Un evento annunciato il concerto sold out di Travis Scott a Roma. Code fin dalla mattina al Circo Massimo con migliaia di giovani provenienti da tutta Italia in spasmodica attesa del rapper texano da 67 milioni di ascoltatori mensili su Spotifty, che per la prima volta dal vivo ha fatto ascoltare i brani del nuovo disco, “Utopia”.

Sorpresa Kanye West sul palco

In 60mila si sono radunati per scatenarsi sulle note dell’artista nominato otto volte ai Grammy Awards, che sul palco allestito al Circo Massimo ha iniziato il concerto con i suoi cavalli di battaglia. Alla terza canzone la sorpresa: Kanye West a cantare (non si esibiva da un anno) con il suo pupillo “Can Tell Me Nothing”. “Senza di lui non sarei qui” ha detto Scott, che alla scuola di Kanye è cresciuto.

Poi via via le canzoni del nuovo album, uscito il 28 luglio, e già corredato di record. Entrato direttamente al primo posto in Italia nella classifica Album e Compilation di Fimi. Nella Global Chart ha debuttato alla prima posizione totalizzando su Spotify in sole 24 ore oltre 128 milioni di stream e diventando così il miglior esordio dell’artista ad oggi ed il quinto miglior debutto di sempre nella storia della piattaforma.

Panico tra la folla al concerto di Travis Scott

Tanti i momenti concitati durante il concerto, tra balli scatenati e confusione. Il più pericoloso però non è dipeso dalla musica di Travis Scott, ma da un fuori programma che avrebbe potuto provocare conseguenze gravi.

Si è verificato quando alcuni spettatori hanno sentito la gola e gli occhi bruciare e immediatamente sono scappati via, mentre dal palco il rapper americano, ignaro, continuava a cantare “Sirens”. Almeno sessanta persone sono rimaste intossicate a causa di uno spray urticante vaporizzato tra la folla, poco prima dell’arrivo di Kanye West.

Travis Scott e Kanye West sul palco al Circo Massimo (Roma)

Attimi di tensione che avrebbero potuto sfociare in qualcosa di molto più grave provocati, dicono gli organizzatori del concerto, “da pochi irresponsabili”. “La situazione era incontrollabile, molti hanno iniziato a imprecare, volevano cercare di trovare i colpevoli ma in mezzo a tutta quella gente era impossibile”, raccontano all’ANSA alcuni testimoni sul prato al Circo Massimo. Persone che scavalcavano, altri che spingevano verso le transenne. La paura era soprattutto per il “panico di massa” e che qualcuno potesse rimanere schiacciato.

“Trema” la Capitale

A vibrare d’emozioni durante il concerto evento non sono stati soli gli spettatori accorsi al Circo Massimo, ma anche palazzi e abitazioni della Capitale a chilometri di distanza. Decine le chiamate ai vigili del fuoco e le segnalazioni arrivate sui social network per le presunte scosse di avvertite nel quadrante Sud-est della città. Tra le altre quella della presentatrice tv Caterina Balivo che, in pieno concerto, ha twittato: “Qualcuno ha sentito il terremoto a Roma? O l’ho sognato?”. Ma anche l’attrice Chiara Francini: “Ma è il terremoto o Travis Scott? Se è lui veramente faccio una follia”.

A far chiarezza ci ha pensato l’Ingv, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: nessuna traccia del sisma a Roma. A finire sotto accusa i decibel “selvaggi” del Circo Massimo.

“Inaccettabile quanto successo al Circo Massimo”

Il caso ha generato non poche polemiche. Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo ha annunciato il suo parere negativo per simili eventi: “Visto quello che è successo, anche in relazione alla pubblica incolumità e alla conservazione e tutela del patrimonio archeologico, noi daremo parere negativo a questo tipo di eventi“.

Prende posizione sul tema anche la sottosegretario al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni: “È inaccettabile quanto successo al Circo Massimo perché è stata messa a rischio la salvaguardia dei monumenti e l’incolumità delle persone” commenta a seguito del concerto le cui vibrazioni hanno provocato un effetto terremoto sul sito archeologico e sulle abitazioni circostanti. Fatto mai successo prima e che lascia pensare alla mancanza di reali controlli. “Scriverò una lettera al Comune” perché, sottolinea Borgonzoni “i grandi eventi in aree di interesse culturale rispettino le prescrizioni e le regole emanate dagli istituti del Ministero della Cultura”.