Uscito nelle sale italiane nel dicembre del 1994, The Mask celebra quest’anno il suo trentesimo anniversario. Diretto da Chuck Russell e interpretato da Jim Carrey e Cameron Diaz, il film ottenne un successo strepitoso e quasi inaspettato tanto da rappresentare il punto di svolta per la carriera dei due attori. Se con la magistrale interpretazione del timido e impacciato bancario Stanley Ipkiss, Carrey entrò a far parte definitivamente dello star system hollywoodiano, l’allora giovanissima Cameron Diaz si fece conoscere al mondo nella sua prima interpretazione sul grande schermo.
La scelta di Cameron Diaz
Cameron Diaz, all’epoca una modella di 21 anni senza esperienza cinematografica, fu selezionata per il ruolo di Tina Carlyle dopo un casting piuttosto insolito. Diaz sostenne ben 12 audizioni prima di ottenere la parte e la sua selezione avvenne solo una settimana prima dell’inizio delle riprese. Prima di lei, il ruolo fu offerto ad Anna Nicole Smith, l’ex modella di Playboy, ma alla fine la produzione optò per Diaz.
In un’intervista a Forbes del 2019 il regista Chuck Russell dichiarò di aver fatto provini a «molte attrici», ma Diaz gli era piaciuta di più: «Cameron era una modella, non aveva mai recitato prima, ma ho visto la sua foto nell’ufficio di Fern Champion (la direttrice del casting, ndr) e le ho domandato chi fosse. Qualcosa della sua personalità è emerso anche da quella foto», ha sottolineato Russell. «Non stavo solo cercando la ragazza più carina che potessi trovare, perché a Los Angeles puoi letteralmente mettere in fila mille persone molto carine. Ciò che mi ha colpito di Cameron è che mi è sembrata molto interessante e divertente dal primo giorno che l’ho incontrata. Ha dimostrato molto coraggio e un gran cuore».
Le curiosità su The Mask
Inizialmente The Mask era stato concepito per essere un film horror, tratto dalla storia dell’omonimo personaggio dei fumetti della Dark Horse creata nel 1989. Il regista Chuck Russell decise tuttavia di trasformarlo in una commedia per sfruttare il talento comico di Jim Carrey.
Gli effetti speciali sono stati rivoluzionari per l’epoca. Con un budget di 18 milioni di dollari, di cui 7 destinati agli effetti visivi, il film ha utilizzato tecniche avanzate per creare le trasformazioni del personaggio di Carrey il cui iconico vestito giallo banana è stato ispirato a un abito che la madre dell’attore aveva cucito su misura per lui in occasione dei suoi esordi da stand-up comedian.
Altra curiosità riguarda i denti esageratamente grandi di Carrey, pensati in origine per essere utilizzati solo nelle scene senza dialoghi. Carrey però imparò a parlare indossandoli, aggiungendo un pizzico di stravaganza al suo personaggio.