Mode e stili non si esauriscono mai del tutto, ma continuano a bruciare sotto la cenere anche per decenni prima di riaccendere la loro fiamma. È esattamente quanto successo alla cultura goth, popolarissima tra gli anni Ottanta e Novanta, poi a lungo sopita prima di tornare di tendenza per la Gen Z. Abiti neri, magari in pizzo, pullover a righe o scacchi, cappelli vintage, pelle pallida ed espressione dolente, citazioni di Edgar Alla Poe a portata di mano: è questo uno degli stili più amati del momento. Un modo di vestire ma anche di muoversi nel mondo, che al tempo stesso ispira e trae ispirazione da serie tv, film, canzoni e libri, pescando dal passato aggiungendo una nota contemporanea.
Serie tv
Il lancio della serie Mercoledì di Tim Burton, arrivato in un momento in cui la moda aveva già imboccato questa direzione, ha fatto riesplodere la passione per la cultura goth. Raccontando la storia della primogenita della famiglia Addams, interpretata da Jenna Ortega, il regista si è molto divertito a giocare con le atmosfere dark che gli sono tanto congeniali, e che mescola sapientemente con dettagli pop. Lo show ci ha messo poco a guadagnarsi la vetta dei più visti di Netflix, imprimendo la sua impronta sul gusto della Gen Z. Ma non è l’unica serie che piace ai giovani e che racconta questo mondo oscuro: da Locke & Key a The Frankenstien Chronicles a The Alienist sono numerosi gli esempi da cui prendere spunto.
I film con ispirazione goth
Al cinema invece è il recentissimo remake di Nosferatu per la regia di Robert Eggers a incarnare la quintessenza del goth. Per non parlare del reboot de Il Corvo, la storia che aveva già dato impulso a questa sottocultura negli anni Novanta e che ora regala una nuova spinta agli amanti del genere. Ma già Povere Creature di Yorgos Lanthimos aveva riportato sul grande schermo look e atmosfere ispirate, ma in maniera esageratamente grottesca e con un guizzo contemporaneo, alla Londra tardo ottocentesca.
La musica
Gli scenari cupi evocati dalla musica di The Sisters of Mercy e The Cure si fanno apprezzare dalla Gen Z, ma rispetto alla fine degli anni Ottanta la cultura goth ha trovato anche nuovi sbocchi. Le sonorità di oggi spaziano dal pop-positive di Glutton for Punishment alla musica folk aliena dei Tristwch Y Fenywod, il cui album omonimo è stato uno dei più sorprendenti del 2024. Ma si può sentire anche nella cantautrice indie Sharon Van Etten, nelle canzoni di Bambie Thug (protagonista all’Eurovision 2024) e nel folk-horror primordiale dell’ensemble nordico-tedesco Heilung.
I libri goth
Per quanto riguarda la letteratura, sono sempre i classici a costituire un punto di riferimento anche per i nuovi adepti della cultura goth. Prima di tutti Edgar Allan Poe, con i suoi scenari fatti di solitudine, inquietudine e tormento. Da Frankenstein di Mary Shelly a Dracula di Bram Stoker, passando per l’Abbazia di Northanger di Jane Austen, Jane Eyre di Charlotte Bronte e Dr. Jeckyll e Mr. Hide di Robert Louis Stevenson, sono sempre gli evergreen i più venduti su Amazon.
Perché piace la cultura goth?
Ma oltre al fascino e all’influenza generata da libri e film sulla Gen Z, perché la cultura goth attira così tanto? Sull’Indipendent prova a trovare una risposta Angela Rossi, dell’etichetta musicale italiana Gothic World Records, che vede la causa nel periodo di incertezza sociale, politica ed economica che stiamo vivendo che, forse in maniera non casuale, per molti aspetti ricorda quello di quaranta anni fa: «Le persone cercano di trovare un posto in cui fuggire, un posto alternativo. In fuga dai problemi del mondo reale come i grandi conflitti a cui stiamo assistendo in questo momento, Russia e Ucraina, Palestina e Israele. Molte persone trovano conforto nelle atmosfere più cupe, che si tratti della musica o semplicemente della moda. Descritto così, il goth ha la qualità di un fascino protettivo nei momenti difficili».