Non è mai troppo tardi per leggere. È questo il sottotitolo della ventiduesima edizione della Rassegna della Microeditoria di Chiari, mutuato dalla famosa trasmissione Rai degli anni ’60 in cui Alberto Manzi insegnava a leggere e scrivere agli italiani del dopoguerra. A cent’anni dalla sua nascita, la Rassegna ricorda uno dei grandi maestri che – come ha detto la direttrice della Microeditoria Daniela Mena (vincitrice del premio Standout Woman Award 2024) – «ci insegnano a camminare e a guardare lontano, ma anche a farci carico del presente». Leggendo, scrivendo, riflettendo, dialogando. Ma soprattutto ricordando. Perché non è mai troppo tardi per leggere, ma sempre troppo presto per dimenticare.
La Rassegna della Microeditoria di Chiari e il valore della lettura (al femminile)
I libri, e dunque le storie, sono i migliori alleati per ricordare chi e cosa ci ha preceduti, ma anche chi e cosa ci sta tangendo ora, o potrebbe farlo in futuro. Un’occasione preziosa in tal senso è la Rassegna della Microeditoria, una tre giorni di cultura a tutto tondo e un’immersione nel fascino liberty di Villa Mazzotti Biancinelli, a Chiari (Brescia).
L’appuntamento per quest’anno è dall’8 al 10 novembre. Un weekend d’autunno che prenderà le mosse dalla produzione dei piccoli e medi editori italiani e, insieme ai grandi nomi della cultura nazionale, promuoverà dibattiti e presentazioni di libri intervallati da appuntamenti artistici e musicali. Dunque cultura e arte, sì, ma anche svago e intrattenimento. Il programma è, come sempre, ricchissimo. Ma io, come Donna Moderna, terrei molto a puntare la mia personale torcia su alcuni appuntamenti in particolare. Il motivo? Portano o ricordano uno sguardo femminile sul mondo. Sulla società, sulla malattia, sull’amore, sul dolore, sulla politica.
Non è mai troppo tardi per essere quel che avresti voluto essere
Lo disse duecento anni fa George Eliot, pseudonimo di Anne Mary Evans in un tempo in cui le scrittrici avevano meno credito degli scrittori. Oggi quell’affermazione è la citazione-slogan della ventiduesima edizione della Microeditoria, a ricordare quanto ancora ci sia da fare in termini di parità di genere. Ma anche quanto sia forte, e quanto possa essere dirompente, la voce di chi trova il coraggio – o la possibilità – di essere quel che vorrebbe essere.
1. Edith Bruck e I frutti della memoria
«Cari studenti, dopo tantissimi anni che mi mandate lettere, versi, disegni, sento il bisogno di rispondervi, di raccontare non il mio vissuto, che conoscete e spero non dimenticherete mai, ma la vostra promessa di portare avanti la testimonianza. Se l’uomo ancora non ha imparato dai propri misfatti, provate voi giovani a essere meglio dei vostri predecessori e cercate di creare una nuova convivenza pacifica, civile e rispetto reciproco con chiunque e ovunque». A parlare – o meglio, a scrivere – è la scrittrice, poetessa, traduttrice e regista Edith Bruck. Nata in una povera e numerosa famiglia ebrea ungherese, sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio è approdata definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel suo libro I frutti della memoria. La mia testimonianza nelle scuole, scritto con Eugenio Murrali ed edito da La nave di Teseo, raccoglie le lettere e i testi degli studenti di tutte le età incontrati in questi anni, portando nelle scuole e ovunque la testimonianza ininterrotta per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto. Ne parlerà anche alla Rassegna, intervistata da remoto.
