«Dicono che quando stai per morire vedi la tua vita lampeggiare davanti ai tuoi occhi. E io ho appena visto la mia vita lampeggiare davanti ai miei occhi. Gran parte della mia vita, ma non tutta la mia vita, che è stata resa possibile dalla mia adorabile moglie, che ha sostenuto le mie passioni e i miei sogni e ne sono grato». Con queste parole Harrison Ford ha commosso il Festival di Cannes. L’attore, che ha ottant’anni, ha ricevuto la Palma d’oro per il suo contributo al cinema. Sulla Croisette è arrivato con la moglie, Calista Flockhart, 58, e il cast del film Indiana Jones e il quadrante del destino, la nuova e ultima puntata della saga sull’archeologo più famoso del mondo.

L’ultima puntata della saga iniziata nel 1981

Indiana Jones e il quadrante del destino è il quinto film della serie, e il primo che non è stato diretto da Steven Spielberg e dove George Lucas non ha scritto la trama. I due registi sono produttori esecutivi. La pellicola è stata diretta da James Mangold. Nel film Indiana Jones corre contro il tempo per recuperare un artefatto leggendario che può cambiare il corso del destino. Harrison Ford ha interpretato il leggendario archeologo per la prima volta nel 1981 in Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta. Da quel momento, nell’immaginario collettivo l’archeologia è diventata un’avventura spavalda tra fosse di serpenti e tesori perduti. In attesa di vedere la nuova e ultima avventura, ecco dieci cose che gli appassionati della saga non possono non sapere.

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– Harrison Ford nel film Indiana Jones e il quadrante del destino.
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– Phoebe Waller-Bridge e Harrison Ford nel film Indiana Jones e il quadrante del destino.
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– Una scena del film Indiana Jones e il quadrante del destino.
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– Harrison Ford nel film Indiana Jones e il quadrante del destino.
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– Harrison Ford in una scena del film Indiana Jones e il quadrante del destino.
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– Harrison Ford in una scena del film Indiana Jones e il quadrante del destino.
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– Una scena del film Indiana Jones e il quadrante del destino.

Indiana Jones è nato alle Hawaii

Quando pensiamo a Indiana Jones, lo rivediamo impegnato in una delle sue missioni che lo hanno portato dall’Himalaya ai nightclub di Shanghai. Pochi, però, sanno che il famoso personaggio è nato alle Hawaii. Fu lì, sdraiati su una spiaggia di Maui nel 1977, che George Lucas e Steven Spielberg rimuginarono idee per replicare i rispettivi successi ottenuti con Star Wars e Lo squalo. Prodotto da Lucas e diretto da Spielberg, I predatori dell’arca perduta è stato un trionfo al botteghino e ha vinto quattro Oscar. I due sequel – Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) e Indiana Jones e l’ultima crociata (1989) – hanno contribuito a costruire una leggenda che ha ispirato parchi a tema, videogiochi e montagne di merchandising. Quasi vent’anni dopo, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo ha fatto salire gli incassi totali della serie a quasi 2 miliardi di dollari.

Il famoso archeologo prende il nome da un cane

L’ispirazione alla base del personaggio è nata da fonti reali e immaginarie. Per esempio, Lucas e Spielberg si sono ispirati alle imprese dell’archeologo Hiram Bingham, che ha scoperto Machu Picchu, ma anche ai western di Clint Eastwood. Quanto al nome, all’inizio George Lucas avrebbe voluto chiamarlo “Indiana Smith”, dove Indiana era il nome del suo cane Alaskan Malamute, già ispiratore di Chewbacca in Star Wars. A Spielberg, però, il cognome “Smith” non piaceva, in quanto lo trovava troppo generico. Da qui la proposta di sostituirlo con “Jones”. Indiana Jones è stato ispirato da una lunga lista di personaggi: da James Bond a Zio Paperone in fumetti come Zio Paperone e le sette città di Cibola.

Il vero nome di Indiana Jones

Il vero nome di Indiana Jones è Henry Walton Jones Jr., detto Indiana. Lo dice lui stesso con la voce di Corey Carrier nel primo episodio della serie tv Le avventure del giovane Indiana Jones. “Indiana” è un soprannome che gli ha dato suo padre. Ed era il nome del suo cane.

