Incontriamo Pamela Anderson in un rinomato hotel sulle colline di Zurigo. Mentre cammino, mi accorgo di avere in mente la ragazza bionda e formosa di Baywatch. Mi ritrovo davanti una donna sottile avvolta in un morbido total look bianco e senza un filo di trucco. È gentile, parla molto, con un tono di voce basso, e ride spesso.

Da istruttrice di fitness a Baywatch

Riavvolgendo velocemente il nastro della sua vita, Pamela Anderson nasce nel 1967 in Canada. Inizia come istruttrice di fitness, viene ingaggiata come volto di una birra, poi la convocano a Los Angeles, nel quartier generale di Playboy. Copertina dopo copertina, arriva il ruolo di bagnina in una delle serie tv più viste negli anni ’90. Ed ora per Pamela Anderson c’è un nuovo inzio con The last showgirl.

La sua vita raccontata nella biografia Love e nel documentario A love story

Si sposa con la rockstar Tommy Lee, da cui ha due figli maschi. Segue uno scandalo legato a un video hard della coppia che viene rubato e visto da milioni di persone. Una forma di abuso che l’ha segnata profondamente – insieme a un divorzio molto difficile – ma che ha anche marcato l’inizio della sua rinascita. Si scopre tutto grazie alla biografia Love, Pamela (diventata un bestseller del New York Times) e al documentario Pamela. A love story (su Netflix), che raccontano una nuova vita professionale a Broadway, nel celebre musical Chicago, e una nuova sintonia con se stessa.

Per Pamela Anderson un nuovo inizio con The last showgirl

Pamela Anderson The last showgirl
Per The last showgirl, in sala dal 3 aprile, Pamela Anderson, 57 anni, è stata premiata con il Golden Eye allo Zurich Film Festival 2024 e candidata ai Golden Globes e ai Sag Awards 2025.

Anche The last showgirl, il film di Gia Coppola nelle sale dal 3 aprile, la mette al centro di una nuova narrazione. Anderson è Shelly, showgirl di Las Vegas che dopo 30 anni di attività, quando il suo storico spettacolo chiude all’improvviso, deve ripensare il suo futuro e affrontare le scelte del passato, soprattutto la relazione con sua figlia.

Non mi viene in mente nessuna che avrebbe potuto interpretare Shelly come ha fatto lei.

«Non credo che avrei potuto calarmi in questo ruolo se non avessi avuto la mia vita cui attingere. Shelly ha molti punti in comune con me, ma è anche molto altro da me: sono stata in grado di trasformarmi. Se questo film fosse arrivato prima, quando i miei figli stavano crescendo, non avrei avuto la stessa concentrazione. Lo stesso vale se fossi stata in una relazione tumultuosa: è adesso che sono libera. Le cose succedono al momento giusto».

Pamela Anderson: The last showgirl è un nuovo inizio

Quindi non avrebbe voluto che succedesse prima?

«Sono contenta di aver avuto una vita eccitante, il mio è stato un modo non convenzionale di diventare attrice. Oggi ho 57 anni e mi sento come se fossi all’inizio della mia carriera».

Il suo personaggio, invece, è sul viale del tramonto professionale.

«Shelly è legata alla sua arte. È anche piena di nostalgia e vulnerabile, ha relazioni complicate sia con la figlia sia con gli uomini».

Come sono andate le riprese?

«Mi è sembrato di sbattere la testa contro il muro cercando di concentrarmi… Avevo intorno a me attori abituati a scherzare sul set e poi di colpo entrare nel personaggio. Io avevo 20 chili di ferro e piume in testa, non potevo muovermi allo stesso modo, ho dovuto trovarne uno mio».

Per Pamela Anderson interpretare Shelley in The last showgirl è stata una grande opportunità

Lei è molto schietta nell’autobiografia e nel documentario, ma c’è qualcosa di nuovo che ha imparato di se stessa interpretando Shelley?

