La cerimonia degli Oscar 2023? C’è da giurare che sarà piena di scintille. Le premesse ci sono tutte: non erano ancora passate due ore dall’annuncio delle nomination, che già si è sollevato un polverone. Cosa è successo? L’attrice Andrea Riseborough è stata nominata a sorpresa tra le candidate “migliori attrici” per il film del quale è protagonista, To Leslie. Ma non era tra le favorite.
Pare che la moglie del regista del film, l’attrice Mary McCormack, abbia chiesto ai suoi amici famosi di supportare la pellicola sui social. Ne è nata una campagna basata sul sostegno di diverse star: da Gwyneth Paltrow a Jennifer Aniston, da Demi Moore a Jane Fonda. L’Academy ha ritenuto questa intensa “promozione social” una forzatura rispetto alle tradizionali campagne di supporto per gli Oscar e ha avviato un’indagine, minacciando di escludere Andrea Riseborough dalle nomination. Immediate le critiche: Christina Ricci ha persino accusato gli Oscar di elitarismo. Alla fine l’Academy ha annunciato che rivedrà le proprie regole per adeguarle all’epoca dei social network.
Lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock
Con queste premesse, c’è solo da tremare all’idea di quello che potrebbe accadere sul palcoscenico del Dolby Theatre di Los Angeles, dove tradizionalmente si svolge la cerimonia degli Oscar. Non che il pubblico non sia abituato ai colpi di scena. Basti pensare a quello che è accaduto lo scorso anno, quando Will Smith ha picchiato in mondovisione Chris Rock, che stava presentando il miglior documentario. Durante il suo monologo, Chris Rock aveva deriso l’aspetto fisico di Jada Pinkett Smith, dovuto ad una condizione patologica. Will Smith non ha accettato lo scherzo nei confronti di sua moglie, è salito sul palco e ha colpito il presentatore. L’Academy ha in seguito preso le distanze dal suo gesto e lo ha ufficialmente bandito da qualsiasi cerimonia legata agli Oscar per i prossimi dieci anni.
Notte degli Oscar: le lacrime di John Wayne
Will Smith non è l’unico attore a essere entrato nella storia degli Oscar a causa di un episodio inatteso. Da quando la cerimonia è andata in scena per la prima volta, il 16 maggio 1929, sono stati tantissimi i momenti esilaranti, commoventi o particolari entrati nella memoria collettiva. Indimenticabile il pianto di John Wayne quando vinse l’Oscar come migliore protagonista nel 1970 per il film “Il Grinta”, diretto dal regista Henry Hathaway. L’attore aspettava quel momento praticamente da una vita. Non resse all’emozione.
Quando Charlie Chaplin vinse l’Oscar
Memorabile anche l’Oscar alla carriera a Charlie Chaplin nel 1972. Il grande attore e regista improvvisò sul palco la scena del ballo dei panini del film La febbre dell’oro.
1973: Marlon Brando rifiuta l’Oscar per Il Padrino
L’anno successivo a ricevere l’Oscar come migliore attore protagonista fu Marlon Brando per il film Il Padrino. L’attore, però, preferì rinunciare alla statuetta. La notte della premiazione, andò al suo posto Sacheen Littlefeather, un’attrice e attivista nativa americana famosa come “Piccola Piuma”, che rifiutò il premio per conto di Brando scuotendo l’Academy, e circa 85 milioni di telespettatori, con un discorso con il quale condannò il maltrattamento degli indiani d’America. Per l’occasione il grande attore aveva scritto un discorso di otto pagine, ma il produttore Howard Koch impedì di leggerlo per intero. A Sacheen Littlefeather fu dato solo un minuto di tempo.
Notte degli Oscar: il discorso di “Piccola Piuma”
L’attrice si presentò con un abito di pelle di cervo, mocassini e i lunghi capelli neri raccolti in due codini e disse: «Buonasera. Mi chiamo Sacheen Littlefeather. Sono Apache e presiedo il Comitato Nazionale per l’Immagine Affermativa dei Nativi Americani. Rappresento Marlon Brando a questo evento. È con rammarico che Marlon Brando non può accettare questo premio così generoso, a causa del modo in cui i nativi americani sono trattati oggi dagli Stati Uniti. È con rammarico che non può accettare questo generosissimo premio, a causa del modo in cui i nativi americani sono trattati oggi dall’industria cinematografica, in televisione e nelle repliche dei film, e a causa di Wounded Knee». Il suo discorso fu accolto da applausi, fischi e insulti. La sua carriera cinematografica finì lì. Solo dopo quasi cinquant’anni l’istituzione di Hollywood si è scusata organizzando, il 17 settembre 2022, un evento in onore della cultura dei nativi americani. Un mese dopo, l’attrice è morta.
Quando Ingrid Bergman vinse a sorpresa
Tra i momenti più straordinari della notte degli Oscar, c’è anche la vittoria a sorpresa dell’Oscar alla migliore attrice non protagonista di Ingrid Bergman nel 1975. La diva salì sul palco e ricordò la «meravigliosa» performance di Valentina Cortese, anche lei candidata, che a parer suo avrebbe dovuto vincere l’Oscar.
Notte degli Oscar: Benigni cammina sul pubblico
Tra gli altri momenti indimenticabili, ci sono: Jack Palance che nel 1992 improvvisa sul palco un piegamento con un braccio solo; il bacio tra Adrien Brody e Halle Berry nel 2003; la premiazione con l’Oscar alla carriera a Federico Fellini durante la cerimonia del 1993, che dal palco chiese a sua moglie Giulietta Masina di non piangere. Celebre, poi, la reazione di Roberto Benigni quando, nel 1999, Sophia Loren annunciò che era proprio lui il vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero, La vita è bella. Per ritirare la celebre la statuetta Benigni camminò sopra le teste del pubblico.
La caduta di Jennifer Lawrence
Tra gli incidenti sul palco resta indimenticabile la caduta di Jennifer Lawrence nel 2013, quando inciampò sul proprio abito mentre andava a ritirare l’Oscar come miglior attrice protagonista.
Notte degli Oscar: il selfie più famoso del mondo
Celebre il selfie del 2014 scattato dalla conduttrice Ellen DeGeneres, che coinvolse dieci attori: Bradley Cooper, Angelina Jolie, Jennifer Lawrence, Jared Leto, Lupita Nyong’o, Brad Pitt, Julia Roberts, Kevin Spacey, Meryl Streep e Channing Tatum, oltre a Peter N’yongo, fratello di Lupita. Lo scatto, pubblicato istantaneamente su Twitter, è stato ritwittato oltre 3,4 milioni di volte, causando momentanei problemi tecnici al social network e superando il record di retweet per una foto. Nel 2016 il magazine Time ha incluso l’immagine tra le “100 foto che hanno cambiato il mondo”.
Oscar 2017: ha vinto La La Land, anzi no…
Un altro episodio degno di nota è, infine, quello accaduto nel 2017 quando venne proclamato l’Oscar al miglior film. Warren Beatty e Faye Dunaway annunciarono come vincitore La La Land. L’intero cast salì sul palco e iniziò il discorso di ringraziamento. Peccato che a vincere in realtà era stato il film Moonlight.