Era il 7 marzo 1975 quando Profondo Rosso uscì nelle sale, e le sue scene restano ancora tra quelle più iconiche del cinema. Il capolavoro di Dario Argento mescola terrore, mistero e grande musica, conquistando e influenzando non solo gli appassionati del genere. È diventato un riferimento per il cinema mondiale. Oggi, a 50 anni di distanza, la pellicola torna sul grande schermo con proiezioni speciali per tutto il mese di marzo, a conclusione di un anno in cui il cinema horror è stato protagonista.
Proiezioni in tutta Italia
Per celebrare i 50 anni di Profondo Rosso sono previste proiezioni in tutta Italia. Oltre 50 sono quelle già in programma, ma il calendario è in continuo aggiornamento. Il film torna nelle sale cinematografiche in versione restaurata 4K con proiezioni speciali grazie alla collaborazione tra RTI-Mediaset e Cat People. Inoltre i 6,7 e 8 aprile al Roma Film Music Festival, il festival delle colonne sonore, andranno in scena tre concerti: Claudio Simonetti con i suoi Goblin eseguiranno la colonna sonora dal vivo durante la proiezione del film nel teatro dello Studio Forum dove fu registrata la colonna sonora originale.
La trama di Profondo Rosso
Interpretato da David Hemmings, Daria Nicolodi e Gabriele Lavia, Profondo Rosso racconta la storia di un pianista jazz inglese che, dopo aver assistito impotente all’omicidio della sua vicina di casa, decide di indagare. Durante le sue ricerche, tutte le persone che potrebbero aiutarlo restano misteriosamente uccise. Con l’aiuto di una brillante giornalista riesce a ripercorrere la scia degli indizi fino a scoprire la sconvolgente verità. All’origine della creazione del film c’è la volontà di Dario Argento di fare a pezzi il genere che aveva contribuito a creare sabotandone le fondamenta.
Il successo di Profondo Rosso
Nel 1975, quando uscì al cinema, Profondo Rosso fu il decimo film più visto dell’anno grazie a un incasso di oltre 3 miliardi e 700 milioni di lire. Quello era solo l’inizio del suo grande successo. Inizialmente la critica non lo accolse con benevolenza, dedicandogli poco spazio o commentandolo con parole aspre. Fu il pubblico a decretarne il grande successo portando, in seguito, a una rivalutazione da parte degli addetti ai lavoro. Cinquanta anni dopo la pellicola di Dario Argento continua a inquietare e affascinare spettatori di tutto il mondo. Orde di critici ne hanno scritto, milioni di persone lo hanno amato e numerosi cineasti ne hanno tratto ispirazione.
Perché vedere Profondo Rosso
Profondo Rosso non è un film semplice da guardare. È il più lungo di Dario Argento e quello con l’intreccio più complesso. Inoltre la recitazione è volutamente teatrale e poco spontanea, e la trama procede sghemba e sfilacciata: man mano che si avanza la logica e la coerenza lasciano il posto alla suggestione e alla paura. Eppure la somma di tutti questi elementi, che a prima vista potrebbero sembrare respingenti, crea un equilibrio perfetto. Il film si muove tra l’onirico e l’ipnotico, con le scene più efferate coreografate alla perfezione e con una scrittura che si concentra sulla psiche dell’omicida. L’impatto estetico è potente, con il rosso del sangue che la fa da protagonista, i contrasti netti tra luci e ombre, i dettagli disturbanti e inquietanti. E poi la colonna sonora dei Goblin, indimenticabile con i suoi effetti arditi e lisergici. Tutto questo rende la visione di Profondo Rosso un’esperienza imperdibile, ora come 50 anni fa.