Sulla scena del delitto: Il caso del Cecil Hotel è l’ultima docuserie targata Netflix, uscita lo scorso 10 febbraio. C’era grande attesa per questo titolo, firmato da quello stesso Joe Berlinger che ha già donato al pubblico di appassionati del genere crime perle di grande successo, in ultimo Night Stalker: Caccia a un serial killer, disponibile sempre su Netflix.
La serie, composta da quattro episodi, analizza a fondo un fatto di cronaca che nel 2013 ha sconvolto prima la comunità di Los Angeles, poi l’intero globo. Una giovane studentessa di origini cinesi che scompare nel nulla, come inghiottita dalle mura del Cecil Hotel in cui alloggia. E poi un video inquietante che ha fatto il giro del mondo con una ripercussione mediatica senza precedenti. Un caso diventato “virale”, prima ancora che si coniasse questo stesso concetto.
Il Cecil di Los Angeles, un hotel “maledetto”
Se c’è un luogo dalla storia cupa, crudele e avvolta nel mistero è proprio il Cecil Hotel al centro della serie di Netflix. Non è un caso che abbia ispirato l’Hotel Cortez della quinta stagione di American Horror Story. Una location saltata agli onori della cronaca già molto tempo prima che avvenisse il fatto trattato nella serie diretta dal regista Joe Berlinger.
Quando il Cecil Hotel fu inaugurato nel lontano 1927 a Los Angeles era il più grande e imponente edificio adibito alla hospitality dell’intera città. Los Angeles stava vivendo un periodo d’oro e questo albergo da 700 stanze e 15 piani, realizzato nel tipico stile Beaux-Arts in voga allora, ne era la perfetta metafora. Voluto e progettato dai tre albergatori William Banks Hanner, Charles L. Dix e Robert H. Schops, il Cecil hotel si trova tutt’ora al 640 di S. Main Street. Ed è proprio questa location a determinare la sua rovina negli anni a venire.
Dopo la Grande Depressione del ’29 gli equilibri economici e sociali degli Stati Uniti cambiarono drasticamente e Los Angeles, allora metropoli in crescita, ne subì profonde ripercussioni. Anche il Cecil Hotel dopo l’iniziale successo fu travolto dagli eventi e si ritrovò coinvolto in una metamorfosi sociale dagli effetti devastanti. Sorgeva a due passi da Skid Row che in pochissimo tempo divenne non solo il peggior quartiere di Los Angeles, ma uno dei più malfamati e pericolosi di tutto il mondo.
L’amministrazione locale tra gli anni Settanta e Ottanta rese Skid Row un vero e proprio ghetto, una zona grigia in cui relegare clochard, fuggitivi, ex galeotti e persone con problemi mentali. Infine, criminali e killer. La bomba sarebbe inevitabilmente esplosa e al centro di questa polveriera si trovava proprio il Cecil Hotel. L’albergo di lusso divenne un lontano miraggio, il Cecil si trasformò nella casa del delitto e del crimine. Un luogo in cui si aggiravano indisturbati assassini, stupratori e perfino serial killer sempre in cerca della prossima vittima.
I quattro episodi della serie Sulla scena del delitto: Il caso del Cecil Hotel sono un’occasione per conoscere nel dettaglio una storia tanto scabrosa. La storia di un luogo nato per la gloria e finito nel baratro della sofferenza umana.
Il vero caso del Cecil Hotel: la scomparsa di Elisa Lam
Sulla scena del delitto: Il caso del Cecil Hotel si sofferma in particolare su un vero fatto di cronaca che sconvolse (e coinvolse) media, social e persone di tutto il mondo. Nel febbraio del 2013 la giovanissima studentessa canadese di origini cinesi Elisa Lam scompare nel nulla, proprio mentre alloggia nell’hotel di Los Angeles. Il suo è il tipico viaggio affrontato da studenti e giovani che vogliono trovare la propria strada. Una sorta di tappa obbligata alla ricerca di se stessi.
Ma per Elisa Lam tutto questo si trasforma in un incubo. All’inizio sembra tranquillo, la ventunenne parte alla scoperta della città come una qualunque turista in vacanza e conosce nuove persone, come del resto lei stessa afferma di voler fare sui suoi canali social. Eppure un giorno all’improvviso di lei non c’è più traccia, come se il Cecil Hotel l’avesse letteralmente risucchiata.
Non avendo più sue notizie, i genitori ne denunciano la scomparsa e la polizia di Los Angeles inizia ad indagare su un caso che sembra non trovare spiegazione. Il Cecil Hotel non ha una buona fama e tutti sanno cosa succede dentro e attorno a quelle altissime mura. Gli investigatori temono che ad Elisa sia successo qualcosa di terribile.
I segugi del web: un caso diventato virale
Non c’è altro termine per descrivere il caso di Elisa Lam se non “virale”. Il Cecil Hotel di per sé aveva una certa (orribile) fama ma c’è un elemento che ha coinvolto persone provenienti da ogni parte del mondo in un modo davvero inedito fino a quel momento.
La polizia durante le indagini ha interrogato la direttrice dell’hotel e tutto il personale di servizio, per scoprire eventuali indizi che potessero ricondurre alla giovane Elisa. Ma ha anche visionato i filmati delle poche, funzionanti telecamere di sicurezza per ricostruire gli ultimi movimenti della studentessa. Ed è allora che gli investigatori hanno scoperto qualcosa di molto inquietante.
In uno strano video si vede Elisa che entra nell’ascensore. Sembra agitata, non si capisce cosa la turbi eppure comincia a premere tutti i tasti convulsamente. Sembra che voglia fuggire da qualcuno. Si muove in modo strano, agita mani e braccia, parla da sola o almeno così sembrerebbe. Dopodiché il nulla, nessuna traccia di Elisa.
La polizia allora decise di diffondere questo video sul web, credendo che potesse tornare utile per le indagini. Era una richiesta di aiuto rivolta ai cittadini che, osservando la studentessa, avrebbero potuto riconoscerla o magari fornire indizi importanti sulla sua scomparsa. Ma l’effetto del video fu del tutto inaspettato. Fece il giro dei social in men che non si dica e scatenò letteralmente i cosiddetti “segugi del web”. Persone comuni che si improvvisano investigatori per risolvere casi difficili. Con tutte le possibili conseguenze, non sempre positive.
Sulla scena del delitto: Il caso del Cecil Hotel, streaming ed episodi
I quattro episodi della serie Sulla scena del delitto: Il caso del Cecil Hotel sono disponibili in streaming su Netflix. Il regista Joe Berlinger, produttore insieme a Ron Howard e Brian Grazer, è un affermato e celebre documentarista e ha già realizzato diverse serie dedicate al crimine. A lui si devono piccoli gioielli come la trilogia Paradise Lost, la docuserie Conversazioni con un killer: Il caso Bundy, il film Ted Bundy – Fascino Criminale e la serie Netflix Night Stalker: Caccia a un serial killer, dedicata a al famigerato Richard Ramirez.
C’è un’ottima notizia per i fan del genere: Il caso del Cecil Hotel è soltanto il primo capitolo di una docuserie antologica che svelerà dettagli e retroscena di altri casi celebri.