Si è fatta conoscere al grande pubblico prima con X Factor nel 2016, poi con la vittoria nella scorsa edizione di Amici di Maria de Filippi, dove il brano Chega ha visto la luce, conquistando il doppio disco di platino in pochi mesi. La ventitreenne italo-brasiliana Gaia Gozzi fa il suo esordio al Teatro Ariston con Cuore Amaro, brano travolgente dedicato all’amore per se stessa, dalle sonorità latine che richiamano immediatamente anche il suo amato Brasile, la terra di sua mamma. Nella serata delle cover canterà Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, con la cantautrice belga di origini congolesi Louis and the Yakuza. La sua consapevolezza: non serve incasellarsi, se si hanno più anime.
Per la prima volta a Sanremo, come stai?
Sento tantissima emozione, ho la mia ansietta. È un palco importantissimo. Diciamo che sono più in ansia per tutto quello che dovrò gestire nel quotidiano, più che per il palco. Ho voglia di mostrare chi sono a più persone possibili. E poi sono felice perché potrà vedermi anche la mia nonna brasiliana. È fomentatissima, lei ha sempre visto Sanremo.
Il cast è giovanissimo, che effetto ti fa?
Sono molto felice che il cast sia così giovane e di conoscere così tanti partecipanti. Non ci sono artisti che si possono accavallare, né a livello di stile né di ascolto. Tra noi c’è un feeling amichevole. E abbiamo tutti un obiettivo comune, portare a casa uno spettacolo bello e sincero.
La tua canzone parla di amore per te stessa, racconta la tua testardaggine, di quando avresti potuto mollare, ma non lo hai fatto.
È realmente un mio biglietto da visita. Volevo raccontare in maniera definita chi sono. Io mi sento in continuo movimento, ma per adesso voglio che esca questa parte, che non ha mai mollato. La musica è sempre stata la mia unica opzione, l’unica che mi fa dire che sto facendo qualcosa di speciale per la mia vita, di bello. Leggere i messaggi delle persone, vedere il riscontro che hanno i miei brani, sapere che ho aiutato qualcuno, è folle. Io in realtà ho sempre scritto per aiutare me, per idealizzare la persona che volevo essere. Piano piano ci sto arrivando, a quella persona.
“A volte mi sveglio la sera e strappo pensieri di seta”. Pensi tanto?
Troppo. Ogni tanto cerco di respirare e pensare di meno, per sentire di più. Ma non sono mai contenta, vado alla ricerca di quei tanti pensieri anche se so che poi mi tormentano. È una costante analisi di me stessa e di quello che è meglio per me.
Quest’anno passato ti ha aiutato a prendere consapevolezza?
Mi sto scoprendo. Mi sto raccontando con sincerità. La consapevolezza è sapere che cambierò. Anche in musica. Nella discografia si è sempre cercato di incasellare i generi, io ho più anime. Diverse influenze, non ci sono termini precisi. Ho la consapevolezza di volermi lasciare andare, soprattutto in fase creativa, di non essere parte di un processo, ma essere libera.
Nella serata delle cover porti Tenco.
Mi sono innamorato di te è per me LA canzone d’amore. Io ho un rapporto molto particolare con il cantautorato italiano perché da piccola era mia mamma a farmi sentire più musica. Mio papà ascoltava Vasco, ma non era un musicologo. La cultura italiana me la sono fatta da sola. Tenco è stato uno dei primi a trafirmi il cuore. È senza tempo. Ho cercato di farlo un po’ mio nella produzione, ma con tanto rispetto. Perché questa canzone è magica così come è. E poi volevo raccontare una parte più fragile di me, meno impattante…
Sul palco dobbiamo aspettarci qualche dettaglio di look fondamentale?
Avrò la mia armatura di anelli, pronta per combattere.
Rossetto preferito?
Il nude. Ma amo anche il rosso.