Nata l’11 agosto del 1965 a St. Matthews, Viola Davis è una delle attrici più importanti della sua generazione. Una voce unica, un carattere deciso, formato nel corso della sua infanzia – non facile – e soprattutto la sua forza di volontà, per affermarsi nel mondo cinematografico. È un faro di speranza per la comunità afroamericana, candidata agli Oscar 2021 per il suo ruolo in Ma Rainey’s Black Bottom.
Viene ricordata per interpretare ruoli di donne forti, come Annalise Keating nella fortunata serie TV firmata da Shonda Rhimes “Le regole del delitto perfetto”, dal 2014 al 2020. Tra le sue interpretazioni più famose, per cui ha raggiunto un successo mondiale e stellare, Rose Lee Maxson in Barriere, insieme a Denzel Washington, per cui ha ottenuto l’ambita statuetta come Miglior Attrice non Protagonista.
L’infanzia difficile di Viola Davis
Originaria della Carolina del Sud, Viola trascorre buona parte della sua giovinezza a Rhode Island. La sua è un’infanzia fatta di difficoltà, di passioni, ma soprattutto di teatro: studia al Rhode Island College, dove si diploma nel 1988. Penultima di sei figli, il padre si occupava di allenare i cavalli, mentre la madre svolgeva lavoro di operaia e attivista dei diritti civili.
Dalla mamma, Viola eredita il desiderio di un mondo più equo, di raggiungere pari diritti, di non sentirsi inferiore a nessuno. “Tutta la mia vita è stata una protesta”, svela Viola Davis a Vanity Fair. È la stessa Viola ad affermare che il potere del suo successo si basa sulla disperazione che l’ha accompagnata durante l’infanzia. Il padre alcolizzato – persino violento – il percorso difficile a scuola. Ammette di avere sofferto la fame. “Quando ero più giovane, non esercitavo la mia voce, perché non mi sentivo meritevole di averne una.”
Da giovane, Viola ricorda un episodio molto intenso e crudo, in cui un consigliere della Upward Bound porta lei e sua sorella alla Rhode Island Black Heritage Society e dice loro che rimarranno analfabete per colpa della loro pelle. “Io e mia sorella siamo rimaste sedute per ore, a piangere. Abbiamo pianto per tutto il tempo.”
Le proteste contro il pregiudizio
Viola, sin da bambina, comprende che il mondo è un posto difficile in cui farsi largo. Perché è necessario alzare la voce, talvolta, per farsi sentire. Dove non c’è spazio per le pari opportunità. Lei è una donna e appartiene alla comunità afroamericana. E per ambedue i motivi si sente discriminata. Ma con il tempo impara a sviluppare la sua voce, il suo desiderio di affermarsi e di essere di ispirazione per milioni di uomini e donne in tutto il mondo.
Durante il movimento Black Lives Matter, Viola Davis ha cercato ugualmente di farsi sentire, di diventare un supporto. “Mi sento come se tutta la mia vita sia stata una protesta, sin dall’inizio. Non ho indossato la parrucca agli Oscar 2012. Ho voluto mostrarmi così come sono, senza nascondere chi sono davvero.” Nonostante tutto, però, la forza della sua protesta l’ha travolta e ha coinvolto ogni donna e uomo nel mondo. Un uragano esplosivo di talento, bellezza ed energia.
Viola Davis, la vincita dell’Oscar nel 2017
La carriera cinematografica e televisiva di Viola Davis è ormai al suo apice, ma raggiungerlo non è stato facile. Una strada tortuosa, quella verso il successo, in cui Viola ha dovuto dimostrare il suo enorme talento, la bravura di fronte alla telecamera. Poliedrica e versatile, veste ogni ruolo su di sé in modo impeccabile.
Nel 2015, conquista il primo Emmy della sua carriera, per il ruolo di Annalise Keating ne Le regole del delitto perfetto. Nel 2017, invece, riceve il primo Oscar della sua carriera per il ruolo di Rose Lee Maxson in Barriere.
Ha raggiunto questi importanti riconoscimenti con fatica, sudore, laureandosi alla prestigiosa Juilliard School con pochi soldi, mangiando semplicemente ramen. Per lei, l’istruzione è sempre stata importante. Un modo per trovare la sua voce, nel silenzio del rumore bianco.
La candidatura nel 2021 per Ma Rainey’s Black Bottom
Manca poco alla notte degli Oscar 2021. Sebbene l’evento non si svolgerà come di consueto, per rispettare le norme anti contagio del Covid-19, non possiamo rimanere indifferenti alle attrici che parteciperanno. Oltre Viola Davis, che è stata candidata come Miglior Attrice Protagonista per Ma Rainey’s Black Bottom, vedremo anche Andra Day, un’altra personalità di spicco.
I pronostici degli Oscar 2021 danno Viola Davis come vincitrice, oltre che naturalmente la nostra Laura Pausini, che per l’occasione canterà Io sì – Seen, la canzone candidata e che ha già strappato la vincita ai Golden Globes.
È altamente probabile che Viola conquisterà altri riconoscimenti importanti, soprattutto perché è stata scelta per interpretare Michelle Obama nella serie First Ladies. Non solo un’attrice, ma un faro di speranza per tutte le donne afroamericane; una guida che insegna ad avere una voce, a impossessarsene, ad alzare i toni, quando serve. Una Donna, per tutte le Donne.