Meglio essere la mamma sempre presente che non fa mancare nulla ai figli con il rischio però di diventare assillante oppure una madre che imposta il rapporto con loro su una “benigna negligenza” che dovrebbe renderli autonomi e più in grado di affrontare le asperità della vita? L’attrice Jennifer Garner, intervistata durante un programma tv, ha sposato il secondo stile innescando una scia di polemiche su quale sia la strada migliore – se ne esiste una – per essere genitori e madri.

Jennifer Garner

L’importanza della “benigna negligenza”

Jennifer Garner ha spiegato la sua “filosofia genitoriale” nel corso di una trasmissione condotta da Hoda Kotb e Jenna Bush Hager, tessendo le lodi di una “benigna negligenza” nell’educazione dei figli. “Non sto cercando di vivere la loro vita e non mi importa che vedano che amo la mia“, ha detto l’attrice 51enne che con l’ex marito Ben Affleck ha avuto tre figli: Violet, 17 anni, Seraphina, 14, e Samuel, 11.

La critica ai “genitori elicottero”

La critica dell’attrice è alla tipologia dei “genitori elicottero”, a quelle mamme che nel tentativo di curare i figli rischiano di diventare assillanti. “Penso che sia giusto che i figli soffrano di un po’ di benigna negligenza”, ha dichiarato l’attrice texana diventata celebre a livello internazionale interpretando l’agente della CIA Sydney Bristow nella serie televisiva “Alias”.

La metafora culinaria parlando di figli

L’attrice, durante il “Pretend Cooking Show” che cura su Instagram, ha utilizzato una metafora culinaria per spiegare il proprio stile genitoriale. Parlando di panificazione, ha detto di accogliere con favore gli errori nel processo. “Non voglio che un errore mi impedisca di voler provare qualcosa di nuovo“, ha osservato la Garner sottolineando il valore di accettare i passi falsi utilizzandoli per migliorare gli sforzi futuri, anche a proposito di figli.

bambina mangia

I figli della Garner senza social: “Una vittoria”

Per promuovere il suo prossimo film, “Family Switch”, la Garner si è servita di TikTok ma ha precisato che i suoi figli non usano i social, anche se il suo maggiore compirà 18 anni il 1° dicembre e sarà legalmente maggiorenne. “Non sono su TikTok, Instagram o Facebook e la definirei una vittoria. Chissà, potrebbe cambiare. Non si sa mai.” “Ho semplicemente detto ai miei figli: ‘Mostratemi gli articoli che dimostrano che i social media fanno bene agli adolescenti, e poi ne parleremo’“, ha detto l’attrice.

Il dibattito sui modelli di genitorialità

Le dichiarazioni di Jennifer Garner hanno riaperto nel pubblico Usa il dibattito sulla validità dei differenti modelli educativi nei confronti dei figli. Da una parte, appunto, gli onnipresenti genitori elicottero, dall’altro l’approccio del “Free-Range Kids” che teorizza una maggiore libertà data ai piccoli per esplorare il mondo, fino alla Tiger Mother, che enfatizza su tutto i principi di perseveranza e dedizione. Difficile ipotizzare una ricetta magica per rapportarsi nel modo “giusto” con i figli, ma vediamo le principali caratteristiche dei diversi approcci, tenendo conto che l’obiettivo finale dovrebbe essere, evidentemente, il rispetto dell’individualità di ogni singolo bambino e il suo sviluppo equilibrato sia fisico che emotivo ed intellettuale.

mamma e bambina

Genitori elicottero: figli iperprotetti

I genitori elicottero si contraddistinguono per un approccio iperprotettivo nei confronti dei figli, caratterizzato da un costante coinvolgimento nelle loro vite e un eccessivo controllo sulle loro attività, dallo sport agli amici, alla scelta delle scuole. Mostrano una notevole paura del rischio e spesso evitano che i loro figli si impegnino in attività considerate pericolose o potenzialmente dannose; intervengono spesso nei conflitti dei loro figli, cercando di risolvere i problemi al posto loro. Tutte caratteristiche che secondo i detrattori possono frenare lo sviluppo dell’autonomia dei piccoli e la loro capacità di problem-solving. Nutrendo aspettative molto elevate nei confronti dei figli in termini di successo scolastico e carriera, generare stress sui figli stessi.

Free-Range Kids: figli liberi di sperimentare

Il movimento Free-Range Kids è emerso come reazione alla crescente iperprotezione nei confronti dei bambini. Concepito dalla giornalista Lenore Skenazy, il termine “Free-Range” richiama l’idea di concedere ai bambini la libertà di esplorare il mondo circostante. Skenazy ha sottolineato la necessità di permettere ai bambini di affrontare rischi calcolati per sviluppare competenze di vita cruciali. Il Free-Range Kids sostiene che la gestione dei rischi sia cruciale per lo sviluppo infantile. Permettere ai bambini di affrontare sfide moderatamente rischiose, come andare a scuola da soli, contribuisce a sviluppare l’autonomia e la capacità di problem solving.

Tiger Mother: successo dei figli prima di tutto

Il termine “Tiger Mother” è stato introdotto da Amy Chua nel suo libro “Battle Hymn of the Tiger Mother”. Chua, di origini cinesi, ha proposto un approccio disciplinato ed esigente all’educazione dei figli, enfatizzando il successo e la perseveranza. Il dibattito si è acceso intorno alla rigidità di questo modello, spesso accusato di essere eccessivamente autoritario. La Tiger Mother è spesso associata a una disciplina severa finalizzata a ottenere risultati eccellenti.