Sin dall’uscita delle prime quattro puntate (su un totale di sei), LOL – Chi ride è fuori ha letteralmente dominato il mondo del web e non solo, e sono emerse con forza (e con un sano stupore) le tre “quote rosa” della comicità dello show: Caterina Guzzanti, Michela Giraud e Katia Follesa.
Il format è semplice, quasi infantile (nel senso più tenero del termine). Un parterre di comici tra i più stimati e talentosi d’Italia, chiusi dentro un teatro allestito a mo’ di appartamento e con l’unico obiettivo di non ridere. Ma far ridere a crepapelle gli avversari.
Lo show di Amazon Prime Video, condotto da Fedez e Mara Maionchi, deve il suo grande successo proprio a questa semplicità. “Less is more”, avrebbe detto Mies van der Rohe. “Più donne, ancora meglio”, affermiamo noi a gran voce. Sì, perché LOL – Chi ride è fuori ci ha mostrato che la comicità è sempre più rosa. E questo ci è piaciuto da impazzire.
La rivoluzione di LOL
LOL – Chi ride è fuori ci ha offerto uno spiraglio di spensieratezza che è stato un vero toccasana in tempo di pandemia. Come ogni novità che si rispetti, ha attirato stuoli di fan da una parte e critiche dall’altra. Ma se c’è un aspetto su cui non possiamo obiettare è il fatto che abbia portato alla ribalta il ruolo della donna nel mondo della comicità.
Chiamiamola pure “comicità rosa”, anche se è tutto fuorché qualcosa di monocromatico. Il magico trio formato da Guzzanti, Follesa e Giraud ha portato sul piccolo schermo un caleidoscopio di colori, dimostrando che – seppur in minoranza – talento, versatilità, inventiva non sono affatto una prerogativa maschile in questo mestiere. Al punto da dare parecchio filo da torcere ai compagni di show.
LOL ha rimescolato le carte mettendo in evidenza l’erroneità di uno dei tanti pregiudizi ancora in auge e che – dobbiamo urlarlo a gran voce – ci hanno proprio stancato. E non per una mera questione di “politically correct“, come si usa dire adesso per sminuire certe questioni.
La risata è (anche) donna
Chi ha detto che una bella donna non possa far ridere? Chi ha stabilito che la comicità sia soltanto quella maschile a base di rutti, scoregge e battutine a doppio senso (tra l’altro, sminuendola)? Ma soprattutto, dove sta scritto che una donna non possa servirsi di questi escamotage per suscitare una fragorosa risata?
Basta con le donzelle in attesa del cavaliere che le salvi. Quest’immagine edulcorata della donna ha francamente stufato e LOL ha esattamente centrato il punto: la comicità è sempre più rosa, anzi ancora meglio non ha colori. E quelle tre forze della natura di Caterina Guzzanti, Katia Follesa e Michela Giraud ne sono una lampante dimostrazione.
La risata è donna, sì. Allo stesso modo in cui è uomo. Il comico è un istrione senza sesso né età, una creatura che si aggira tra noi pronta a farci sbellicare dalle risate con arguzia, intelligenza e la capacità mettere parole e gestualità al servizio del buonumore.
I pregiudizi fanno male ad ambo le parti e ci precludono la possibilità di godere di momenti esilaranti, proprio come quelli a cui hanno dato vita le tre fantastiche comiche scelte nel cast di LOL. Senza naturalmente togliere nulla ai colleghi.
Katia Follesa e l’arte di sapersi mettere in gioco
Il contributo di Katia Follesa in LOL non solo ha accentuato la “quota” rosa della comicità nello show, ma ha portato nelle case degli spettatori tutta l’esperienza di una artista poliedrica e dall’indiscusso talento. Tanto da giocarsela fino alla fine con Ciro Priello dei The Jackal.
Tutte la ricordiamo quando esordì insieme a Valeria Graci nel duo “Katia e Valeria”, presenze fisse a Zelig Circus dove hanno dato vita a personaggi indimenticabili. Erano i primi passi nel mondo della comicità e della tv per la biondissima e spumeggiante Katia, che dal quel 2004 ne ha fatta di strada.
