«Il caldo, si sente persino il caldo». Ha ragione Laura Luchetti, la regista italiana che ha diretto la quinta puntata de Il Gattopardo insieme al britannico Thomas Shankland (episodi 1, 2, 3, 6) e all’altro italiano Giuseppe Capotondi (episodio 4). Nella serie ispirata al capolavoro di Tomasi di Lampedusa, su Netflix dal 5 marzo, Kim Rossi Stuart è il principe di Salina, Saul Nanni Tancredi, Deva Cassel Angelica, Benedetta Porcaroli Concetta.

Il Gattopardo: una serie cult

Ciò che resta addosso dopo la visione del grande affresco corale che la serie Il Gattopardo restituisce è soprattutto una sensazione fisica. L’incanto di un paesaggio maestoso e riarso all’indomani del collasso del Regno borbonico e dello sbarco delle truppe garibaldine, di un’umanità fiaccata dalla canicola e dalla Storia, che trova scampo all’ombra dei vicoli depredati di Palermo e nella frescura di palazzi sontuosi e decadenti. Postumi di una sensuale immersione nel racconto di una Sicilia al bivio che, tra movimenti di folla coreografici e campi lunghi, surclassa la migliore realtà virtuale. «Come si coglie dalla fotografia» conferma Luchetti «l’intento era quello di realizzare un racconto cinematografico e allo stesso tempo di grande intrattenimento».

Il triangolo Tancredi-Angelica-Concetta

Come è stata coinvolta nel progetto?

«Devo ringraziare Indiana, la produzione, e Shankland, di cui avevo visto il bellissimo The Serpent, che mi ha dato fiducia. L’episodio che dirigo è l’unico ambientato a Torino, un’opportunità che mi ha concesso di tornare nella città dove ho da poco girato un altro adattamento, La bella estate, dalla novella di Cesare Pavese, e di ritrovare l’attrice che lì ho fatto debuttare, Deva Cassel, che nella serie Il Gattopardo è Angelica».

Deva Cassel è Angelica nella serie Il Gattopardo (Ph. Lucia Iuorio)
Deva Cassel, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel, è Angelica nella serie “Il Gattopardo” (Ph. Lucia Iuorio/Netflix)

Che succede nella puntata torinese?

«È l’episodio delle relazioni e dei sentimenti, quello in cui cadono le maschere e il triangolo Concetta-Angelica-Tancredi viene allo scoperto. Un racconto più intimo rispetto a quello corale: Benedetta Porcaroli, che veste i panni di Concetta, si confronta finalmente col padre, il principe di Salina, un magnetico Kim Rossi Stuart. La concentrazione è stata soprattutto sul lavoro con gli attori, su sentimenti taciuti che piano piano emergono. Gli sceneggiatori inglesi che hanno lavorato per anni, sotto la guida di Shankland, hanno portato il femminile alla ribalta: il personaggio di Concetta è all’altezza del principe».

Benedetta Porcaroli è Concetta nella serie Il Gattopardo (Ph. Lucia Iuorio)
Nella serie “Il Gattopardo” Benedetta Porcaroli interpreta Concetta, figlia del principe di Salina innamorata di Tancredi (Ph. Lucia Iuorio/Netflix)

Come ha ritrovato Deva Cassel?

«Sempre più brava e luminosa. E cresciuta: lavorare sul set di una serie è una grande palestra, ti rende più matura, sicura. Deva ha un enorme talento e un ruolo difficile, inatteso, sono uscite cose inaspettate anche per me».

L’attualità del Gattopardo

Cosa resta della dimensione politica del romanzo?

«La serie è anche un omaggio alla nostra storia. Ho potuto girare parte della puntata nel primo Parlamento italiano, uno spazio quasi inaccessibile e in realtà molto piccolo. È stata un’emozione trovare i nomi di Cavour, Mazzini, D’Azeglio incisi sulle sedie. C’è una scena, in particolare, da cui si evince l’attualissima saggezza del romanzo, con la figura stanca di Don Fabrizio, bloccata tra passato e futuro, che ricorda da vicino l’Europa e il nostro Paese».

Kim Rossi Stuart e Saul Nanni nella serie Il Gattopardo (Ph. Lucia Iuorio)
Kim Rossi Stuart è il principe di Salina, Saul Nanni Tancredi. Nella serie “Il Gattopardo” interpretano i ruoli che furono di Burt Lancaster e Alain Delon nel film di Luchino Visconti (Ph. Lucia Iuorio/Netflix)

Come vi siete confrontati con il film di Visconti?

«Questo progetto ha una maggior ampiezza rispetto al racconto che Luchino Visconti fece in forma cinematografica, che ha un limite di tempo e guarda al romanzo con gli occhi dell’epoca in cui fu girato (protagonisti del film del 1963 erano Burt Lancaster, Alain Delon e Claudia Cardinale, ndr). La serie lo rilegge con uno sguardo più contemporaneo che ne sottolinea l’universalità, la dimensione di saga sul potere e sulla famiglia. Le parole di don Fabrizio, il suo modo di porsi nei confronti del cambiamento in politica, potrebbero tranquillamente risuonare oggi, in qualsiasi contesto politico».