Nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo arriva “Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori della Santa Casa di Loreto”, un nuovo progetto espositivo che metterà in mostra nove capolavori dei due artisti del Cinquecento. Le opere provengono direttamente dal Museo Pontificio Santa Casa di Loreto, che ha accettato di collaborare con la città di Cuneo per rinnovare l’interesse nei confronti degli artisti.

Il cinquecento italiano

Offuscati dalla fama di artisti come Raffaello Sanzio e Tiziano, a lungo Lotto e Tibaldi sono stati tralasciati dalla storia dell’arte. Il cinquecento fu infatti un secolo ricco di contraddizioni: gli artisti che convissero furono spesso in competizione tra loro, tanto che molti nomi sono stati dimenticati.

Dal punto di vista storico, si tratta di un secolo di grandi cambiamenti per l’Italia. Il popolo si trovava al centro dei numerosi scontri che avvenivano in Europa, mentre la Chiesa affrontava l’avanzata del protestantesimo. L’arte ne subì le conseguenze: divenne centrale la precisione nella pittura, il disegno. L’artista cominciava a non essere più considerato un artigiano, ma una figura al pari di poeti e letterati.

I protagonisti indiscussi del secolo furono Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio, che resero Roma il centro culturale principale, ma gli artisti italiani erano numerosi. Ognuno di loro interpretò il gusto dell’epoca secondo la sua indole, dando vita ad una serie di opere dai temi e dalle tecniche varie.

Lorenzo Lotto in mostra a Cuneo: un rinascimentale anticonformista

Fu il critico d’arte ottocentesco Bernard Berenson il primo a riscoprire Lorenzo Lotto. Sostenne infatti che non si potesse comprendere a pieno il secolo senza conoscerlo e che meritasse lo stesso spazio di Giorgione o Tiziano. Lotto fu uno dei principali esponenti della pittura rinascimentale nel contesto veneziano, ma il suo carattere intransigente e anticonformista lo portò ad isolarsi. In vita fu rispettato come artista, ma – determinato a non scendere a compromessi in campo creativo a favore della fama – spesso fu ridicolizzato perfino dai colleghi.

La sua abilità nella ritrattistica unita ad una visione fantasiosa lo rendono protagonista dimenticato di uno dei secoli più interessanti della storia dell’arte. Non avendo trovato il suo posto all’interno del contesto lagunare, visse gran parte della vita da viaggiatore, collaborando spesso in contesti lontani (e meno competitivi) come le Marche, in particolare Recanati. Riscoprire Lotto significa dunque valorizzare un artista che ha incarnato le contraddizioni del cinquecento nonché uno dei primi creativi cosmopoliti, che ha saputo cogliere le influenze da vari contesti e creare opere tanto realistiche quanto fantasiose.

Pellegrino Tibaldi: il misterioso artista poliedrico

Nacque invece a Bologna Pellegrino Tibaldi, detto più comunemente “il Tibaldi” e fu sia pittore che architetto. Nonostante le innegabili influenze della città natale, il suo vero estro artistico apparve dopo una visita a Roma, in cui per la prima volta si trovò difronte alla maestosità delle opere di Michelangelo. Gli studiosi parlano infatti della sua arte di questo periodo (tra 1549 e 1555) come di un michelangiolismo in chiave ironica. Indubbiamente ispirato dal celebre artista, il Tibaldi avrebbe realizzato opere come Ulisse in Palazzo Poggi (1549) nello stile che i critici definiscono “manierismo eroicomico”, ovvero riproponendo le scene con una visione intellettualistica e giocosa.

La sua attività si concentrò però in particolare nel territorio lombardo, dove eseguì numerosi lavori soprattutto come architetto. La sua figura è ancora oggi misteriosa, soprattutto per quanto riguarda la sua permanenza nel Nord Italia: strinse legami con figure importanti del tempo (come Carlo Borromeo), ma la sua influenza è ancora poco riconosciuta.

La mostra a Cuneo

La mostra non rappresenterà un evento unico ma sarà accompagnata da numerose iniziative collaterali per avvicinare il pubblico attraverso appuntamenti nei diversi comuni della provincia e progetti dedicati ai bambini, così da portare l’arte in tutto il cuneese.

L’iniziativa durerà fino a domenica 17 marzo 2024, è organizzata in collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Intesa Sanpaolo e costituisce la seconda iniziativa tra le due istituzioni, dopo il successo de “I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese”, sempre a Cuneo.