La mostra per Massimo Capodanno
Lucio Dalla nel 1971, Marcello Mastroianni che fa le corna, il musicista texano Shawn Phillips in un’improvvisata performance: sono tanti i volti immortalati da Massimo Capodanno nel corso della sua carriera da fotoreporter, ed esposti nella mostra a lui dedicata. Inaugurata sabato 16 settembre, l’esposizione apre la rassegna FOTOGRAFIA23, un ciclo di tre appuntamenti che, fino a dicembre, si alterneranno nella Galleria dei Frati del Museo-FRaC Baronissi, a Salerno.
Scatti professionali e personali
Curata da Nicola Capodanno, figlio dell’artista scomparso lo scorso anno, la mostra riunisce un repertorio di oltre cinquanta scatti fotografici realizzati nel corso della sua vita. Alcuni sono stati scelti tra le migliori immagini del fotoreporter al servizio dell’agenzia giornalistica ANSA; altri invece, più intimi, provengono dalla sua vita privata.
La carriera di Massimo Capodanno
Approdato alla fotografia alla fine degli anni Sessanta, Massimo Capodanno con le sue istantanee ha raccontato mezzo secolo d’Italia e dei suoi cambiamenti, mettendo al centro dell’obiettivo la persona. La violenza degli anni di piombo, le personalità della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, le tragedie che hanno sconvolto il Paese, senza dimenticare i presidenti della Repubblica e i papi che si sono succeduti. Numerose le missioni all’estero a cui ha partecipato come inviato. Oltre ai grandi eventi, si è dedicato alle storie delle persone, raccontando vizi e virtù di un Paese in cambiamento. Tra gli scatti che hanno lasciato il segno, c’è la potente immagine del cadavere che galleggia nelle acque di Ustica, dopo la strage del 1980. Un fotogramma rimasto nella memoria storia del nostro Paese.
Il libro “Retrospettiva”
La mostra è accompagnata dal libro “RETROSPETTIVA. Massimo Capodanno”, curata da NERO Editions. Il volume raccoglie circa 150 immagini, dal 1969 ai giorni nostri.