Preparatevi a ballare perché il prossimo Festival di Sanremo 2024 sarà all’insegna del dancefloor. Tante le canzoni orecchiabili, che fanno battere il tempo, perfette per l’ascolto in radio (al Televoto e alla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web si è aggiunta quest’anno quella delle Radio, sarà per questo?), poi da mixare per la discoteca, pompate, anche per trascorrere la maratona delle serate dal 6 al 10 febbraio su Rai Uno senza cedere ai colpi di sonno (con questa musica sarà impossibile). Sono infatti 30 le canzoni che ci aspettano quest’anno: tra big, habitué, new entry e giovani scoperte. Scelte su oltre 400 arrivate, rivela Amadeus.
Bravi i ragazzi di Sanremo giovani, che portano canzoni che parlano della loro generazione, del vivere al massimo, del loro provare le emozioni a mille (si chiama Autodistruttivo, il brano dei La Sad, look punk e voglia di bissare il successo dei Maneskin), un po’ scontate e incapaci davvero di emozionarci invece quelli dei tanto attesi Mahmood, Ghali e Sangiovanni. Ci sono le ballad – poche – che parlano d’amore, ma è sempre un amore sofferto, impossibile. C’è il ritorno dei grandi di ieri e di oggi: Fiorella Mannoia, Loredana Bertè, Ricchi e Poveri. Ci sarà il tormentone (provate a indovinare quale sarà?) e ci sono le certezze come Annalisa che ha avuto un anno da record. Non ci sono canzoni che affrontano tematiche sociali a Sanremo 2024 perché, dice Amadeus «la canzone che affonta temi sociali può essere una scorciatoia, un tentativo per arrivare al Festival. A me non interessa se abbinata al tema sociale non c’è una canzone forte, bella». E belle sono le canzoni di Fiorella Mannoia, di Loredana Bertè, Big Mama che parlano di donne, di autodeterminazione, del volersi bene, di essere libere.
Clara – Diamanti grezzi
Ha duettato con Mr Rain a ottobre per Un milione di notti Clara, al secolo Clara Soccini 25 anni di Varese, è cantante e attrice. Ha recitato in Mare Fuori nel ruolo di Giulia, in arte Crazy J, dove canta Origami all’alba, scritto insieme a Matteo Paolillo. A Sanremo porta una canzone col ritmo rap che parla di ragazzi, fallimenti, delusioni e fragilità. Sul palco di sicuro si farà notare.
Voto: 7
Diodato – Ti muovi
Torna dopo la vittoria del 2020 dove aveva vinto anche il Premio della critica e il Premio della sala stampa. Lo stesso anno aveva poi vinto il Premio Lunezia, un David di Donatello, i Nastri d’argento, il Ciak d’oro col brano Che vita meravigliosa. Diodato arriva per la quarta volta sul palco di Sanremo con la sua bella voce e l’intensità dei testi con una canzone che parla di abbandoni e di un amore struggente. È capace di entrare nei nostri cuori e chissà se riuscirà a entrare anche nei cuori degli spettatori del Festival.
Voto: 8
Mahmood – Tuta gold
Il sound è sempre quello, la voce super riconoscibile. Mahmood accenna al razzismo, al bullismo fuori dalla scuola, al quartiere, al riscatto. Torna a Sanremo da doppio vincitore: nel 2019 con Soldi e nel 2022 con Brividi insieme a Blanco. Ha detto che per Tuta gold ha scritto cinque ritornelli, ma la canzone definitiva è venuta fuori alle due di notte. Forse però ci aspettavamo qualcosa di più.
Voto: 6
Sangiovanni – Finiscimi
«Ora sono cresciuto: non sono più quello di Farfalle e Malibu» ha detto recentemente l’ex allievo di Amici. Finiscimi ha rivelato non è stata all’inizio pensata per Sanremo, ma è dedicata alla sua ex fidanzata Giulia Stabile. E si sente: è un amore di ragazzo che sarebbe perfetto come colonna sonora per una serie giovanilistica. Una ballad romantica che però non arriva.
Voto: 5
Loredana Bertè – Pazza
“Tante volte mi hanno detto sei pazza, in modo serio o ironico, quindi questa canzone mi somiglia e la canto nel segno della libertà, quella di essere sempre se stessi” dice Loredana e questa sua canzone, rock anni ’80, è un inno all’autostima e alla libertà delle donne, a qualunque costo, una risposta all’ageismo. Brava, vediamo come se la caverà sul palco.
