Sugli ormai storici gradini del Capitol di Washington, tra nuovi e vecchi presidenti e star blasonate come Jennifer Lopez e Lady Gaga, si è distinta Amanda Gorman, la giovanissima afro-americana di Los Angeles, che ha catturato l’attenzione e i cuori di tutti con i suoi versi. Le sue parole hanno spazzato via in un attimo la difficile transizione tra la presidenza Trump e quella di Joe Biden emozionando celebrity, politici e milioni di spettatori che da casa seguivano con entusiasmo la cerimonia. Tra echi di Hamilton e suggestioni un tantino rap la disinibita signorina Gorman con la sua “The Hill We Climb” ha messo un punto alle violenze degli ultrà trumpiani del 6 gennaio in Campidoglio.
A 22 anni (i 23 li compie a febbraio) Amanda Gorman è la più giovane poetessa che abbia mai recitato durante una cerimonia d’insediamento presidenziale. Non solo. Era appena arrivata ai venti quando si è accaparrata il titolo di National Youth Poet Laureate, una sorta di Nobel per giovani scrittori americani. Insomma un portento di ragazzina. Che poi di ragazzina ha davvero poco se pensiamo alla compostezza e all’eleganza con cui nel suo cappotto Prada giallo e cerchietto bombato rosso ha “recitato” di fronte al neo Presidente degli Stati Uniti.
Amanda, che fin da piccola si è distinta per il suo attivismo, è ben consapevole delle sue decisioni e delle sue scelte, ed è persino convinta di volere «correre alle presidenziali del 2036 e di vincerle», come ha dichiarato al New York Times.
Nata in Germania ma cresciuta in California, Amanda è entrata ormai nell’elitario club dei poeti intervenuti durante l’insediamento, dopo Robert Frost per John F. Kennedy, Maya Angelou per Bill Clinton e Richard Blanco per Barack Obama.
Leggendo i suoi toccanti versi Amanda ha accennato alla sua personale esperienza di «ragazzina magra afro-americana cresciuta da una mamma single che sogna un giorno di diventare presidente».
«Essere americani è più di un orgoglio che ereditiamo; è il passato in cui entriamo e come lo ripariamo». E poi: «Anche quando abbiamo sofferto siamo cresciuti, anche quando ci siamo feriti abbiamo sperato e quando ci siamo stancati, ci abbiamo provato. Non ci faremo spingere indietro o piegare dalle intimidazioni perché sappiamo che la nostra inazione e la nostra inerzia diventeranno il futuro», ha detto Amanda.
A puntare tutto su Amanda Gorman, già paragonata per la sua capacità oratoria a Abraham Lincoln, John Kennedy e Martin Luther King, è stata la First Lady Jill Biden che da anni la teneva d’occhio ed è rimasta recentemente «incantata durante una lettura alla Library of Congress», come ha raccontato. Ora attendiamo con ansia il libro per bambini (da ieri prenotabile online) “Change sings” cui Amanda stava lavorando da tempo e in uscita entro l’estate.