C’è un unico superpotere che non appartiene al mondo della fantasia ma è tutto reale, ed è quello della mente. Quella che si accende e ti guida quando sulla tua vita impatta un asteroide che rischia di distruggerla, e che invece di superpoteri magnetici, ti porta la faccia e la mano di un aggressore che conosci bene. Ma è lì che tutto diventa possibile. È lì che decidi che sarai tu, invece, a vincere.
Gessica Notaro nei panni di una supereroina della Marvel
È così che Gessica Notaro, uno dei volti e dei simboli più popolari e amati della lotta alla violenza contro le donne, ora veste i panni di una supereroina della Marvel: immortalata in una tuta realizzata su misura per lei dai costumisti Disney, campeggia insieme ad altri 13 supereroi in un’area del parco Marvel Avengers Campus, a Disneyland Paris, per testimoniare quanto tutti noi possiamo diventare eroi delle nostre vite, e anche un po’ di quelle degli altri.
Supereroi nella vita, come Gessica Notaro
E così, oltre a lei, portatrice della sua storia di rinascita e riscatto, c’è Douze Février, outfit dorato con delle bellissime piume che raccontano la sua rinascita, come araba fenice, dopo l’incidente che le causò ustioni di terzo grado su oltre un terzo del corpo.
E poi Aseel Al Hamad, la prima donna a guidare una macchina di Formula Uno in Arabia Saudita, o Lilia Benchabane, non vedente, “cattiva disabile e comica talentosa” – come ama definirsi – capace di trascinare 81mila followers su Instagram a forza di risate e battute. Questi sono solo alcuni dei supereroi scelti dalla Marvel per festeggiare il primo anniversario dell’area dei Walt Disney studios di Parigi dedicati alla saga infinita e al potentissimo immaginario dei supereroi. Vestono colori sgargianti, tessuti brillanti e costumi rubati ai sogni, donne e uomini che hanno preso a schiaffi la vita e attinto a una potente, misteriosa forza interiore per cavalcarla. C’è chi la chiama resilienza, chi speranza, orgoglio, riscatto. Chi non la chiama neanche, perché è un modo d’essere, di vivere, come per John Color, dottore nel reparto di cure palliative di un ospedale francese, che nel tempo libero veste i panni da Supereroe nelle campagne di solidarietà a fianco di Disney VolountEARS.
Gessica Notaro e la sua vita (stra)ordinaria
Il fotografo Julien Benhamou, esperto di fotografia in movimento, ha immortalato ciascuno di loro cercando di coglierne la forza interiore. Gessica Notaro è stata scelta per rappresentare l’Italia in questa sorta di mappa di vite straordinarie: fasciata nella sua tuta, sembra un fumetto, con il rosso e il nero che modellano il corpo sinuoso tra inserti in rete e oro, le mani glitterate. Eppure è tutta reale, e noi la conosciamo bene. Gessica Notaro porta tutta se stessa e la sua storia scioccante sui palcoscenici e in tv: dopo aver partecipato a Ballando con le stelle, ora si esibisce nello spettacolo Notte gitana, uno show dal vivo a Rimini (con date anche ad agosto), ed è tornata a nuotare tra i delfini in un suo show all’Oltremare di Riccione.
Progetto Agata contro la violenza sulle donne
Ma soprattutto prosegue la sua lotta infaticabile a fianco delle donne che subiscono violenza. Sta infatti per lanciare il progetto Agata, una rete di pronto intervento in aiuto di quante le chiedono soccorso, consiglio, assistenza in casi di violenza. La sua storia e le sue sofferenze hanno tracciato una linea di demarcazione tra quanti parlano, e quanti agiscono. Lei da allora ha deciso di stare dalla parte dell’azione e così, con l’appoggio della Fondazione Puzzilli e la Luciano Ponzi Investigazioni e Sicurezza, mette a disposizione delle donne una squadra di investigatori addestrati e certificati, che arrivino dove lo Stato resta indietro. «Mi contattano sui social donne che hanno denunciato – ci racconta – ma i cui persecutori continuano imperterriti la loro opera, mentre le forze dell’ordine si trovano con le mani legate o non riescono addirittura a seguire il caso. Non sono una supereroina, ma in questi anni sono riuscita ad aiutare tante donne affiancandole in situazioni complesse. Ho vicino a me tante persone che, a seconda della situazione, dirigono le donne verso una consulenza psicologica, legale o addirittura verso un centro antiviolenza e, in certi casi, al contatto con gli investigatori». Contro gli uomini violenti occorre muoversi in fretta, soprattutto in caso di misure restrittive: «Chi sta accanto alle donne se il persecutore viola quelle misure? Con il progetto Agata vogliamo propri coprire questo gap, questo vuoto che rischia di fare la differenza tra la vita e la morte». Per informazioni sul nuovo progetto: https://www.fondazionepuzzilli.org/progetto-agata/.