Ha partecipato praticamente a tutti i programmi dedicati alla comicità made in Italy (Colorado Cafè, Buona la Prima, Scherzi a Parte), ma non solo. Katia Follesa ha fatto il salto di qualità, diventando a tutti gli effetti conduttrice tv. Poi tanta radio e perfino il cinema, dove ha debuttato nel 2011 con Vacanze di Natale a Cortina di Neri Parenti.
“Ho conosciuto benissimo Caterina Guzzanti e Michela Giraud che non conoscevo e siamo diventate il trio delle donne Iron Women”, ha detto in una recente intervista a YesLife.it. E probabilmente proprio in queste parole si racchiude in parte il segreto del loro successo: le donne sanno fare squadra (quando vogliono) e in modo silente si sostengono a vicenda, di fronte a qualsiasi situazione. Il fantastico trio di LOL ce lo ha dimostrato.
L’imperturbabile (e splendida) Caterina Guzzanti
La Guzzanti non ha bisogno di presentazioni. “Sorella d’arte” degli altrettanto noti Sabina e Corrado, sicuramente è stata una delle artiste più navigate di LOL. Basti pensare che il suo esordio in tv risale al 1997 (Pippo Chennedy Show), finché non è diventata una presenza immancabile nei programmi della Gialappa’s Band (Mai dire martedì, Mai dire Grande Fratello).
Se di comicità rosa si parla, in LOL – Chi ride è fuori la splendida Caterina Guzzanti (“bella e brava”, come ha tenuto a sottolineare anche Elio sui social) ne è diventata l’icona indiscussa. Impassibile e imperturbabile, nulla è riuscita a scalfire la sua corazza. E no, non ha riso neanche per un momento (o quasi).
Dovevamo aspettarcelo da un’artista di tale esperienza. A maggior ragione dopo la sua interpretazione di Arianna nella serie Boris, forse uno dei personaggi che di più la rappresenta. Caterina è schiva e riservata come poche e non si concede molto neanche sui social. La sua di fatto non è stata una “strategia” per vincere il gioco. Semplicemente ha dato tutta se stessa, così per com’è nella realtà.
La Guzzanti ha riscosso un grandissimo successo tra i giovani che proprio in LOL l’hanno scoperta e vista all’opera per la prima volta, restandone ammaliati. E consacrandola a tutti gli effetti “regina dei meme”, complici le buffissime espressioni in cui molti si sono identificati.
Michela Giraud e la libertà di essere sé stesse
“Io ho sempre pensato che la comicità fosse una sola, senza genere“, ha affermato Michela Giraud in un’intervista a Il Messaggero. E ha ragione da vendere.
La Giraud probabilmente era uno dei volti “meno noti” nel comedy show di Amazon Prime, ma puntare su di lei è stata la scelta più azzeccata che si potesse fare. Viene dalla stand-up comedy, da un canale YouTube da milioni di visualizzazioni, poi è arrivata in tv e adesso ha un programma tutto suo (CCN su Comedy Central, Sky).
A 33 anni è una delle regine indiscusse della comicità italiana e ci tiene a ribadire che “senza dubbio questo è il momento delle ragazze”. È anche grazie a lei se da qualche tempo la riflessione sulla comicità rosa è tornata alla ribalta, molto prima di LOL. Lei che non ha peli sulla lingua, che riesce a parlare di tutto anche a costo di essere additata come “volgare”.
Ed è proprio questo il punto. Forse è il momento di abbattere questi “paletti” che relegano le donne solo entro certi limiti, anche nel mondo della comicità. “Per me la linea, il confine morale, è quanto uno si sente a proprio agio a parlare di certi temi”, ha detto in un’intervista a FQ Magazine.
La sua è una comicità tagliente, intelligente e acuta. Di quelle che hanno un impatto “violento”, ma solo in chi si ferma alla superficie. Se scavi a fondo, c’è l’essenza di una donna trentenne che parla di sé, non soltanto dei suoi coetanei, mettendo in bella mostra le proprie fragilità e insicurezze. Che poi sono il suo grande punto di forza.
E la libertà di cui si appropria Michela è quella che dovremmo sbandierare tutti noi, comici o no. Quella di essere noi stesse.