E anche le Signorine buonasera sono state rottamate.  Il 31 maggio spariranno per sempre dagli annunci televisivi e dai sogni maschili. L’ultima a palesarsi col suo dolce sorriso sarà Elisa Silvestrin, faccia d’angelo, bionda con immancabili occhioni azzurri, veneta d’origine e giovanissima. Una delle tante ragazze che forse nei palinsesti tv hanno trovato un impiego migliore di altri (a quanto pare però precario) ma che non hanno nemmeno lontanamente sfiorato le vette della popolarità di una Nicoletta Orsomando, di una Maria Giovanna Elmi o di una Gabriella Farinon.

Perché c’è stato un tempo in cui fare l’annunciatrice era sinonimo di successo garantito, di ospitate nei varietà serali, di visibilità ai massimi livelli. Chi non ricorda l’esilarante imitazione di Paolo Noschese a Mariolina Cannuli? Che era già intrigante di suo,  con quella voce calda e con quello sguardo tenebroso, ma che dopo quella bonaria presa in giro divenne una vera e propria icona della sensualità casalinga, a portata di telecomando.  C’è chi è stata un esempio di garbo e discrezione come Rosanna Vaudetti, chi si è fatta conoscere per pianti ed esternazioni come Alessandra Canale, chi ha sfoggiato mise azzardate come Marina Morgan o eleganti come Beatrice Cori (che vantava un curriculum da indossatrice).

Le annunciatrici levano le tende dalla Rai, ma anche a Mediaset, a ben vedere, ad eccezione di Emanuela Folliero, coriacea nel suo look sempre identico, di annunciatrici non c’è più traccia. E forse proprio per questo  ci piace ricordare i tanti volti che ci hanno fatto compagnia durante la nostra prima giovinezza: da Eleonora Brigliadori a Fiorella Pierobon, da Gabriella Golia a Cinzia Lenzi. Tutte bellissime, ma soprattutto rimaste impresse nell’immaginario collettivo. Mentre chi ricorda i nomi di Sarita Agnes Rossi (annunciatrice di Raitre) o di Claudia Andreatti (che nemmeno un titolo da Miss Italia ha tolto da un sostanziale anonimato)?

Insomma è proprio vero che non sono più i tempi di una volta: niente dura, e niente garantisce il successo a vita. Del resto i canali tv si sono moltiplicati, e con l’era dei social tutti hanno diritto a un pezzetto di gloria. Fra qualche anno la maggioranza delle persone si dirigerà , condurrà e si annuncerà i programmi da sola. Per un pubblico irrisorio, ovvio, ma che importa? L’importante, per dirla alla Andy Warhol, è arrivare (o credere di arrivare) agli agognati, cinque minuti di celebrità.