Fino al 26 maggio il Mep, Maison Européenne de la Photographie di Parigi, celebra con una mostra unica e rara Lisa la prima top model della storia. Non una “semplice” mannequin, ma una modella con una personalità talmente forte da interpretare con intensità e carattere le creazioni dei grandi couturier dell’epoca. Stiamo parlando di un periodo che va dagli anni ’30 ai ’50 e di Lisa Fonssagrives-Penn. Classe 1911, era la più ricercata da Vogue, Harper’s Bazaar, Life, Time, Vanity Fair – che le dedicarono circa 200 cover – e la più fotografata dai grandi maestri dell’obiettivo, come Horst P. Horst, Louise Dahl-Wolfe, Frances McLaughlin-Gill, Richard Avedon e anche Fernand Fonssagrives e Irving Penn, che divennero i suoi due mariti.
Lisa che anticipò i tempi
Con Lisa, la prima top model, si anticipano i tempi delle varie Schiffer, Crawford, Campbell, Evangelista, Macpherson e tutta la schiera delle divine che hanno dominato la scena fashion degli anni ’80 e ’90. Il suo nome, ai più, non dice granché, eppure è stata la prima indossatrice della storia a uscire dall’anonimato, a farsi strada nella moda non come manichino, ma come persona, come artista. Attraverso le sue scelte, di vita e di carriera, è stata di esempio per molte donne in un tempo in cui ci era concesso ben poco, a partire dalla difesa delle proprie ambizioni, soprattutto lavorative. Qui ti raccontiamo la sua storia, perché il suo nome non sia dimenticato.
La top model che venne dalla Svezia
Svedese di nascita, globetrotter di indole, Lisa Birgitta Bernstone nasce a Göteborg. Di lei spiccano, fin da ragazzina, doti fisiche come l’altezza notevole, l’eleganza nel portamento e uno sguardo ipnotico. Studia arte e danza a Berlino, poi torna a Stoccolma dove apre la sua scuola di danza e nel 1933 si trasferisce a Parigi, per studiare storia dell’arte alla Sorbona. Qui, nel 1935, sposa il ballerino Fernand Fonssagrives finché, per caso, Lisa si imbatte nel fotografo Willy Maywald (il preferito di Christian Dior), che la nota in un ascensore e le propone di cimentarsi come modella di cappelli. È il 1936: le foto finiscono sulla scrivania di Vogue e lei viene notata dal fotografo Horst P. Horst, che la chiama per una sessione di prova. Lui capisce subito che ha davanti al suo obiettivo una forza della natura.
Il potere della danza
Lisa non si limita a “posare”, fa vivere le creazioni che indossa, fa emergere le sue sensazioni oppure recita una parte. Ogni scatto è diverso dall’altro. Basta lei a riempirlo: nessun oggetto di scena, nessun arredo. Il suo volto espressivo e i suoi gesti danno vita, da soli, a memorabili shooting. Tutto merito di una personalità poliedrica. Che indossi un costume da bagno in spiaggia o venga nascosta da una maschera, si infili in un drappeggio di Madame Grès o in un completo surrealista di Elsa Schiaparelli, si sottoponga a interminabili sessioni fotografiche in studio (allora i tempi di esposizione erano lunghissimi!) o fluttui sospesa sulla Tour Eiffel con un abito di Lucien Lelong per Vogue, Lisa padroneggia il proprio corpo e ne fa uno strumento potente, una fonte di espressione catalizzante. Dice che tutta la sua esperienza è legata alla danza e che considera le sue pose come movimenti e passi “congelati”.
Lisa e i fotografi più famosi
Sulla lista dei fotografi più famosi che la ritraggono ci sono anche i suoi due mariti. Dopo un infortunio Fernand Fonssagrives rinuncia alla danza, si dedica alla fotografia e trova in Lisa la sua più grande musa per 15 anni. Quando, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale in Europa, si trasferiscono a New York, la carriera di Fernand decolla ma i due si separano. Nel 1950 Lisa sposa un altro fotografo, Irving Penn, di 6 anni più giovane, dimostrando di precorrere i tempi anche nelle scelte di vita. Il talento e il legame profondo della nuova coppia producono fotografie leggendarie, all’elaborazione delle quali Lisa partecipa con passione e creatività, non solo posando: sebbene con autoironia si definisse un “appendiabiti”, non lo è mai stata.
La seconda vita negli Stati Uniti
La seconda parte della vita di Lisa comincia negli anni ’60. Dopo la nascita del figlio di Irving Penn, Tom (da Fonssagrives ebbe una figlia, Mia), inizia a disegnare abiti e accessori di moda, ma soprattutto ad appassionarsi alla scultura. Ottiene riconoscimenti per le sue opere, nate da un mix inconsueto di bronzo, marmo e fibra di vetro, e viene nominata artista ufficiale della Marlborough Gallery, tra i più famosi spazi espositivi dell’epoca. Artista, ballerina, top model, fotografa, stilista, scultrice e perfino pilota amatoriale, Lisa muore a 80 anni, nel 1992. Il figlio dirige la Irving Penn Foundation di New York, che tutela l’opera del grande fotografo, ma a lui fa capo anche la collezione di immagini della madre, in mostra per tutta la primavera nelle quattro sale del Mep.
La mostra di Parigi
Si tratta di 170 foto di moda che abbracciano 30 anni di storia e hanno un unico soggetto: Lisa Fonssagrives-Penn. Sono memorabili perché scattate da occhi leggendari, ma soprattutto perché ripercorrono la carriera di una donna straordinaria, coraggiosa, che non aveva paura di esprimere se stessa, di seguire le sue passioni, di essere indipendente, di fare scelte impopolari pur di sentirsi realizzata. L’appellativo di “musa” forse non le sarebbe bastato. E questa mostra ci serve come il pane: ci aiuta a ricordare che, quando una personalità è forte e allenata a lottare per seguire sogni e ambizioni, non può che brillare di luce propria e ispirare chi viene dopo di lei. E, ovviamente, vivere felice.