è lei ad averlo chiamato a sé o è lui che si è insinuato nella sua mente?