Il Campidoglio scarica Tony Effe, ma viene scaricato a sua volta da Mahmood e Mara Sattei, e adesso il palco del Capodanno della Capitale è vuoto. Dopo l’esclusione del trapper romano, anche gli altri due artisti chiamati ad animare la notte di San Silvestro al Circo Massimo hanno dato forfait per protestare contro l’estromissione del collega.
L’annuncio del concerto di Capodanno
Lo scorso 12 dicembre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e l’assessore ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato, hanno annunciato in Campidoglio il cast del concerto di Capodanno: Mahmood, Mara Sattei e Tony Effe, idoli delle charts e dei ragazzini. Ma già all’indomani più voci avevano sollevato l’obiezione che il trapper, protagonista di recente di un pepato dissing con Fedez, non fosse un nome opportuno: i suoi testi (coerenti con gli stilemi trap) vengono additati come misogini, violenti e sessisti.
Il sindaco ci ripensa
La polemica è presto montata, tanto da portare il primo cittadino ha chiedere all’artista un passo indietro. «Non può essere il volto di Roma, con risorse pubbliche. Non per censura ma per opportunità perché sarebbe divisivo, mentre il concerto di Capodanno deve unire». Tony, che è tra i big di Sanremo, non ha commentato l’accaduto. I suoi manager, invece, hanno parlato di «danno di immagine e alla carriera». Pure gli organizzatori del concerto hanno espresso «vivo stupore e dispiacere».
Mahmood e Mara Sattei dalla parte di Tony Effe
Dopo l’esclusione di Tony Effe, anche Mahmood ha deciso di non partecipare al concerto di Capodanno a Roma. «Speravo – ha scritto sui social l’autore di Soldi e Tuta Gold – di leggere una notizia diversa rispetto all’esclusione di Tony Effe. Ritengo sia una forma di censura per cui decido di non partecipare». Poche ore dopo è Sattei a chiamarsi fuori: «Anch’io non prenderò parte all’evento – il messaggio su Instagram – Non trovo corretto impedire a un artista di esibirsi, privandolo della sua libertà di espressione».
La solidarietà di Emma e Gaia
Anche altre cantanti si sono palesemente schierate con Tony Effe. Emma Marrone, ad esempio, ha mandato un abbraccio virtuale al trapper, scrivendo: «Non è una cattiva persona e non ha fatto male a nessuno. Un brutto gesto nei confronti della musica tutta e dell’arte in generale, una forma di censura violenta». Gaia, partner di Effe nella hit estiva Sesso e Samba, ha sentenziato: «Censura: spazio dove la libertà e la verità sono imbavagliati e la menzogna del potere crea il suo dizionario».
Il commento del trapper romano
Dopo diversi giorni di polemica anche Tony Effe ha voluto dire la sua. «Sono sempre me stesso, non so fare l’attore. Faccio musica e la musica non può essere censurata. Scrivo quello che vedo e vivo quello che scrivo», ha scritto in un post su Instagram nel quale annuncia il brano Damme ‘na mano con cui parteciperà a Sanremo e ringraziando «tutte le persone e ai miei colleghi che hanno preso una posizione».
La replica del sindaco a Tony Effe
Gualtieri ha respinto al mittente le accuse di censura: «Roma è e resta una città aperta e libera, difenderemo sempre la pluralità delle idee e non imponiamo né controlliamo opinioni». Piuttosto, ha detto il sindaco, «si sono urtate alcune sensibilità su valori fondamentali come la libertà delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza nei loro confronti: il Concerto di Capodanno ha senso solo se è una festa che unisce e non divide la città». Un concerto però che ora, allo stato, non esiste.