Via “grasso”, “piccolo” e “nano” dai libri di Roald Dahl e non solo: a finire nel mirino della censura questa volta sono i romanzi di Agatha Christie. E la polemica è già scoppiata…
Agatha Christie censurata
Il politicamente corretto colpisce persino Agatha Christie. In nome di una nuova sensibilità comune, più attenta alle esigenze della società contemporanea, i libri di Roald Dahl e di Ian Fleming hanno subito correzioni e revisioni linguistiche. Impazzano ormai i “sensitive readers”, esperti del settore editoriale (britannico e statunitense in particolare) impegnati a esaminare le pubblicazioni con l’obiettivo di individuare espressioni offensive, migliorandole e favorendo l’inclusione. E proprio loro hanno preso di mira i romanzi della celebre regina del giallo. L’editore HarperCollins è pronto a correggere alcuni passaggi e rimuovere termini considerati offensivi e razzisti.
Espressioni comunemente usate nei primi decenni del Novecento, condizionate dalla mentalità colonialista dell’epoca, saranno rimosse dai suoi libri. Non si troveranno più i termini con cui ci si riferiva a etnie diverse da quella britannica. Quindi, addio alla “n-word” e a parole come “ebreo”, “zingaro”, “orientale” e “dal temperamento indiano”. Al posto di “nativi” comparirà “locali” e il busto di un personaggio femminile non sarà più identificato in un “marmo nero”. In Miss Marple ai Caraibi, l’impiegato dell’hotel non sarà più descritto con i “denti così belli e bianchi”. In Poirot sul Nilo, invece, cancellati i commenti riferiti ai bambini dagli “occhi e nasi disgustosi” e il servo non sarà più descritto come un uomo di colore.
La polemica
Vanta una carriera durata più di mezzo secolo, ha attraverso due Guerre Mondiali e scritto ottanta romanzi e racconti, dando vita a personaggi indimenticabili come Hercule Poirot e Miss Jane Marple. Adesso però il patrimonio letterario lasciato dalla Christie sta per essere rivisto e i suoi più fedeli lettori non ci stanno. Gli appassionati dei romanzi gialli scritti dalla regina del crimine si scagliano contro la censura dettata dalle regole del politicamente corretto. In tanti parlano di “omicidio” perpetrato nei confronti di Agatha Christie e dei suoi libri.
Ci sono però posizioni più miti, che fanno appello al buon senso e chiedono di mantenere anche le edizioni originali, rispettose dell’autrice e della sua scrittura. Lo stesso intende fare la casa editrice Puffin, che prevede una “classic collection” priva di interventi postumi.