È morta all’età di 51 anni Michela Murgia. Malata da tempo, aveva rivelato a maggio in un’intervista al Corriere della Sera di soffrire di un carcinoma al rene al quarto stadio.

Scrittrice, drammaturga, opinionista, era nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972. L’esordio nel 2006 con “Il mondo deve sapere“, mentre il successo letterario giunge nel 2009 con il romanzo “Accabadora“, che vince il premio Dessì, il Super Mondello e il premio Campiello. Tra le sue opere più note anche “Tre ciotole” e “Istruzioni per diventare fascisti”.

Dopo aver reso pubblica la sua malattia, Murgia ha raccontato sui social i momenti privati, celebrando la sua famiglia queer ma anche continuando le sue battaglie da attivista per i diritti. Lo scorso giugno il ritiro dall’attività pubblica, a metà luglio le nozze “in articulo mortis” con l’attore e regista Lorenzo Terenzi.

Michela Murgia, l’affetto dei social

L’affetto per Michela Murgia rimbalza sui social dove si moltiplicano i messaggi di cordoglio. “Ma l’amor mio non muore”, scrive Roberto Saviano. “Michela, amore. Grazie per tutto”, è il messaggio della scrittrice Loredana Lipperini. “Non so come faremo a stare senza di te. Ci hai insegnato come vivere e anche come morire”, le parole di Luciana Littizzetto. “Nella notte delle stelle, va via una stella. Libera fino all’ultimo: addio Michela Murgia”, è il post del giornalista Paolo Borrometi. “Quel tuo ultimo sorriso, donna luminosa, lo porterò sempre con me”, dice Geppi Cucciari.

Michela Murgia

Da Meloni a Salvini, il saluto a Michela Murgia

“Voglio esprimere sincere condoglianze alla famiglia e agli amici della scrittrice Michela Murgia. Era una donna che combatteva per difendere le sue idee, seppur notoriamente diverse dalle mie, e di questo ho grande rispetto”, scrive su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Lotteremo insieme sempre, perché ci sarai sempre e vinceremo noi”, commenta il deputato Pd Alessandro Zan, mentre il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini pubblica una foto della scrittrice con la scritta “Una preghiera”.

“Buon viaggio Michela, la pensavamo in modo diverso, ma spero tu possa ora trovare la pace”, scrive la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Le fa eco Marina Berlusconi, presidente del Gruppo Mondadori con il quale la scrittrice sarda ha pubblicato le sue opere: “Non è necessario condividere le idee di Michela Murgia per considerarla una donna coraggiosa, appassionata, coerente oltre che un`autrice originale e di grande talento. La sua scomparsa, anche se purtroppo annunciata, mi colpisce profondamente”.

Il ricordo del mondo della politica

“Ciao Michela. Ti ho voluto bene. Grazie di tutto. Che la terra ti sia lieve” twitta il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Perdiamo una voce potente nel dibattito pubblico, creativa nella scrittura e una persona libera e coraggiosa. Riposa in pace Michela Murgia”, scrive il leader di Azione Carlo Calenda.

“Michela Murgia è stata una voce libera fino alla fine, un esempio di coraggio anche nella malattia. Il nostro cordoglio a tutti coloro che l`hanno amata” dichiara via social il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte.

Michela Murgia “è stata una donna unica nel panorama italiano: una scrittrice, un’intellettuale, un’artista, una voce libera, una femminista con un occhio dissacrante verso le convenzioni e le ipocrisie. Una persona interessante che amava le provocazioni e la sfida a viso aperto”, commenta la deputata Pd Laura Boldrini in un lungo post. “Ha vissuto a modo proprio, Michela, con la sua famiglia queer, circondata da affetto. Con le scelte radicali della sua vita e anche con la sua morte, ha dimostrato intelligenza e impegno politico. Di questo e di molto altro le saremo sempre grati”.

Michela Murgia

Nichi Vendola: “Difficile pensarti nel silenzio”

“Addio Michela. L’avevi annunciato al mondo che la fine era incombente. A me lo avevi detto passeggiando per Trastevere, in un pomeriggio in cui ci siamo fatti mille confidenze. L’avevi detto che andavi via da questo mondo. Eppure è così difficile pensarti immersa nel silenzio, per ora e per sempre, tu che eri una sacerdotessa della parola”. Lo scrive su Facebook Nichi Vendola.

“Ed è così triste concepire la tua morte, – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – cioè l’assenza del tuo corpo e dei tuoi occhi, la perdita della tua voce, dei tuoi pensieri e delle tue invenzioni: perché tu hai riempito di bellezza e di intelligenza la tua e la nostra vita. Sei stata l’annuncio più vitale e allegro e ribelle della rivoluzione queer e l’oppositrice intransigente del fascismo comunque camuffato. Sei stata una ispirazione radicale, per me e per tanti, un esempio di libertà, di autonomia intellettuale, di limpidezza morale. Per me, lo dico col cuore spezzato, sei stata una protezione, una consolazione, un nutrimento. Cara Michela, piango per te che voli via – conclude Vendola – e per noi che restiamo”.

I figli d’anima: “Immaginiamo nuovi orizzonti”

Nell’onda di affetto per Michela Murgia che ha invaso i social, spiccano i messaggi di addio dei suoi figli d’anima, parte della famiglia allargata della scrittrice. “Camminiamo verso altre notti insonni a raccontarci i segreti, a immaginare nuovi orizzonti, a prenderci cura delle persone che amiamo. Benvenuta nella nostra nuova vita. Bentornata a casa, Shalafi amin”, scrive Francesco Leone. “Ciao bella”, le parole di Alessandro Giammei.

Murgia aveva sperimentato la filiazione d’anima nella sua famiglia di origine, che aveva allargato la sua cerchia ad altre figure genitoriali: un’esperienza che l’aveva spunta a mettere in discussione il concetto di famiglia tradizionale, diventando madre d’anima piuttosto che biologica.