Voto: 8
BNKR44 – Governo Punk
Vengono da Sanremo giovani ma non sono originalissimi a dispetto del nome e del titolo della canzone. Cresciuti a rap e trap cercano una punta di allegra ironia e richiamano lo stile dei Pinguini tattici nucleari.
Voto: 6
Alessandra Amoroso – Fino a qui
15 anni di carriera, 3 milioni di copie vendute, 52 dischi di platino, 8 dischi d’oro, 600 milioni di stream, 800 milioni di views Youtube, oltre 200 concerti (di cui oltre 100 Palasport). La seconda donna a conquistare lo Stadio San Siro ma che per la prima volta va a Sanremo. Lo fa con una bella ballad lenta scritta anche con Takagi & Ketra e cantata con la sua voce calda. Ma questa canzone su un amore triste è un po’ lunga e chissà se ce la ricorderemo.
Voto: 6
Fred De Palma – Il cielo non ci vuole
È capace di spaziare su più stili e torna sul palco dell’Ariston, dopo aver duettato con Patty Pravo nel 2016 in “Tutt’al più” nella serata cover, per la prima volta in gara. Ma nonostante le provocazioni (si parla anche di spari) questa canzone sul non sentirsi adeguati è in pieno stile dance, perfetto per diventare un mix da discoteca.
Voto: 5
Fiorella Mannoia – Mariposa
Un manifesto per le donne, è questa la canzone Mariposa, una vera canzone cantautoriale. Molto bella. Il testo è dalla stessa Mannoia con Cheope e Carlo Di Francesco che ha firmato
anche le musiche insieme a Federica Abbate e Mattia Cerri. Ritmo un po’ gitano, che ricorda De André, Fiorella canta le voci di diverse donne nel tempo, nella storia, nel sentimento e nel mistero, raccontandole nella loro libertà, forza, dolore, gioia, amore… Una canzone che ci voleva, da ascoltare con cura.
Voto: 9
The kolors – Un ragazzo una ragazza
È già un tormentone questa canzone un po’ dance anni ’70 che parla dell’incontro tra una ragazza e un ragazzo in cui molti si ritroveranno.
Voto: 7
Emma – Apnea
Emma ha carattere e si sente in tutto quello che canta, ma poi cede alla storia d’amore, as usual. Storia che che soffrire e lascia senza fiato. In apnea appunto.
Voto: 6
Santi francesi – L’amore in bocca
Arrivano da X Factor e sono stati scelti fra Sanremo giovani. Sono un duo hard-pop di Ivrea composto da Alessandro De Santis (voce, chitarra, ukulele) e Mario Francese (producer, tastiere, synthesizer e basso). Di sicuro sul palco dell’Ariston conquisteranno.
Voto: 7
Rose Villain: Click Boom!
Carina è carina e forse spaccherà questa cantautrice e rapper il cui vero nome è Rosa Luini. La sua canzone inizia come una ballad alla Elisa e poi svolta con un rap dal ritornello ipnotico.
Voto: 7
Negramaro – Ricominciamo tutto
La voce di Giuliano Sangiorgi mancava e anche i suoi testi. Qui racconta la difficoltà di stare insieme negli anni ma anche le piccole cose belle: le discese e le risalite, il letto rifatto, il sale che brucia le ferite. Un accenno a Battisti. Non vediamo l’ora di sentirlo con l’orchestra dell’Ariston. Meraviglia
Voto: 8
Big Mama – La rabbia non ti basta
23 anni, nata in un paesino nella provincia di Avellino, Marianna Mammone, in arte BigMama, sarà la vera rivelazione del palco di Sanremo. Bullismo, violenza, buio interiore, ma anche forza e riscatto: un invito a cercare coraggio e forza nella proiezione e nell’idea che si ha di se stessi, non nelle parole degli altri. “Se ti perdi segui me”. Brava.
Voto: 8
Renga e Nek – Pazzo di te
Per essere bravi sono bravi, ma il brano è troppo la solita cosa. Vecchio stile nei testi e nelle musiche.Il solito amore sofferto. Da loro ci aspettavamo qualcosa di più.
