Here, una delle pellicole più attese dell’autunno, vedrà Tom Hanks e Robin Wright – già insieme in Forrest Gump del ’94 – in versione incredibilmente ringiovanita grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Un film romantico girato nel soggiorno di una casa
La pellicola – diretta da Robert Zemeckis e adattata dall’omonima graphic novel del 2014 di Richard McGuire – si svolge unicamente nel soggiorno di una casa e racconta la vita della coppia di proprietari dell’abitazione, Richard e Margaret, nel corso di un periodo di tempo di diversi decenni.
L’utilizzo della tecnica del “ringiovanimento digitale”
Un film romantico che sta già facendo molto discutere a causa dell’utilizzo massiccio della tecnica de-ageing che fa apparire ringiovaniti i due attori. Nel trailer del film, Tom Hanks – che ora ha 67 anni – si mostra magro e con un viso fresco, una folta chioma di capelli ricci, proprio come appariva in “Una sirena a Manhattan” o in “Bachelor Party-Addio al celibato”, entrambi del 1984. Nel corso del film, il protagonista di Forrest Gump passerà progressivamente, e magicamente, dalla fase adolescenziale fino a diventare un anziano 80enne.
Il ritorno di Hanks e Wright sul grande schermo coincide con il 30° anniversario di Forrest Gump, un film che ha segnato un’epoca e che 1995 vinse sei premi Oscar.
La tecnica de-ageing nel cinema suscita polemiche
La scelta di Zemeckis, da sempre affascinato dall’innovazione tecnologica, di utilizzare il ringiovanimento digitale non ha mancato di suscitare dubbi e perplessità. Ormai, grazie alla tecnologia è possibile ringiovanire o invecchiare un’attrice o un attore semplicemente utilizzando un computer che, analizzando il volto e le espressioni della star di turno attraverso appositi sensori, che ricostruisce perfettamente il viso togliendo o aggiungendo i segni dell’età. Ma questo, obiettano i critici, potrebbe aprire a una deriva senza controllo: gli attori potrebbero essere sostituiti dai loro “doppelganger” creati dall’Intelligenza Artificiale e la tecnica de-ageing potrebbe consentire a star attempate di continuare a interpretare ruoli che potrebbero essere assegnati ad attori emergenti.