Adam Peaty a Londra 2012 non c’era, ma Rebecca Adlington, due ori conquistati a Pechino 2008, la prima donna inglese a vincere nel nuoto, disse: “Tenete d’occhio quel ragazzino!” E non sbagliava.
Per Adam le Olimpiadi di Rio sono state la sua prima volta, e ha lasciato subito il segno. Ma prima di raccontarvi la sua strabiliante impresa, vediamo più da vicino chi è Adam Peaty, questo ragazzone tutto muscoli, di soli 21 anni, che mostra ancora una faccia da bambino, i capelli rossicci e lo sguardo attento e ambizioso.
Chi è Adam
È nato a Uttoxeter, Inghilterra. A circa 30 km da Derby (dove si allena). Alto 1,91 cm per 86 kg, sarebbe un modello perfetto per Michelangelo. Si racconta che da bambino avesse paura dell’acqua, e che la sua famiglia non avesse neppure l’auto per portarlo in piscina. Poi le cose sono cambiate.
Oggi sulla sua pagina Facebook ci sono oltre 31.000 persone a seguirlo, ma c’è da scommettere che presto aumenteranno. A proposito di scommesse, i bookmaker lo davano per superfavorito. La quota era di appena 1,25. Mentre il sudafricano Cameron van der Burgh, vincitore nella scorsa Olimpiade, veniva quotato da 5 in su.
Nelle foto lo vediamo spesso allenarsi, sfoggiare muscoli da culturista o mostrare le medaglie vinte. A 21 anni è già nella storia.
I suoi successi
Debutta nel 2012 ai Campionati europei giovanili ad Anversa, raggiungendo la finale nei 200 metri rana. Nel 2014 inizia a collezionare medaglie prima ai Campionati nazionali britannici e poi nei Giochi del Commonwealth di Glasgow.
Agli Europei di Berlino disputati nel 2014 vince nei 50 e 100 rana, nella staffetta 4×100 misti e nella staffetta mista 4×100 misti. Stesse vittorie le ottiene anche all’Europeo di Londra 2016.
Nel 2015 ai Mondiali di Kazan vince nei 100 rana, con due record nelle batterie. E vince anche nei 50, stabilendo il record in semifinale. E un altro oro arriva dalla staffetta mista 4×100 misti.
A Rio non si risparmia nemmeno nelle batterie e migliora il suo record mondiale dei 100 metri rana da 57”92 a 57”55. In finale stravince e piazza un nuovo record 57”13. Lasciando indietro il campione in carica, Cameron van der Burgh, di oltre un secondo e mezzo.
Il nuoto come la boxe
In una recente intervista Adam paragona il nuoto alla boxe, e dichiara di trarre ispirazione dal grande campione di pugilato Muhammad Ali. Il calcio invece non lo segue per niente.
È allenato da una donna, fatto insolito per un nuotatore. Di lei dice che non alza mai la voce, ma che sa essere una combattente proprio come lui. Si tratta di Melanie Marshall, un’ex nuotatrice britannica con varie medaglie conquistate in Europei e Mondiali.
La nonnina social
Sua nonna di 74 anni è tra le sue tifose più accanite. Seguitissima su Twitter, oltre 6.300 follower, non ha perso l’occasione per festeggiare degnamente il suo nipotino. Mentre la mamma di Adam, Caroline, per assistere alle gare del figlio a Rio è uscita per la prima volta dal confine britannico.
La sveglia alle 4
Dietro alle schiaccianti vittorie di Adam e ai suoi record incredibili c’è però una disciplina ferrea. Il ragazzo si sveglia tutte le mattine alle 4, nuota dalle 5 alle 7, fa palestra fino alle 8.30. Poi corre al college per studiare. Nel tardo pomeriggio si sottopone a una seconda sessione di allenamento. Quando ritorna a casa ha appena il tempo per mangiare, mettersi a letto e dormire come un bambino. Per sostenere giornate così fitte e faticose, è costretto a rinunciare alle serate con gli amici. “La gente non mi vedrà per un po’ di tempo” aveva detto circa un fa a un quotidiano inglese. Inoltre aveva dichiarato di voler essere da esempio ai bambini, e lasciare un’eredità pesante. Di sicuro è riuscito nell’impresa, vincendo l’oro e scendendo sotto i 58”. E poi era dal lontano 1988 che non vinceva un nuotatore britannico.
Bravo Adam, sei troppo forte!