Si è spenta a 66 anni Franca Sozzani, lo storico direttore di Vogue Italia: se ne va così l’instancabile signora della moda italiana, esile ma determinatissima, conosciuta per il suo stile discreto e la ferrea dedizione al lavoro. Oggi ne celebrano il ricordo i colleghi giornalisti e tutti coloro che da lei sono stati lanciati e sostenuti durante la sua lunga e fruttuosa carriera. Ha diretto l’edizione italiana di Vogue per 28 anni, diventando negli anni il punto di riferimento della moda del nostro Paese: con il suo incessante lavoro di ricerca e promozione, ha contribuito a scoprire designer, modelle e fotografi. Questi ultimi, in particolare, hanno sempre ricoperto un ruolo speciale nella rivista da lei immaginata: Vogue Italia ha infatti ospitato il lavoro di alcuni dei più grandi fotografi di moda al mondo, da Peter Lindbergh a Steven Meisel, da Tim Walker a Paolo Roversi, ai quali la signora Sozzani ha sempre lasciato la possibilità di esprimersi liberamente, convinta che la moda potesse essere molto più che scarpe e borsette.
Una vita dedicata alla moda
Classe 1950, di orgine mantovana, Franca Sozzani è entrata a Vogue Italia nel 1988, nello stesso periodo in cui Anna Wintour arrivava a Vogue America. Insieme, diventeranno gli arbitri del gusto e dei suoi cambiamenti nel corso degli anni, contribuendo alla selezione di stilisti e look che finiranno nella storia della moda. Laureata in Filologia romanza, Sozzani ha da subito un approccio all’editoria che predilige la contaminazione delle arti e ama sperimentare con la fotografia e la grafica del giornale.
La direttrice, che non ha mai tagliato i lunghi capelli biondi e ondulati, ha un unico figlio, il fotografo e regista Francesco Carrozzini, che alla scorsa Mostra del cinema di Venezia ha presentato un documentario a lei dedicato. In Franca. Chaos and Creation, la schiva Sozzani si racconta senza mai sbilanciarsi troppo, mentre importanti fotografi, artisti e registi testimoniano com’è stato lavorare con lei.
In linea con il suo stile votato alla discrezione, ha tenuto nascosta fino all’ultimo la sua malattia: all’inizio di dicembre, è volata a Londra con Anna Wintour per ricevere un premio durante i Fashion Awards organizzati dal British Fashion Council e subito dopo è andata alla sfilata di Chanel a Parigi. «Per sostenere Karl [Lagerfeld, direttore creativo di Chanel ndr]», aveva detto all’amica Wintour, che oggi la ricorda con un delicato articolo su Vogue.com.
Su Instagram, Donatella Versace ha scritto come didascalia di una foto bellissima che le ritrae insieme: «Ciao Franca, mia amica carissima. Ti porterò sempre nel mio cuore».
Un magazine unico
Nelle mani di Sozzani, Vogue Italia è stato per davvero la Bibbia dello stile. Invece di cedere alle lusinghe dello spettacolo e mettere solo celebrity in copertina, come il corrispettivo americano, la versione italiana di Vogue ha sempre puntato sulla creatività di fotografi e stylist e non ha mancato, negli anni, di provocare anche reazioni polemiche per il modo in cui ha raccontato la bellezza femminile. Ogni anno, il direttore sceglieva un tema di attualità e vi dedicava la copertina e un lungo servizio fotografico.
Tra quelli più citati in queste ore c’è il Black Issue del luglio/agosto del 2008, con Naomi Campbell in copertina e dedicato alla bellezza delle donne di colore, pubblicato nello stesso anno in cui Barack Obama diventò il primo presidente nero degli Stati Uniti d’America. E non è che un esempio fra tanti: sulle pagine del giornale diretto da Sozzani hanno trovato spazio tutti i più importanti fotografi di moda del mondo, lì hanno debuttato le modelle più conosciute e amate, sempre lì ha fatto bella mostra di sé il meglio della moda italiana e internazionale.
Se n’è andata così, con la stessa eleganza che l’ha caratterizzata in vita, e ci lascia in eredità 28 anni di ricerca sulla bellezza femminile in tutte le sue forme.
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