L’ultima a parlarne pubblicamente è stata Adele, che in un’intervista a Vanity Fair US ha raccontato della depressione post partum che l’ha colpita dopo la nascita del primo figlio, il piccolo Angelo James (4 anni), avuto dal compagno Simon Konechi. «Ho dovuto affrontare una depressione post-partum, che mi ha spaventata molto. Non ho preso antidepressivi, ma non ne ho nemmeno parlato con nessuno. Ero riluttante».
La cantante britannica non è l’unica donna famosa ad aver parlato apertamente della sofferenza che può seguire la nascita di un bambino, contribuendo a riaccendere la discussione attorno a un disturbo di cui soffrono due donne su dieci e che è ancora molto stigmatizzato nell’opinione pubblica. Come lei, anche le attrici Gwyneth Paltrow e Drew Barrymore hanno raccontato la propria esperienza.
Ma cos’è esattamente la depressione post partum e come si può aiutare una donna che ne soffre?
Dal «baby blues» alla depressione post partum
«È normale provare un po’ di malinconia e avere la lacrima facile nei primi giorni dopo il parto» spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento neuroscienze e salute mentale e del Centro psiche donna del Fatebenefratelli- Oftalmico di Milano. «È il cosiddetto baby blues, legato alle fisiologiche fluttuazioni degli ormoni. Due donne su dieci però hanno addirittura un crollo del tono dell’umore e crisi d’ansia: se questi disturbi perdurano oltre tre settimane dopo la nascita del bambino può trattarsi di depressione post partum».
Le cause e i primi segnali d’allarme
Per ora non sono chiari i meccanismi. Si sa però che in cinque casi su dieci c’è un familiare che soffre di depressione. E, nell’altra metà dei casi, c’è già stato un precedente col primo figlio. Un campanello d’allarme è visibile già durante la gravidanza: nell’ultimo trimestre prima del parto il peso della pancia può far sì che la donna russi. Se è una cosa leggera non è un problema. Diverso è il discorso se il rumore è fragoroso e dura tutta la notte. Gli studi infatti hanno evidenziato un legame tra questo disturbo del sonno e la depressione post partum. Le ragioni? Russando si verificano ripetuti microrisvegli in grado di provocare uno stato di stress che, nelle donne predisposte, può scatenare la malattia.
I sintomi più diffusi
Le donne che soffrono di questo disturbo, dopo il parto svilupperanno una forte depressione che si esprimerà attravero un sentimento opprimente di inadeguatezza, che si trasforma in uno stato di agitazione perenne anche di fronte ai compiti di cura del piccolo considerati più semplici (come ad esempio cambiare un pannolino). Sarà ugualmente forte la tendenza a trascurarsi, all’isolamento dal partner e dai propri cari, sintomi che ci possono far comprendere una precisa sofferenza interiore.
Come aiutare chi ne soffre
«Sono stati individuati dei segnali ben precisi, sia in gravidanza sia dopo il parto» aggiunge l’esperto. «Se la mamma non riesce a capire da sola che qualcosa non va, è importante che il partner o le persone care sappiano riconoscere il problema al più presto per aiutare la donna a ritrovare la serenità con la terapia più adatta. Che non è sempre farmacologica: a volte basta la psicoterapia o la vicinanza della famiglia».