Alcune immagini dal set pubblicate dal tabloid britannico “Daily Mail” hanno scatenato una polemica attorno all’adattamento cinematografico della favola di Biancaneve, atteso per il 2024. Nel film, che sarà firmato dalla regista Greta Gerwig, non compariranno i tradizionali sette nani, che saranno sostituiti da creature fantastiche. E sparirà pure il principe azzurro. La decisione sarebbe stata presa dalla multinazionale dell’intrattenimento in nome dell’inclusività e del “politically correct”.

Biancaneve sarà Rachel Zegler

Rachel Zegler in "The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes"
Rachel Zegler in “The Hunger Games: The Ballad of Songbirds and Snakes”

A dirigere il live action di “Biancaneve” è stata chiamata Greta Gerwig, la regista di “Barbie” e di “Piccole donne”, maestra nell’attualizzazione dei grandi classici del passato. Il cast del remake Disney, che uscirà nel 2024, include l’attrice americana di origine ispanica di “West Side Story” Rachel Zegler nel ruolo principale di Biancaneve e Gal Gadot, che interpreterà la Regina Cattiva.

Biancaneve

Biancaneve dai Grimm alla Disney

Biancaneve, scritta dai fratelli Jacob e Wilhelm Grimm in una prima edizione nel 1812, ispirò il fortunato film d’animazione che la Disney produsse e fece uscire nel 1937. Nel lungometraggio i sette nani (Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo, Pisolo) furono connotati da caratteri distintivi entrando nell’immaginario collettivo.

Creature magiche al posto dei nani

Nelle foto dal set nel Bedfordshire (Inghilterra) – pubblicate dal “Daily Mail” – al posto dei nani si vede un gruppo eterogeneo di personaggi fantasiosi, a metà strada tra gli hobbit di Tolkien e i troll di Frozen. Creature magiche di tutte le dimensioni, generi ed etnie che andrebbero incontro alle sempre maggiori esigenze delle major di mostrarsi inclusive e lontane da qualsiasi forma di presunta discriminazione.

Chi ha condannato la scelta: “Snaturata la fiaba”

Biancaneve

Molti utenti del web hanno criticato questa scelta del “politicamente corretto” a tutti i costi, accusando la produzione di aver snaturato la fiaba originale di “Biancaneve”. “GoWoke or GoBroke”, ha scritto un utente di Twitter accusando l’industria cinematografica negli Stati Uniti di essere “succube” della cosiddetta “cultura woke”, ovvero anti-razzista, pur di vendere i propri prodotti. Per un altro, invece, “ai Woke non importa molto dei nani…”.

Le critiche di Peter Dinklage

Le polemiche sul film non sono nuove. Un anno fa la star di ‘Game of Thrones’, Peter Dinklage – che è affetto da nanismo – aveva attaccato la produzione proprio sulla rappresentazione della disabilità: “Senza offesa per nessuno, sono rimasto un po’ sorpreso quando hanno annunciato di aver scelto un’attrice ispanica per Biancaneva ma poi continuano a rappresentare sette nani che vivono in una grotta. Evidentemente i miei sforzi per portare avanti i nostri diritti sono stati inutili“. La Disney si difese all’epoca spiegando di essersi consultata con diversi membri della comunità di persone con nanismo e di
voler “un nuovo approccio alla storia”.

Rachel Zegler: “Giusto modernizzare la storia”

La protagonista del film, Rachel Zegler, ha difeso i cambiamenti sottolineando che la fiaba “doveva essere modernizzata”. “È un cartone animato di 85 anni fa e la nostra versione è la storia di una giovane donna che vive la sua vita a prescindere dal fatto che ‘Un giorno il suo principe verrà'”, ha dichiarato l’attrice.

“Licenziato” anche il Principe Azzurro

Gli sceneggiatori del nuovo “Biancaneve” hanno infatti depennato non soltanto i sette nani, ma anche il Principe Azzurro, giudicandolo una figura desueta e fuori tempo. L’eroina, per realizzare i propri sogni, non avrà bisogno di un uomo a cavallo ma si salverà da sola.