Se non avete sentito parlare di Wandavision almeno una volta dal 15 gennaio a oggi, probabilmente provenite da un altro pianeta: la serie tv disponibile su Disney+, infatti, sta riscuotendo un successo impressionante.
In corrispondenza con la sua messa in onda (ogni venerdì), la miniserie entra in tendenza su Twitter, invade Facebook e popola le stories di Instagram, incuriosendo anche le più distanti dai lavori targati Marvel. Come mai?
Wandavision, di cosa parla?
Se siete tra coloro che si ritrovano a fronteggiare gli elogi alla serie senza sapere di che parla, ecco un breve riassunto. I protagonisti di Wandavision sono Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) nota come Scarlett, e Visione (Paul Bettany).
Attenendoci solo al Marvel Cinematic Universe e dunque evitando di riferirci ai fumetti, possiamo dire che Wanda e Visione sono due Avengers, che nei colossal cinematografici hanno già dimostrato il loro amore e sono stati impegnati a lottare contro Ultron e poi contro Thanos.
Nella miniserie su Disney+ li vediamo impersonare i protagonisti di sit-com retrò: il primo episodio è in bianco e nero, ambientato negli anni 50, il secondo fa un balzo negli anni 60 e così continuando, di decennio in decennio.
Cosa c’è di strano? Semplice: i due eroi che giocano a fare la coppia borghese tra battute antiquate, jingle, applausi e risate registrate, stanno vivendo in una realtà distorta, creata ad hoc.
E la cosa più grave è che Visione non dovrebbe neanche essere vivo, essendo stato ucciso da Thanos, che gli aveva scippato la Gemma della Mente alla fine di Avengers: Infinity War.
Il successo di Wandavision
Con queste premesse non è difficile capire come Wandavision sia riuscito a entrare nel cuore del pubblico. Ci sono almeno tre elementi che giocano a favore della serie tv Disney+: la prima è l’apparente leggerezza, guadagnata ricalcando delle sit-com che hanno fatto parte della vita di tutti noi.
La seconda è il senso di tensione, dapprima sottile e poi sempre più presente e opprimente: la realtà all’interno della quale si muovono Wanda e Visione è piena di falle ed è frutto (senza fare spoiler) della più pura disperazione e della solitudine.
La terza sono gli easter egg, ovvero riferimenti nascosti in bella vista: Wandavision è carica di richiami ai colossal Marvel e strizza l’occhio a un multiverso che i fan dei super eroi desiderano vedere sullo schermo da decenni.
Le sit-com citate da Wandavision
Abbiamo detto che Wandavision ricalca delle sit-com che fanno ormai parte dell’immaginario collettivo. È uno dei punti di forza della serie, che riesce così a parlare a un pubblico trasversale, cresciuto con ognuno dei titoli presi in prestito.
Quali sono, però, le sit-com in questione? È presto detto: nel primo episodio, Wanda e Visione sembrano interpretare il copione di The Dick Van Dyke Show. Nel secondo sono invece evidenti i riferimenti a Strega per amore e Vita da Strega, con tanto di sigla a mo’ di cartoon.
Il terzo episodio richiama La famiglia Brady, mentre il quinto riscrive Genitori in blue jeans. Il sesto episodio, infine, è una chiara citazione a Malcom (Malcom in the Middle).
Se vi state chiedendo se ci siamo “perse” il quarto episodio, la risposta è no: la puntata in questione, infatti, si sposta dal punto di vista di Wanda e Visione per mostrare ciò che accade nella vita vera.
Wandavision è ancora in corso: la serie si chiuderà il 9 marzo, dunque ci sono ancora tanti riferimenti da cogliere.
Il ruolo degli spot durante le sit-com
Un altro inaspettato elemento di successo sono gli spot che “spezzano” gli episodi di Wandavision. Ogni puntata dello show interpretato da Wanda e Visione viene “interrotto” da una réclame a tema con gli anni in cui è girata la serie: la pubblicità di un tostapane, quella di un orologio, quella di una vasca da bagno.
Anche gli spot, però, non sono quello che sembrano: ognuno nasconde un significato preciso, che viene discusso in lungo e in largo sui social. C’è persino una teoria, particolarmente diffusa su Reddit, che sostiene che i due protagonisti più frequenti siano i genitori di Wanda.
La donna in Wandavision
Un altro motivo per cui Wandavision è una delle serie più amate e chiacchierate del momento è che lancia un segnale chiaro su quanto la Marvel sia sempre più al femminile.
Sempre astenendoci dal fare spoiler, il cuore della serie è e rimarrà Wanda Maximoff, in tutta la sua straordinaria complessità e fragilità. Visione si muove magistralmente, ma per ragioni che non possiamo svelarvi è Wanda l’anima del racconto.
Allo stesso tempo, il ruolo della donna in Wandavision va oltre a quello della protagonista: vediamo in prima linea i personaggi di Monica Rambeau (Teyonah Parris) e della dottoressa Darcy Lewis (Kat Dennings), che si dimostrano sempre un passo avanti, usando tatto e raziocinio anche nelle situazioni più drammatiche.
Wanda, un’eroina come noi
Infine, c’è una ragione che sopra tutte le altre rende Wandavision un argomento di discussione, una serie tv chiacchierata, un appuntamento da recuperare e seguire fino alla fine, ed è proprio Wanda.
Nella miniserie Wanda non è un’Avenger. Wanda non è il bene e non è il male: è una sopravvissuta, è un’eroina al pari di quanto ognuna di noi può esserlo a fronte di dolori e lutti spiazzanti, che devastano l’esistenza.
Il cammino di Wanda, la sua evoluzione (o involuzione?), i suoi processi di elaborazione sono ciò che rende ogni puntata vibrante e mozzafiato. Perché la Maximoff è riuscita a salvare gli altri, ma adesso deve affrontare la prova più grande: salvare sé stessa.