La lettura richiede tempo, silenzio, riflessione. È lenta e solitaria, per questo spesso si dice che è l’attività anti-social per eccellenza.
A rivoluzionare quest’idea ci hanno pensato le creator del Booktok: una fra tutte, la regina, Megi Bulla (sui social @labibliotecadidaphne). Come si intuisce dal nome dell’account, è un’amante del genere fantasy: ha lunghi capelli viola e un viso dolce e gioviale che la fanno sembrare – a un primo impatto – una fata uscita direttamente da uno di quegli universi sovrannaturali.
Megi Bulla: TikToker “per sbaglio”
Eppure, non c’è niente di più falso: Bulla è umana e viene dal mondo della razionalità per eccellenza, l’ingegneria. «In piena pandemia Covid, a due esami dalla laurea in Ingegneria Civile, un’azienda vicino a casa mi contatta per un colloquio di lavoro», ci ha raccontato la creator. Accetta il lavoro portandolo avanti insieme alle lezioni a distanza e – nel tempo libero – anche lei comincia ad esplorare il mondo di TikTok.
«L’account nasce con pseudonimo, mi divertivo soprattutto a creare transizioni, ma è durato poco. Non volevo mostrarmi in viso, avevo vergogna. Dopo aver cancellato e riaperto il profilo, ho raggiunto 1000 follower in meno di un mese e ho cominciato subito con le live in cui commentavo i miei libri preferiti». Pur essendo sull’app da poco tempo, Bulla ha capito che su TikTok contano immagine e narrazione, ma la differenza la fa chi sa essere sempre autentico. «Sono una persona che si prende poco sul serio anche nella vita offline e voglio mostrare la realtà della quotidianità, è stato così fin dalla prima live».
Le live di lettura settimanali
La community – prima formata da una manciata di persone e poi via via sempre più varia – si affeziona a lei sentendola parlare degli ultimi libri letti e delle emozioni che le suscitano. Quel momento di confronto, nato come un passatempo senza pretese, diventa presto un appuntamento fisso. Di domenica, per conciliare studio e lavoro.
«Nell’aprile 2021 ho iniziato a proporre alle persone connesse di risentirci dopo la live per leggere insieme, anche se a distanza», racconta. È l’inizio delle live di lettura che la renderanno la creator più seguita del Booktok. «Quella prima sera eravamo in 3, io compresa, ma da lì a pochi mesi siamo passati a 50, poi 200, 600, 1000, fino ad arrivare a 4000 lettori di ogni età connessi da ogni parte d’Italia. Nell’arco di soli 7 mesi siamo diventati una community di 100 mila persone».
Megi Bulla: non solo creator
Con l’aumentare dei follower, arrivano anche le prime collaborazioni con le aziende e presto i contenuti diventano un lavoro a tempo pieno. «Oggi sono content creator, art director di Loonari (un progetto con Pendragon’s Shop), consulente marketing editoriale, autrice e curatrice».
Come fa a far tutto? Il segreto di Megi Bulla è la giusta dose di organizzazione unita alla spontaneità e alla curiosità. «Certo, in un mondo ideale, ho un calendario ben organizzato di contenuti pre-registrati e pre-editati pronti ad essere pubblicati in un ordine specifico. Nella realtà, invece, spesso registro il contenuto cinque minuti prima di andare online. I miei video sono molto spontanei e poco importa se in quel momento sono in pigiama o struccata, se l’idea arriva, premo “avvia” e cerco di essere sciolta».
Il mondo sull’app si muove veloce e spesso un contenuto già pronto diventa vecchio in pochi giorni. Ci sono suoni che rimangono virali per pochissimo o che addirittura vengono eliminati: bisogna arrivare al momento giusto. «Io mi lascio ispirare dagli audio virali, dalle letture in corso e da quelle che mi sono rimaste nel cuore: punto a divertire e rendere la lettura qualcosa di più di carta e inchiostro. Adoro creare video autoironici e di sfogo».
Reinventarsi senza perdere credibilità: il primo libro
La sua creatività impulsiva è una formula vincente: non solo permette di reinventarsi e stare al passo con i trend, ma anche di apparire sempre autentici, soprattutto quando si esce dalla propria comfort zone. In questo, Megi Bulla è maestra: la sua collana con Rizzoli (La Biblioteca di Daphne) è un unicum nella storia dell’editoria italiana. Anche il suo primo libro è un progetto “fuori target”: la sua community è femminile, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ma Milena insegnami la felicità è un libro per bambini.
«È iniziato tutto a settembre 2021 in una notte in cui non riuscivo a prendere sonno», ci ha raccontato Bulla. «Come spesso capitava in quel periodo, mio marito mi ha chiesto di raccontagli una storia, convinto che, come al solito, mi sarei stancata facilmente. Quella sera ho cominciato con “C’era una volta una balena di nome Milena” e, arrivata a metà storia e indecisa su come concluderla, mi si sono chiusi gli occhi».
La notte porta consiglio e in sogno il suo viaggio insieme alla balena prosegue, scoprendo il finale della storia in piena notte. «Ho svegliato mio marito per raccontargli il resto della storia, che gli piacque parecchio, quindi, ho deciso di appuntarmela nelle note del telefono». Dopo un confronto con Valentina Ghetti, amica e collega, Bulla si lancia nel vuoto, pensando: “Non succede, ma se succede…”. E non solo l’idea diventa un progetto reale, ma riscuote un notevole successo: «Due anni e ventinove giorni dopo, Fabbri Editori ha portato Milena e i suoi compagni d’avventura in tutte le librerie d’Italia».
Megi Bulla: un grazie a chi c’è sempre stato
Megi Bulla è supportata da una rete di amici e un marito che la amano incondizionatamente, oltre che dalla community affiatata. Ecco perché è una delle candidate più competitive per i TikTok Book Awards, i premi letterari del Booktok.
«Quando ho scoperto di poter essere nominata Booktok creator dell’anno un po’ me lo aspettavo, ma non per questo mi ha fatto meno piacere. È sempre bello vedersi riconoscere nel proprio lavoro e io sono molto grata alla community che mi ha permesso di essere dove sono», racconta Bulla. «Mi sento di avere un rapporto molto “reale” con loro, non tanto nel contatto fisico, quanto più nei discorsi e nelle tematiche affrontate insieme tra la discussione di un libro ed un altro».
In caso di vittoria, però, il ringraziamento speciale lo vorrebbe riservare al marito. «Nel 2020 la mia testa non era un bel luogo in cui vivere e mi ritrovavo spesso intrappolata in pensieri bui. Su TikTok, avevo troppo timore di essere scoperta da amici e parenti e di essere derisa perché “troppo vecchia per fare video su TikTok”, così dopo poco ho disinstallato l’app. È stato proprio lui a convincermi a tornare a fare ciò che mi faceva stare bene, senza paura e senza restrizioni». L’ha spronata a mostrare il suo bel viso, che ormai per molti lettori non solo è garanzia di qualità, ma di comfort – li rassicura, li fa sentire a casa.
Oggi, mentre sceglie che abito indossare alle premiazioni, guarda indietro al suo percorso e non può che essere fiera di ogni tappa. Ha fatto veramente di tutto e sa che qualunque cosa succeda potrà cambiare strada, inventarsi un nuovo modo di fare le cose, scoprire nuovi interessi e nuovi generi. Rimarrà sempre Meg, la biblioteca di Daphne, regina fatata del mondo digitale.