Agli Oscar 2025 trionfa il cinema indipendente con Anora. Al film di Sean Baker sono andate cinque statuette: miglior film, regia, attrice protagonista (Mikey Madison), montaggio e sceneggiatura originale. Premiato come miglior attore protagonista, per la seconda volta in carriera, Adrien Brody per The Brutalist. (l’attore aveva vinto nel 2003 per Il pianista di Polanski). Nessun premio per l’Italia, Isabella Rossellini era candidata come miglior attrice non protagonista. Morgan Freeman ha reso omaggio all’amico Gene Hackman scomparso di recente.
Anora, trionfo di un film indipendente
La 97esima cerimonia degli Oscar è stata dominata da Anora che si è portato a casa cinque statuette su sei candidature. Il film, già premiato a Cannes con la Palma d’Oro, racconta la vicenda di una stripteaseuse che incastra il figlio di un magnate russo in vacanza a New York. Una pellicola indipendente, che ha incassato appena 15,6 milioni di dollari al box office nordamericano: il suo trionfo al Dolby Theatre di Los Angeles è stata indubbiamente una sorpresa.

Sean Baker come Walt Disney: 4 Oscar
Accanto all’affermazione per il film, Sean Baker sigla uno storico record personale avendo vinto in una sola serata quattro premi: miglior film, regista, sceneggiatore e montaggista. Prima di lui, l’impresa era riuscita (ma per quattro film diversi) soltanto al grande Walt Disney.

Mikey Madison spodesta Demi Moore
La 25enne Mikey Madison, protagonista di Anora, ha vinto il premio per la miglior attrice. Spodestata la favorita Demi Moore, che non ha nascosto la propria delusione: l’ex moglie di Bruce Willis era candidata per The Substance, che ha vinto soltanto un premio, per il miglior trucco. Mikey Madison, figlia di due psicologi ebrei, ha già lavorato con Quentin Tarantino (C’era una volta Hollywood) e in Scream 5 e nelle serie tv Better Things e Imposters. Questo in Anora è stato il suo primo ruolo da protagonista.

«Sono cresciuto a Los Angeles, ma Hollywood mi è sempre sembrata così lontana. Quindi essere qui, in piedi in questa stanza oggi è davvero incredibile», ha detto emozionata dal palco dell’Academy Mikey Madison, che ha voluto «riconoscere e onorare la comunità delle lavoratrici del sesso». «Continuerò a sostenervi e ad essere vostra alleata – ha detto l’attrice -. Tutte le persone incredibili, le donne che ho avuto il privilegio di incontrare di quella comunità sono state uno dei momenti salienti di questa incredibile, di questa incredibile esperienza. Voglio anche solo ricordare il lavoro mozzafiato delle mie colleghe candidate. Sono onorata di essere stata nominata insieme a voi. Questo è un sogno che si avvera. Probabilmente mi sveglierò domani. Grazie mille a Sean. Ti adoro. Questo è tutto merito tuo. Grazie».
Miglior attore, secondo Oscar per Adrien Brody
Ad Adrien Brody è andata la statuetta per il miglior attore protagonista per The Brutalist. Il film, che si presentava con dieci candidature, ha vinto tre statuette: oltre a quella di Brody, miglior fotografia e colonna sonora.

«Rappresento il trauma della guerra, la sistematica oppressione e l’antisemitismo e il razzismo. Credo e prego per un mondo più sano e più inclusivo. Se il passato è un insegnamento, non lasciamo che l’odio continui a esistere senza opposizione», ha detto il due volte premio Oscar. Esce sconfitto Timothée Chalamet, che ambiva alla statuetta di miglior attore per la sua interpretazione del giovane Bob Dylan in A Complete Unknown (il film diretto da James Mangold non ha vinto nessuno degli 8 premi per cui era stato candidato).
Solo due Oscar per Emilia Perez
Grande delusione per Emilia Perez e per il colosso Netflix. A fronte delle 13 nomination, la produzione francese recitata in spagnolo di Jacques Audiard si è dovuta accontentare di due statuette: Zoe Saldana come attrice non protatonista e El Mal come canzone originale. Un flop legato alla vicenda di Karla Sofía Gascón, prima donna trans candidata a un premio Oscar (come miglior attrice protagonista) di cui sono ricomparsi alcuni tweet razzisti di alcuni anni fa.
Isabella Rossellini non ce la fa: nessun premio per l’Italia
Italia a bocca asciutta quest’anno agli Oscar. Dopo l’esclusione di Vermiglio di Maura Delpero dalla cinquina dei film internazionali si sperava in un premio per Isabella Rossellini, candidata come migliore attrice non protagonista per Conclave, ma la statuetta non è arrivata.
Miglior film internazionale: Io Sono Ancora Qui
Il premio per il miglior film internazionale è andato a Io Sono Ancora Qui di Walter Salles, un film sulla feroce dittatura brasiliana che ha massacrato migliaia di oppositori politici negli anni Settanta.

La pellicola è ispirata alla storia vera di Rubens Paiva, ingegnere ed ex deputato laburista, arrestato, torturato e ucciso senza che il corpo sia mai stato restituito alla famiglia.