Arianna Fontana non è soltanto una pattinatrice su ghiaccio. È l’atleta italiana che ha vinto il maggior numero di medaglie olimpiche. È naturale che un suo eventuale passaggio alla squadra statunitense sollevi una bufera non soltanto sulla sua disciplina ma sull’intero mondo dello sport italiano. La valtellinese, da tempo in rotta con la Federghiaccio, è stata a Salt Lake City, nello Utah, dove c’è la sede della Federazione statunitense. Di ritorno, la regina dello short track ha pubblicato un post su Instagram che prelude a una decisione clamorosa. Soprattutto in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026: il passaggio della Fontana nel team a stelle e strisce. L’ipotesi è realistica. Arianna Fontana potrebbe cambiare nazionalità, anche perché il marito e suo allenatore, Anthony Lobello, è italo-americano.
Il post di Arianna Fontana
“Lascio Salt Lake City dopo aver rimesso i pattini ed esplorato nuove opzioni”, ha scritto sui social Arianna Fontana. “Ho deciso di aggregarmi al viaggio che Anthony aveva già in programma qui per vedere cosa hanno da offrire gli Stati Uniti e SLC nel caso dovessi continuare il mio viaggio olimpico”.
Dissidi antichi con la Federghiaccio
La portabandiera azzurra a PyeongChang 2018, undici medaglie olimpiche nello short track, potrebbe dunque passare alla Nazionale statunitense di pattinaggio di velocità. La rottura fra tra la Fontana e la Federghiaccio si è aperta dopo le medaglie ai Giochi di Pechino. Dissidi insanabili sui metodi di allenamento, la scelta degli allenatori e l’ambiente andatosi a creare all’interno della Nazionale e della Federazione presieduta da Andrea Gios. Come risposta Arianna Fontana ha preparato le Olimpiadi invernali del 2022 all’estero, tra Germania e Ungheria, allenata dal marito Anthony Lobello.
Le ragioni di Arianna Fontana
“Vorrei ringraziare gli allenatori e i gruppi d’allenamento con cui ho pattinato mentre ero qui. – scrive – Grazie per aver accolto me e il mio allenatore a braccia aperte. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che vi ho aggiornato sui problemi che ho dovuto e devo affrontare. Purtroppo non ci sono state comunicazioni costruttive sulla mia partecipazione ai Giochi Olimpici del ’26 da parte della FISG dopo che, dall’aprile scorso, ci sono state ammissioni, da parte del presidente della FISG, di errori commessi e fatto promesse che non sono mai state mantenute. Lo staff rimane, in parte, quello che ha permesso ad atleti di prendermi di mira durante gli allenamenti e questo non è accettabile. La strada davanti a me non è facile, ma so che non tollererò più che il personale tecnico e federale prenda decisioni per isolarmi senza assumersi la responsabilità di queste decisioni”.
“Fiducia nello staff tecnico e federale irrecuperabile“
“Alla base della nostra società – scrive la Fontana – c’è il senso di responsabilità nei confronti delle proprie azioni e parole. Non vedo perché dovrebbe essere diverso nello sport. Negare e non affrontare i problemi ha solo creato più problemi e so che non posso avere quel tipo di persone o problemi intorno a me se decidessi di continuare. Questo non è mai stato un ‘anno sabbatico’, non ho gareggiato perché non posso giustificare di gareggiare per una federazione che condona comportamenti e decisioni dannose nei miei confronti. Finché quelle decisioni e azioni saranno approvate, non tornerò e se dovessi decidere di competere in futuro, il mio percorso sarà completamente separato da quello che il direttore tecnico e il suo staff hanno pianificato per il gruppo italiano. In quel caso, mi dispiacerà non allenarmi con il resto degli atleti italiani, ma la mia fiducia nello staff tecnico e federale è irrecuperabile. Ho davanti a me decisioni importanti da prendere e tutte le carte sono sul tavolo, anche quelle che pensavo non avrei mai preso in considerazione”.
Il ministro tenta di mediare
A provare a ricucire lo strappo è intervenuto il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi. In una nota ufficiale ha sottolineato: “Farò il possibile, nel rispetto dei ruoli e delle persone e in sintonia con la
Federghiaccio, affinché tale ipotetica prospettiva americana di Arianna Fontana, con la quale avevo già un appuntamento purtroppo rimandato a causa di mio un cambio di agenda, non si consolidi”.
Fisg su Arianna Fontana: “Stupore e rammarico”
La Fisg ha espresso “stupore e rammarico” per le sue “gravi esternazioni, che per nulla giovano alla ricerca di una soluzione comune” in vista di Milano-Cortina. “La Fisg ha lavorato perché l’atleta fosse posta nelle migliori condizioni per competere ai massimi livelli, impegnandosi a garantire 200mila euro a stagione a copertura delle sue spese di preparazione, cifra peraltro lontanissima da quella
irraggiungibile richiesta. Di certo – si sottolinea – la Fisg non tollererà ulteriori accuse, avvertimenti o intimidazioni”.
Malagò: “Amareggiato, mi chiami per chiarire”
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è detto “profondamente amareggiato dalle frasi che ho letto”. “Arianna sa quanto le sono stato vicino in tutti questi anni. A gennaio mi è venuta a trovare con Anthony nella sede di Milano-Cortina e abbiamo parlato dettagliatamente di tanti temi che riguardano lei e suo marito, da adesso fino al 2026, e in seguito ho condiviso i contenuti con la Federazione e il suo presidente Gios”. Malagò si è detto “molto dispiaciuto per quello che ha dichiarato. Mi aspetto che mi chiami per chiarire”.