Attese come un nuovo capitolo di Harry Potter, finite causa Covid in un limbo lungo un anno come quasi ogni cosa bella della vita, pronte a ripartire fra grandi aspettative e inevitabili timori. Le Olimpiadi di Tokyo, al via il 23 luglio, saranno diverse dalle altre.

Ma godiamoci una statistica interessante: la parità numerica quasi assoluta fra uomini e donne. Pierre De Coubertin, padre delle Olimpiadi moderne, sosteneva che la partecipazione femminile ai Giochi fosse «inutile e antiestetica». A quasi un secolo da quelle dichiarazioni, le atlete in ogni parte del mondo accumulano successi pari ai colleghi uomini, se non di più, ma quasi ovunque restano discriminate sul piano economico e su quello dei diritti, a partire dalla maternità.

L’Italia non fa eccezione, con il dibattito sul professionismo che continua a trascinarsi (una norma del Coni vecchia di oltre 40 anni assegna lo status solo ad alcuni sport maschili come il calcio) e pochi, sporadici ampliamenti delle tutele. Ecco perché i Giochi di Tokyo, dove le azzurre si presentano con una pattuglia numericamente pari (e spesso più competitiva) rispetto a quella degli uomini, sono l’occasione per conoscere meglio le nostre atlete.

Ci sono le icone già grandi nonostante la giovane età, le campionesse affermate e le veterane a caccia dell’ultima medaglia. Rappresentano un’Italia che si sacrifica per raggiungere i suoi obiettivi e che non ha paura di cambiare. Un’Italia che ci permetterà di tornare a tifare: uno dei primi riti collettivi dopo tanto distanziamento. Grazie Azzurre, anche solo per questo.

Tokyo 2020

I 32esimi Giochi olimpici si chiamano Tokyo 2020, nonostante il rinvio, per “salvare” il brand. Iniziano venerdì 23 luglio (ma il via alle gare è il 21, con i preliminari di softball e calcio) e si concluderanno l’8 agosto. Le cerimonie di apertura e di chiusura sono allo Stadio Olimpico Nazionale di Tokyo.

Le mascotte

Per la prima volta le mascotte saranno due: Miraitowa, in indaco, per i Giochi tradizionali, e Someity, in rosa, per le Paraolimpiadi. Ricordano vagamente un gatto in chiave manga e sono state scelte dagli studenti delle elementari giapponesi.

I grandi esclusi

Non parteciperanno la Russia, squalificata dalle competizioni per doping fino al 2023, e la Corea del Nord, ufficialmente per i timori legati al Covid. Mentre, dopo il debutto a Rio 2016, sarà presente il Refugee Olympic Team composto da atleti rifugiati provenienti quest’anno da Siria, Afghanistan, Sud Sudan, Iran, Eritrea, Repubblica Democratica del Congo e Venezuela.

Tv e streaming

La Rai trasmetterà in chiaro 200 ore di diretta delle gare (ma RaiPlay potrà ospitare solo gli highlights). I diritti dell’intera copertura sono stati acquistati dal gruppo Discovery che in Italia li “spalmerà” fra i 2 canali Eurosport (visibili sia su Sky sia su Dazn) e la nuova app di streaming Discovery+. Il Giappone è avanti 7 ore rispetto all’Italia: qualche alzataccia, specialmente per le gare mattutine e determinate qualificazioni, va messa in conto. Tutte le informazioni e gli orari sono su www.olympics.com.

Le curiosità

26 anni, 178 centimetri e 74 chili di peso: sono i dati del medagliato medio dal 1896 a oggi, secondo le statistiche. Il primato della medagliata più bassa e leggera lo detiene la cinese Chen Xin, un oro e un bronzo a Pechino 2008: 136 centimetri per 38 chili. Il più pesante a salire su un podio è stato, a Sidney 2000, il russo Andrey Chermetin (180 chili). Il più anziano medagliato di sempre è Oskar Swahn, tiratore svedese che ad Anversa 1920 conquistò l’oro a 72 anni.

La frase


«I record sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre»
Usain Bolt, velocista, vincitore di 8 ori olimpici


I numeri di Tokyo 2020

202 i Paesi partecipanti

10,5 mila gli atleti presenti

83 gli impianti sportivi coinvolti (21 dei quali fuori Tokyo)

339 il totale delle medaglie assegnate

50 le discipline sportive in gara

5 i nuovi sport ammessi: softball, arrampicata sportiva, karate, lotta olimpica, skate

Fonti: sito ufficiale Tokyo2020, Guardian, Sports Illustrated, QlikView

A cura di Gianluca Ferraris – testi di Marta Bonini, Flora Casalinuovo, Alessandra Giardini, Gianluca Ferraris