Chi sono i genitori di Indiana Jones

Il papà di Indiana Jones si chiama Henry Walton Jones Sr. ed è stato interpretato da Sean Connery nel film Indiana Jones e l’ultima crociata.
La madre si chiama Anna Mary Jones. Nei film viene citata tre volte: la prima quando nei Predatori dell’arca perduta Indiana Jones dice a Marcus Brody: «Sembri mia madre». La seconda volta nel film L’ultima crociata, quando Sean Connery dice che la morte di sua moglie ha causato l’allontanamento con suo figlio. La terza nel Regno del teschio di cristallo, dove Indiana Jones dice: «La gente ha al massimo una madre e a volte pure per poco tempo». Infine, nella serie tv Le avventure del giovane Indiana Jones si scopre che Anna Mary Jones, interpretata da Ruth de Sosa, è morta all’età di 33 anni, uccisa dall’influenza. E che ha avuto una relazione clandestina con Giacomo Puccini.

Un James Bond senza i gadget

Sebbene Spielberg sognasse di dirigere un film di James Bond, Lucas ha insistito che parte del fascino di Indiana Jones dovesse essere dato dal fatto che questo eroe sarebbe stato un “Bond senza i gadget“. No orologi esplosivi o Aston Martin con sedili eiettabili: Indy avrebbe trionfato con corde, coltelli e ingegnosità. Ne è nato un personaggio con tutti i tratti distintivi di un classico personaggio di Lucas-Spielberg: un eroe geniale con un lato comico e ironico, le cui relazioni con le donne sono più complicate di qualsiasi conquista in stile Bond.

Il ritorno di Steven Spielberg

Mentre il progetto di Indiana Jones era in preparazione, Spielberg stava in disparte dopo il flop del suo film 1941 – Allarme a Hollywood. Si era anche guadagnato la reputazione di regista spendaccione, che faceva gli straordinari e poteva essere tirannico sul set. Di lui si raccontava che fosse andato via per due giorni durante le riprese del film Lo squalo poiché temeva che la sua squadra avrebbe cercato di annegarlo, tale era la sua impopolarità. Il progetto di Lucas ha segnato una svolta nella carriera di Spielberg, che ha dimostrato di poter lavorare velocemente, in tempo, rispettando il budget e con grande successo.

Harrison Ford non è stato la “prima scelta”

Steven Spielberg voleva Harrison Ford, ma George Lucas era riluttante a riutilizzare l’attore protagonista di Star Wars. Sono stati, quindi, presi in considerazione Nick Nolte, Jeff Bridges e Bill Murray. I riflettori si sono posati su Tom Selleck, ma l’incantatore baffuto stava già lavorando alla serie poliziesca Magnum, P.I. Successivamente, migliaia di attrici hanno provato il ruolo di Willie nel secondo film, inclusa Sharon Stone, ma alla fine il ruolo è andato a Kate Capshaw. L’attrice non ha intrapreso una brillante carriera a Hollywood, ma è diventata la signora Spielberg nel 1991.

Indiana Jones e la paura del cobra

L’estrema paura di Indy per i serpenti è un punto fisso della trama. Per la classica scena in cui Indiana Jones cade in una fossa piena di rettili striscianti, Steven Spielberg non si è trattenuto quanto a oggetti di scena. Ha, infatti, usato 6.500 cobra vivi, più alcuni pezzi di tubi per annaffiare.

La figura di Indiana Jones ha talmente contribuito al successo dell’archeologia, inducendo tantissimi giovani a iniziare questo percorso di studi, che nel 2008 Harrison Ford è stato eletto membro della Board of Directors dell’Archaeological Institute of America.

Indiana Jones nel mirino della censura

Sapevate che il PG-13, cioè l’etichetta di “parental guidance under 13”, è nata anche grazie a Indiana Jones? Il film Il tempio maledetto fu considerato, insieme ai Gremlins, troppo violento da fare vedere ai bambini. A seguito di numerose polemiche, i film cominciarono a essere classificati come PG, cioè “parental guidance”, oppure R, cioè “restricted”. Indiana Jones fu classificato come PG. Spielberg, però, suggerì di cambiare il sistema di rating aggiungendo un gradino intermedio tra PG e R, cioè il PG-13, che indica che i contenuti del film non sono adatti ai bambini di età inferiore ai 13 anni.