Voto: 6
Ghali – Casa mia
L’ultima volta che ha calcato il palco dell’Ariston è stata nel 2020, in qualità di super ospite per presentare in anteprima DNA, cantando la hit -quattro volte disco di platino- “Good Times” e un medley dei suoi più grandi successi. Ora torna per la prima volta fra i Big con una canzone che parla di uguaglianza e di emigrazione. Che forse un po’ si perde dietro il ritmo pompato da dance.
Voto: 7
Irama – Tu no
«Solo una stupida canzone per riportarti da me» Irama parla di una mancanza, una solitudine non solo in senso romantico. Ma forse urla un po’ troppo e ci mette troppo pathos.
Voto: 5
Angelina Mango – La noia
L’ha scritta con Madame, e si sente. Il testo è bello, sulle difficoltà di essere giovani, e il suono, la cumbia della noia, ricorda in certi momenti i ritmi caraibici.
Voto: 8
Geolier – I p’me, tu p’te
Il napoletano potrebbe sembrare difficile da seguire, ma la canzone del trapper di Secondigliano è bella anche se un po’ ricorda Lazza. Amadeus l’ha presa perché crede che ormai il napoletano così lo capiscono tutti. Sarà l’effetto Mare Fuori, a noi piace.
Voto:7
Maninni – Spettacolare
Ecco una ballad che può piacere al pubblico dell’Ariston con un ritornello che rimarrà. Classe 1997, cresciuto a Bari, allevato dalla scuola di Amici, è uno che ama i classici e si sente. Però è bravo e questo palco se lo merita.
Voto: 8
La sad – Autodistruttivo
Hanno un look da punk anni ’80 (chissà se lo porteranno sul palco o ci riserveranno delle sorprese), una canzone che parla del vivere a mille, delle emozioni che ti divorano. «Il mare spacca il cuore a metà». Un bel brano fresco e travolgente.
Voto: 6
Gazelle – Tutto qui
Flavio Bruno Pardini piace. Perché nelle sue canzoni c’è sempre una vena poetica. La frase: «Vorrei guardare il passato con te, addosso al muro col proiettore» oppure «Vorrei guardare il soffitto con te, Stesi sul letto col raffreddore». Ma con l’emorragia di dance che c’è quest’anno una canzone così ce la farà?
Voto: 8
Annalisa – Sinceramente
Dopo il successo che ha avuto lo scorso anno, lei è la più attesa. Sinceramente parla di una donna che vuole essere ascoltata, che non si vergogna di piangere, che vuole essere ambiziosa e libera. È una canzone meno immediata di Mon Amour ma che di sicuro conquisterà.
Voto: 9
Alfa – Vai!
Sembra una ballata western e fa venire voglia di cantare. Inneggia alla gioventù e al futuro. Il mondo va avanti e anche Alfa… Uh Uh!
Voto: 6
Il volo – Capolavoro
Cosa aspettarsi da Il volo? Il volo: tenori nell’anima cantano sempre come se stessero facendo la colonna sonora di un film. Tanto pathos e classicismo.
Voto: 6
Dargen D’Amico – Onda Alta
Inizia come un brano divertente e poi diventa profondo. Proprio come un’onda alta che strizza l’occhio all’attualità.
Voto: 7
Il tre – Fragili
Il Tre, (nome d’arte di Guido Senia), romano, classe ’97, affronta temi come l’importanza delle piccole cose, l’attaccamento alla famiglia e agli amici di sempre, il rimanere sempre fedeli a sé stessi nonostante i cambiamenti, la fragilità, la consapevolezza di sé e il credere nei propri sogni. Ricorda da vicino Cenere di Lazza. Ma tant’è…
Voto: 7
Mr. Rain – Due altalene
Parla della forza della coppia nonostante tutto. E anche se non ci sono i bambini di Supereroi c’è lo stesso “sentimentalismo”.
Voto: 6
Ricchi e poveri – Ma non tutta la vita
Quante edizioni hanno fatto i Ricchi e poveri? Insomma, i nostri Abba non sbagliano un colpo e anche qui anche se attacco con Che confusione! e finiscono con Sarà perché ti amo. Citazioni sparse e tanta voglia di ballare.
Voto: 7