Quando Domenica 10 novembre, dalle 14:00 alle 14:40
2. Il mito moderno di Jane Austen, tra canone letterario e cultura pop
L’avvicinarsi del 250esimo anno dalla sua nascita è un’occasione in più per ricordare colei che ha scritto con grande profondità e ironia sulle donne del suo tempo e luogo. E sulla loro fatica di vivere vite etiche, spirituali e felici, dati i ruoli e le restrizioni sociali. A Chiari Silvia Ogier, cofondatrice e presidente di Jane Austen Society of Italy (JASIT) converserà con Alessandra Stoppini, giornalista e cultrice di Jane Austen, sull’influenza che l’opera e la figura dell’autrice hanno avuto sulla letteratura e sulla cultura, anche popolare.
Quando Domenica 10 novembre, dalle 11:15 alle 12:00
3. Qual è la magia del circo Rokitanksy?
«Chi ha detto che le mestruazioni arrivano proprio a tutte? Come ci si sente con in tasca una strana diagnosi e i riflettori puntati laggiù? In che modo si costruisce la propria identità senza spuntare le caselle predefinite che ci vengono imposte a livello sociale?». Circo Rokitanksy è un romanzo a fumetti che racconta con ironia e umorismo la storia di Olivia e della sindrome di Rokitansky, una condizione rara e congenita che vede l’apparato riproduttivo femminile parzialmente formato. La magia del circo Rokitansky è che all’esterno tutto appare perfetto, non manca un pelo e nemmeno i dolori mestruali. Ma ecco il dietro le quinte: delle mestruazioni nessuna traccia, niente utero e niente gravidanza. La rocambolesca avventura della protagonista parte dalla diagnosi consegnata a un’adolescente che diventa donna, fino alla scelta, felice, di avere un figlio con la Gestazione per altri (Gpa). Vietato perdersi la presentazione del libro alla Rassegna, con l’intervista alle autrici.
Quando Sabato 9 novembre, dalle 10:00 alle 10:30
4. Armida Barelli: una donna da Milano al mondo
L’apertura al mondo che la circondava, oggi diremmo “ai segni dei tempi”, è straordinaria. Probabilmente qualcuno sa che l’educatrice Armida Barelli è stata dichiarata beata da Papa Francesco nel 2022. O che ha co-fondato, nel 1921, l’Università Cattolica del Sacro Cuore. O che si è sempre profondamente impegnata per l’affermazione dei diritti delle donne e per lo sviluppo di politiche per il lavoro e la formazione. Ma, come riporta il testo Armida Barelli. Il lungo viaggio delle donne verso la partecipazione democratica di Ernesto Preziosi (edito da AVE), l’impegno sociale e politico è una dimensione meno nota quanto essenziale della vita e delle opere di Armida, con l’obiettivo di “costruire un’Italia cristiana” nel contesto della lotta antifascista e della nascita di un sistema democratico. Per conoscerla meglio, a Chiari l’intervista a Preziosi.
Quando Sabato 9 novembre, dalle 16:00 alle 16:30
5. Ora le sentiamo, Voci di donne fuori dal coro
La letteratura ci ha regalato molte indimenticabili figure di donne. Personaggi difficili da ignorare, spesso facili da ammirare o da amare. Nel libro Voci di donne fuori dal coro, 20 protagoniste parlano in prima persona rivelandoci i loro pensieri e le loro emozioni in momenti particolari della loro esistenza, spesso sofferta e travagliata. Tra le altre ci sono Anna Karenina, Catherine Earnshaw di Cime Tempestose, Elizabeth Bennet di Orgoglio e pregiudizio, Josephine March di Piccole donne, la Monaca di Monza. Ciascuna di loro ci regala attimi di intimità, piccolissimi tasselli di un mosaico che si può ricomporre leggendo i libri-capolavori di cui sono protagoniste. Le autrici Viviana Sgorbini e Silvia Dotti si sono immedesimate nei personaggi femminili cimentandosi in un bell’esercizio empatico che ciascun lettore può fare. Alla Rassegna della Microeditoria di Chiari rispondono a domande e curiosità.
Quando Sabato 9 novembre, dalle 15:30 alle 16:00