È Vermiglio della regista Maura Delpero, attualmente nelle sale, il film che rappresenterà il cinema italiano alla 97esima edizione degli Oscar. La pellicola, che parteciperà alla selezione per la categoria “Miglior film internazionale”, è stata scelta «per la sua capacità di raccontare l’Italia rurale del passato, i cui sentimenti e temi vengono resi universali e attuali».

Il favorito era Parthenope

La commissione composta da Pedro Armocida, Maria Rita Barbera, Cristina Battocletti, Giorgia Farina, Francesca Manieri, Guglielmo Marchetti, Paola Mencuccini, Giacomo Scarpelli, Giulia Louise Steigerwalt, Alessandro Usai, Cecilia Zanuso, ha preferito questa pellicola a diciotto altri titoli, tra i quali Parthenope di Paolo Sorrentino, che era il favorito.

Gli auguri di Sorrentino

«È un ottimo film e io auguro a Maura Delpero un lungo e bel cammino in questa avventura memorabile che è la corsa all’Oscar», ha detto Paolo Sorrentino appena appresa la notizia. Tra gli altri film sui quali Vermiglio ha avuto la meglio figurano: Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini, Campo di battaglia di Gianni Amelio, Confidenza di Daniele Luchetti, Lubo di Giorgio Diritti, Gloria! di Margherita Vicario e Palazzina Laf di Michele Riondino.

Vermiglio ha già vinto il Leone d’argento

Una grande gioia per la regista Maura Delpero, che con Vermiglio aveva già vinto il Leone d’argento alla Mostra del cinema di Venezia. La pellicola concorrerà per la shortlist che includerà i quindici migliori film internazionali selezionati dall’Academy, e che verrà resa nota il prossimo 17 dicembre. L’annuncio delle nomination è previsto, invece, per il 17 gennaio 2025. La cerimonia degli Oscar si terrà, infine, il successivo 2 marzo.

La trama di Vermiglio

Il film racconta una storia ambientata nell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale. Protagonista è una grande famiglia ispirata a quella della regista. L’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino, fa perdere la pace al nucleo familiare proprio nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.

Le parole della regista

Come detto, la regista si è ispirata alla storia della sua famiglia contadina nell’alta montagna del Trentino. «Il film è nato dopo la morte di mio padre, che poi mi è apparso in sogno, da bambino, nella sua casa di infanzia», aveva spiegato la regista alla Mostra del cinema di Venezia, «lì ho iniziato a scoprire il film, in quanto racconta della mia famiglia in un tempo che non ho conosciuto. Dovevo riempire un vuoto. Da questo sentimento è nato il film».

La pellicola è uscita nelle sale giovedì scorso in un numero contenuto di copie, ma la compagnia che lo distribuisce, la Lucky Red, ha fatto sapere che da questa settimana le copie saliranno.