Meno glamour ma più cinema. Alla serata conclusiva del Festival del Cinema di Venezia con l’assegnazione dei Premi, se volessimo riassumere in poche parole quello che è stata la 80esima edizione della Mostra del Cinema le prime che ci vengono in mente sono queste. Meno glamour: perché gli attori hollywoodiani hanno dato forfait (tranne poche eccezioni) a causa dello sciopero che da maggio mette in crisi gli Studios. E così sul red carpet hanno sfilato influencer, cantanti, attori italiani, personaggi vari. Più cinema: perché molta attenzione questa volta l’hanno presa i registi, quelli grandi, bravi, da ricordare o da conoscere, che sono diventati le vere star di questo festival. Fotografati, intervistati, osannati.
I registi star del festival
Certo magari non hanno facce riconoscibili e non brillano come saprebbero fare Emma Stone o Bradley Cooper, ma hanno tanto da dire e fanno contenti i veri cinefili che hanno fatto il tifo per Damien Chazelle e Jane Campion (erano nella giuria del Festival del Cinema di Venezia ma non hanno lesinato autografi ai fan). E poi chi ama i red carpet non è rimasto deluso, tanto erano belli gli abiti e i gioielli (che poi a volte non si conosceva bene chi li indossasse era secondario). Abbiamo visto registi ungheresi e cinesi, greci e spagnoli, inglesi e americani, olandesi e italiani, giovani o in carriera, esordienti o con alle spalle già un discreto numero di pellicole fra cui alcuni capolavori. Visto Woody Allen e Roman Polanski, Michael Mann e Liliana Cavani. Sentito nomi, a volte difficili da pronunciare, che però ricorderemo. Tanti che sono saliti sul palco per la premiazione, condotta dalla bellissima e bravissima madrina Caterina Murino in un fantastico abito blu.
I vincitori del Festival: “Povere creature” vince il Leone d’oro
Ed ecco i vincitori di questa edizione del Festival del Cinema di Venezia: il Leone d’oro per il miglior film è andato a Poor Things (Povere creature) di Yorgos Lanthimos. Il film è ambientato a fine ‘800 e racconta di un medico inglese (Willem Defoe) che dà vita a una creatura, Bella Baxter, col corpo da donna e la testa da bambina, che fugge dal suo creatore quando scopre la sua femminilità e decide di godersi la vita da donna libera, non seguendo le regole che la società di quel periodo le imporrebbe. Il film, una specie di rivisitazione del mostro di Frankenstein in chiave femminista, si è rivelato da subito il favorito con una standing ovation in sala, quando è stato programmato, di 10 minuti di applausi. Merito anche della straordinaria Emma Stone che avrebbe meritato la Coppa Volpi. Ma si sa che se viene premiato il film non possono essere premiati i protagonisti, e comunque scommettiamo di rivederla agli Oscar.
I vincitori del Festival: il Leone d’argento a Ryusuke Hamaguchi e Matteo Garrone
Il Leone d’argento- Gran premio della giuria del Festival è andato a Aku wa sonzai shinai (Evil does not exist) di Ryusuke Hamaguchi (Giappone) che racconta di Takumi e sua figlia Hana e della loro vita in un piccolo villaggio a contatto con la natura finché non arriva il “progresso” con un glamping che danneggerà l’equilibrio ecologico del villaggio mettendo a rischio gli abitanti del villaggio.
Altro Leone d’argento per la miglior regia a Matteo Garrone per Io Capitano, film intenso che racconta la storia di due ragazzi che emigrano attraverso il deserto e il mare dal Senegal per raggiungere le coste italiane. Il film ha commosso tutti e i due ragazzi, alla loro prima prova davanti alla macchina da presa, hanno saputo incarnare tutta la sofferenza della loro gente e di chi intraprende quel viaggio. Durante la premiazione Garrone ha invitato sul palco a ritirare il premio anche Mamadou Kouassi Pli Adama, che insieme ad altri profughi ha collaborato alla sceneggiatura. Lui quel viaggio l’ha fatto, ha raccontato, quelle cose le ha vissute e ora è a Caserta dove fa parte di una comunità che si occupa di aiutare gli altri immigrati. «Dedico questo premio a tutte le persone che non ce l’hanno fatta ad arrivare a Lampedusa» ha detto. Il film, con una bellissima colonna sonora firmata da Andrea Farri, ha vinto anche Il leoncino d’oro, assegnato dai giovani e il Premio Pasinetti del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici
I premi agli attori del Festival
Io Capitano ha vinto anche il premio Marcello Mastroianni che va a un attore o attrice emergente. Se l’è portato a casa Seydour Sarr visibilmente emozionato e senza parole. Davvero una bella sorpresa che ha commosso il pubblico in sala.
La Coppa Volpi per il miglior attore è andato a Peter Sargaard, protagonista nel film Memory di Michel Franco che nel film interpreta con delicatezza un uomo affetto da demenza. Lungo discorso per lui che è qui con una deroga che il sindacato degli attori riserva ai film indipendenti. Ha parlato della sacralità dell’essere umano e dell’importanza dell’arte nel mantenerla, del pericolo dell’Intelligenza artificiale e dell’augurio rivolto ai produttori degli Studios che riescano a far crescere i propri figli in un mondo umano. E l’ “I love you” finale è andato alla moglie Maggie Gyllenhall sorridente e bellissima coi capelli corti in sala.
La Coppa Volpi alla migliore attrice è andata a Cailee Spaeny per la sua intensa interpretazione in Priscilla di Sofia Coppola. Piccola, caschetto nero, ha ringraziato tutti e ha dedicato il premio a Priscilla Presley.
Gli altri film importanti del Festival del Cinema
Anche la regista Agnieszka Holland con Green Border, Premio Speciale della Giuria, ha toccato il tema dei migranti. Qui tra Polonia e Bielorussia. E ancora El Conde di Pablo Larraín che ritrae il generale Pinochet come un vampiro in fondo racconta la tragedia del Cile e vince il Premio per la migliore sceneggiatura. Tantissimi anche i premi della sezione Orizzonti, quella dedicata ai film più insoliti, attenti alle tendenze contemporanee e alle nuove tecnologie.
Il Premio degli spettatori è andato a Michela Ramazzotti e al suo film d’esordio come regista: Felicità. Che, nonostante il titolo racconta di una famiglia disfunzionale con due genitori egoisti e manipolatori. Commossa, Michela Ramazzotti ha ringraziato dicendo: «Dedico il premio a chi vive un momento difficile e delicato, bisogna lottare sempre per la felicità di cui tutti abbiamo bisogno».