Michael John Gambon è morto all’età di 82 anni a causa di una polmonite. L’annuncio è arrivato dalla moglie Anne e il figlio Fergus, che hanno condiviso un comunicato chiedendo che sia rispettata la loro privacy in questo momento di dolore.

L’attore anglo-irlandese aveva cominciato la sua carriera a teatro, diventando uno dei primi membri del Royal National Theatre. Nel corso della sua incredibile carriera, ha ottenuto i riconoscimenti più onorevoli del mondo del teatro e della televisione: quattro BAFTA Awards, tre Olivier Awards e due Screen Actors Guild Awards (SAG AFTRA). Per il suo contributo alla cultura in Gran Bretagna, nel 1998 è stato nominato cavaliere dalla Regina Elisabetta II.

Gambon ha sempre desiderato tenere la sua vita privata al sicuro da occhi indiscreti, arrivando persino a ironizzare sulla presenza (o meno) di una moglie. È stato sposato dal 1962 al 2001 con la matematica Anne Miller, dalla quale ha avuto un figlio (Fergus). L’attore ha poi iniziato una relazione con Philippa Hart, una collega di 25 anni più giovane, dalla quale ha avuto altri due figli.

Il personaggio più celebre: Albus Silente

Il ruolo più amato dell’attore è quello che ha ricoperto sul grande schermo tra il 2004 e il 2011: Albus Silente (il preside di Hogwarts nella saga di Harry Potter). Il personaggio era stato inizialmente interpretato da Richard Harris, ma a partire dal terzo capitolo – Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban – è stato Gambon a vestire i panni del mago buono nato dalla penna di J.K. Rowling.

Nel corso dei film, Albus Silente non è solo un preside, ma un vero e proprio amico e mentore per Harry. Sarà grazie ai suoi consigli che riuscirà a salvarsi da mille peripezie e, anche dopo averne scoperto gli oscuri segreti, il giovane mago gli rimarrà così affezionato da dare il suo nome al primogenito. Grazie a questo ruolo, un’intera generazione è cresciuta con l’immagine di Gambon nelle vesti del preside della scuola dei sogni.

Le sfide del ruolo di Silente

Recitare la parte di Silente non è stata una sfida per l’attore, nonostante sia uno dei personaggi più complessi di tutta la saga. Venendo da una carriera prettamente teatrale, le sue prime scene nei panni del mago non sono state apprezzate da tutti. Un esempio è l’iconica furia del preside nel quarto film – Harry Potter e il calice di fuoco. Harry viene accusato di essersi proposto per partecipare al Torneo Tre Maghi (riservato a studenti più grandi): mentre nel libro Silente viene descritto come calmo e preoccupato, la scena del film vede Gambon scendere le scale di Hogwarts urlando: “Harry, hai messo il tuo nome nel calice di fuoco?”.

In reazione a queste critiche, la stampa ha subito chiesto all’attore come si fosse preparato e quali siano state le difficoltà per lui. L’attore ha risposto sereno: “Silente sono semplicemente io con una lunga barba indosso. Non recito mai davvero nei miei film, mostro solo parti di me.” È grazie a questa sicurezza che, nel corso dei film successivi, è diventato un Silente molto amato, persino dai fan più pretenziosi.

Michael Gambon: il debutto e i primi anni di carriera

I suoi primi ruoli a teatro sono stati in rappresentazioni di drammi tratti dalle opere di William Shakespeare. Otello nel 1962, Riccardo III nel 1963 e gli anni successivi anche Macbeth e Coriolano. Il debutto è avvenuto al teatro di Gate, ma grazie al suo talento già all’inizio della carriera ha potuto solcare i palchi più importanti del Regno Unito, come l’Old Vic e il Birmingham Repertory Theatre.

La sua dimestichezza con i personaggi shakespeariani l’ha reso protagonista anche dell’adattamento televisivo di Molto rumore per nulla fatto dalla BBC nel 1967, ruolo che ha portato Gambon per la prima volta in televisione. Sempre in questi anni è stato protagonista anche della rivisitazione televisiva del dramma di Otello, fino all’esordio al cinema nel 1965, seguito da una serie di ruoli in film prettamente britannici e indipendenti fino al 2003.

Michael Gambon in Judy – Foto IPA

Michael Gambon: il successo

Nel 1980 la sua interpretazione nel dramma Vita di Galileo di Bertolt Brecht lo portò al successo: la stampa britannica parlò di una recitazione talmente impeccabile da aver fatto rivivere la tragedia. Applausi anche per le sue apparizioni in Re Lear (1983) e A view from the bridge (1987).

Tra gli anni ’80 e ’90, Gambon si è affermato come attore televisivo. Il suo ruolo in The Singing Detective (della BBC, 1986) gli valse il primo BAFTA come Miglior Attore. È stato anche protagonista dell’adattamento cinematografico di 12 romanzi di Simenon, interpretando il ruolo di Jules Maigret per ITV. Nel 1995, con lo spettacolo Skylight, ha fatto il suo ingresso ufficiale a Broadway. Un impegno che gli valse la sua unica nomination ai prestigiosi Tony Awards (i premi più importanti nel mondo del teatro).

Gli ultimi ruoli

Tra il 2006 e il 2015 l’attore ha vestito i panni di oltre 10 personaggi, prima di ritirarsi dai palchi dopo aver cominciato a soffrire di perdita di memoria. Ha continuato però a recitare per il cinema e la televisione, prendendo parte fino al 2019 in diverse rappresentazioni – tra le quali Quartet (il debutto alla regia di Dustin Hoffman), Hail, Cesar! dei fratelli Coen e il film biografico su Judy Garland, Judy. Nel 2014 e 2018 ha partecipato come doppiatore ai film sull’orsetto Paddington, dando la voce allo zio Pastuzo.