«È stata un’opportunità incredibile per lavorare sodo e impegnarmi molto in un progetto, mettendoci le mie vere capacità. Non l’avevo mai avuta in passato».

Secondo lei, perché The last showgirl è arrivato proprio in questo momento della sua vita?

«Perché è il ruolo che dovevo interpretare alla mia età. Gia Coppola ha visto il documentario Pamela. A love story, prodotto da mio figlio: è stato tempismo divino».

A lungo non è stata presa sul serio. Oggi come la fanno sentire gli elogi per la sua recitazione?

«Mi ha lusingata appartenere alla cultura pop, ma liberarmi da quel costume da bagno rosso è stata una sfida che ha richiesto molto tempo. Alla fine sono qui, mi sembra di avere una seconda possibilità».

Pamela Anderson non usa più il make-up

Lei non usa più make-up, però sul set è dovuta tornare in sala trucco.

«Ci crede che ho fatto tutto io per il film? Volevo essere come sarebbe stata Shelly nella vita reale, così quando poi deve truccarsi per il suo spettacolo il cambiamento è un vero stacco».

Perché lei non si trucca più?

«Non sono contraria per principio al trucco, semplicemente non usarlo mi fa sentire di più me stessa».

Tutto il mondo ha parlato di questa sua decisione da quando è apparsa per la prima volta “al naturale” alla Paris Fashion Week del 2023…

«Lo so, e mi sembra una cosa sciocca, perché non è una scelta nata dalla volontà di attirare l’attenzione, l’ho fatta per me stessa. È molto liberatorio sentirsi a proprio agio nella propria pelle. Penso che tante donne si siano ritrovate a pensarla così. L’età che ho va bene, non ho intenzione di rincorrere la giovinezza, non si vince mai».

La casa di Pamela Anderson è una fattoria dove coltiva l’orto e ama cucinare

Dove vive adesso?

«Sull’isola di Vancouver, nella mia fattoria. Dopo The last showgirl ho girato Rosebush Pruning (adattamento di I pugni in tasca, film d’esordio di Marco Bellocchio del 1965, ndr) e Naked Gun con Liam Neeson, per mesi non sono tornata a casa, i cani hanno sentito la mia mancanza e mia madre continuava a mandarmi le foto del giardino e dell’orto…».

È il suo luogo del cuore?

«Assolutamente sì! Durante la lavorazione del film ho preparato una fantastica zuppa di verdure alle mie colleghe. E ho anche scritto I love you. Recipes from the heart, un libro di cucina».

Come descriverebbe la sua vita oggi?

«Dico sempre che me la sono cavata con un “omicidio in bikini”. Non mi sono mai impegnata troppo in qualcosa, ero una bambina molto fantasiosa e con tanti sogni, da adolescente me ne stavo seduta nella libreria Samuel French di Los Angeles a leggere opere teatrali. Mi sono sposata in fretta, sono rimasta coinvolta in questo mondo e i decenni sono volati. Non so bene cosa sia successo tra Baywatch e Broadway, so solo che ho cresciuto due figli, il resto è stato follia… Con questo voglio dirle che non sapevo cosa fosse davvero la recitazione: avevo trovato un lavoro in spiaggia e ho pensato che fosse fantastico».

Se passa in tv un episodio di Baywatch, lo guarda o cambia canale?

«Non mi è mai capitato».

Ha paura di invecchiare?

«Tra i miei parenti preferiti c’è la prozia Vie: indossava ciglia finte e parrucche e cucinava i sottaceti. Ha scritto un libro, Auntie Vie: A Life of Pickles and Pearls. Quando hai donne così nella tua vita, hai anche molta meno paura di invecchiare. Quindi, per risponderle, l’idea mi elettrizza».

Cosa consiglierebbe a una giovane attrice?

«Devi sempre prepararti, continuare a imparare, a leggere, a guardare vecchi e nuovi film. E vivere molto. Non sai mai quando arriva l’occasione giusta, devi essere pronta a coglierla».