Da mamma Diana ha ereditato la sensibilità nei confronti delle persone più bisognose. Era stata proprio Lady Diana a portare in visita un giovane William, all’epoca 11enne, presso una struttura per homeless nel quartiere londinese di Vauxhall. Abituato da sempre a stare accanto ai più deboli, era solo un ragazzino quando per la prima volta ha toccato con mano la disperazione dei senzatetto. Ed è proprio a sostegno dei senzatetto il nuovo progetto di cui il principe William si fa portavoce. Si chiama Homewards e mira a contrastare la piaga dei senza fissa dimora: ecco cosa prevede l’iniziativa.
Il progetto del principe William per i senzatetto
Trent’anni dopo, senza mamma Diana e ormai uomo, l’erede al trono britannico torna nel distretto di Lambeth (di cui Vauxhall fa parte) per seguire le orme della madre e aiutare i più deboli. «Penso che mi abbia aperto gli occhi su alcune delle sfide che le persone devono affrontare in tutti i campi della vita. Quelli come me vivono in una bolla», aveva sottolineato lo stesso William riferendosi all’impegno della madre. Negli anni ha sempre riconosciuto l’eredità lasciata da Diana e, riferendosi all’incontro del 1993 a Vauxhall, aveva fatto sapere: «Le visite che abbiamo fatto hanno lasciato un’impressione profonda e duratura. Ho incontrato tante persone straordinarie e ascoltato tante storie personali strazianti. Troppe persone si sono trovate senza un posto stabile e permanente da chiamare casa». Ed è così che ha «visto in prima persona l’ampiezza e la complessità del fenomeno dei senzatetto».
Negli anni William ha sempre mostrato il suo impegno per il sociale e lo stesso fa la moglie Kate Middleton, da sempre vicina a chi è più in difficoltà. I due stanno cercando di trasmettere gli stessi valori ai loro tre figli, con i quali si sono già impegnati in attività di volontariato.
Questa volta il principe William porta avanti il progetto Homewards, con cui ha stanziato a sostegno dei senzatetto 3 milioni di sterline (pari a poco meno di 3,5 milioni di euro). Si tratta di un “capitale iniziale”, che successivamente sarà suddiviso tra sei diverse località di Londra. L’iniziativa porta avanti interventi mirati al fine di rendere «rari, brevi e non ripetuti» gli episodi di persone senza dimora.
Un problema in crescita
La piaga dei senzatetto negli ultimi anni si è accentuata drasticamente: in tutto il Regno Unito, infatti, si stimano almeno 300mila senzatetto. Da un’indagine governativa, come riportato dal Guardian, è emerso che lo scorso febbraio, in una sola notte, sono stati contati nel Paese 3.069 homeless, pari a +26% rispetto al 2021 e addirittura il 74% in più del 2010. Trenta charity impegnate al fianco dei più bisognosi hanno lanciato un appello al premier Rishi Sunak. In una lettera esprimono le proprie perplessità e il timore che gli obiettivi prefissati dal Governo (con il finanziamento di 2 miliardi di sterline nel triennio 2022-2025 per offrire una dimora stabile ai senzatetto) non portino ai risultati auspicati.
È in questo contesto che si colloca l’iniziativa portata avanti dall’erede al trono. Nell’arco di cinque anni il progetto sarà «un’opportunità unica per sviluppare soluzioni innovative e aumentare l’impatto» nella lotta per arginare il problema. Il principe del Galles è convinto che «questa condizione può essere eliminata per sempre», ha dichiarato. Le sei sedi Homewards collaboreranno a livello locale «con persone, organizzazioni e imprese impegnate, grazie alla loro conoscenza approfondita delle problematiche e delle specificità di ogni singola area». William assicura che «noi saremo qui per supportarli con una rete senza precedenti di individui e organizzazioni con esperienza, risorse e impegno».
Il progetto è stato annunciato anche sulla pagina Instagram dei principi di Galles. A corredo di un video, si legge: «Siamo incredibilmente orgogliosi di svelare #Homewards, un programma in tutto il Regno Unito per porre fine ai senzatetto, lanciato insieme alla Royal Foundation Homewards UK». L’obiettivo, «lavorando insieme», è rendere il fenomeno dei senzatetto «raro, breve e irripetibile». E ancora: «Crediamo che in una società moderna e progressista, tutti dovrebbero avere una casa sicura e protetta da chiamare propria».