Alzi la mano chi non ha scolpito nella memoria quel suono di chitarra iniziale, in Più Bella Cosa, che preannuncia la voce nasale dell’inconfondibile Eros. Regina dei karaoke, «com’è cominciata io non saprei la storia infinita con te», è una delle intro più cantate e amate della musica italiana. Noi però, a differenza sua, ci ricordiamo bene com’è iniziata la storia. Era un giorno di febbraio del 1984 e un certo Eros Ramazzotti cantava di una terra promessa, sul palco del 34esimo Festival della Canzone Italiana

Terra Promessa: «ragazzi di oggi»

Crush. Oggi probabilmente lo definiremmo così quel sentimento che provavamo per quell’Eros appena ventenne. Ciuffo riccio, T-shirt nera e giubbotto beige: ma ve lo ricordate? Era il 1984 e sul palco di Sanremo Giovani Ramazzotti cantava Terra Promessa, che gli avrebbe consegnato la vittoria. E lo avrebbe trasformato nell’idolo dei teenagers dell’epoca (e non solo). Con quel brano che era più di una canzone, un vero e proprio manifesto autobiografico in cui il cantautore romano raccoglieva sogni e speranze dei suoi coetanei. Ragazzi degli anni Ottanta che cercavano qualcosa di più nella vita, un posto a cui appartenere, «una terra promessa, un mondo diverso dove crescere i nostri pensieri». Insomma, ragazzi che guardano al futuro immaginando un mondo meno duro, «finché qualcosa cambierà».

Adesso tu: «andare avanti senza voltarsi mai»

L’Italia amava Eros Ramazzotti. Quel cantante delle periferie romane che nel 1986 tornava sul palco dell’Ariston, per conquistarlo ancora. Questa volta, però, tra i big. E con una canzone di un giovane un po’ cresciuto: Adesso tu. Il testo è speciale, e non solo perché è una potente dichiarazione d’amore. È speciale anche perché racconta di quella terra di mezzo, il passaggio alla vita adulta, in cui si fondono la nostalgia delle origini e le più belle speranze di un futuro condiviso. Il fiato, le salite, le corse, i voli: «a questa età non sai, non sai». Nemmeno noi, forse, sapevamo ancora salutare i luoghi in cui eravamo nati e cresciuti, prima di incontrare il grande amore, prendere la nostra strada e «andare avanti, senza voltarsi mai». Adesso tu sarebbe diventata una hit e avrebbe affermato definitivamente Eros Ramazzotti come star del pop mondiale.

Se bastasse una canzone: «tutti quelli che sono allo sbando»

Tocca le corde dell’anima Se bastasse una canzone, uno dei brani più intimi di Ramazzotti. Nel contesto degli anni Novanta, diventa un grido di vicinanza per tutte le persone che soffrono. A dirlo è lo stesso Eros, che dedica il brano a tutti quelli che sono allo sbando, che non hanno avuto ancora niente o che sono ai margini da sempre. A chi sta aspettando, rimanendo un sognatore, ma sempre più solo. Una canzone dal significato profondo, che afferra quella disillusione che si prova quando ci si sente impotenti, incapaci di cambiare il mondo. Del resto, però, non si può amare la vita di nascosto. E se è vero che una canzone non può far piovere amore, cantarla più forte può sottrarre un po’ di solitudine a tutti quelli che «in ogni senso hanno creduto, cercato e voluto che fosse così». “Se bastasse una canzone” è il primo singolo estratto, nel 1990, dall’album In ogni senso, che proietta Ramazzotti per la prima volta in una dimensione internazionale.

Più bella cosa: «cantare d’amore non basta mai»

Era il 1996 e Eros Ramazzotti pubblicava quella che sarebbe diventata la colonna sonora di tantissime storie d’amore italiane (e non solo). Più bella cosa, una delle canzoni di maggior successo del cantautore romano, dedicata alla musica e al suo amore dell’epoca, Michelle Hunziker. Una sorta di ricetta per quel sentimento travolgente: passione, un briciolo di pazzia, mestiere, pensiero e un po’ di mistero. Per il resto, la canzone parla da sé. Sarà per questo che ha sugellato così tanti amori? Più bella cosa è contenuta nel settimo album di Ramazzotti, Dove c’è musica. Presentata durante il Festivalbar nell’estate del 1996, ha anche permesso a Eros di conquistare due premi: “Best song” e “Best album”. Un successo poi non solo italiano, dal momento che il cantautore ha tradotto il brano anche in spagnolo (La cosa mas bella) e ha vinto gli MTV Europe Gold Awards nel 1997.

Un’emozione per sempre: «io perciò devo andare»

Ma per quanto travolgenti, certi amori sono destinati a finire. E chi prima, chi dopo, deve fare i conti con un cuore spezzato. E con i ricordi di «momenti che restano così impressi nella mente». Parla di questo Un’emozione per sempre, il brano composto nel 2003 da Ramazzotti poco tempo dopo la separazione dalla sua prima moglie, Michelle Hunziker. Il disco sarebbe rimasto in classifica nella top 20 per ben venti settimane; e avrebbe conquistato il cuore di milioni di fan, anche al di fuori dell’Italia. Perché è proprio vero: quando ci si è persi, a volte basta ascoltare una canzone per ritrovarsi. La musica, del resto, esaurisce le parole quando riesce a mettere l’umanità di fronte a uno specchio. E a darle delle note (e una voce inconfondibile, come quella di Ramazzotti) in cui riconoscersi. Non ci rimane allora che una cosa da dire: grazie Eros e buon compleanno!