Spegne 60 candeline Anna Oxa, quella ragazzina che, tutt’altro che timidamente, a soli 15 anni, incide il suo primo 45 giri per una piccola etichetta discografica barese e di lì a breve il singolo “Un’emozione da poco” che diventerà uno dei brani più conosciuti della storia della musica italiana. Poi la Oxa infila un successo dietro l’altro con brani toccanti che muovono corde intime ed emozioni nascoste come “È tutto un attimo”, “Donna con te”, “Quando nasce un amore”, “Senza pietà”, “Tutti i brividi del mondo” e “Ti lascerò”, cantata sul palco dell’Ariston con Fausto Leali che le ha portato la vittoria al Festival di Sanremo con il quale l’artista ha da sempre un legame molto speciale.

Anna Oxa è passata, durante la lunga carriera, da uno stile punk-rock dei primi anni di attività artistica, con i capelli corti, la mitica cresta, gli ombretti pop-fluo verdi e viola ad incorniciare lo sguardo e i jeans strappati, a una figura sofisticata con una chioma lunga, morbida e corvina. Dal caschetto biondo platino portato indietro con il gel ed esaltato da abiti attillati a sottolineare la sua figura alta e slanciata, ai lunghi rasta sfoggiati con canotte aderenti e pantaloni a vita bassa. Una trasformazione della poliedrica artista barese e un’immagine che strizza l’occhio al look sexy che la caratterizza per quasi un ventennio e che termina all’inizio del 2000 quando Anna Oxa effettua l’ennesimo cambio di stile. E di musica. Con sound variegati e arrangiamenti internazionali in bilico tra opera ed etno-music.

«In tanti mi dicevano di restare uguale e non cambiare la mia immagine perché altrimenti il pubblico avrebbe potuto rimanerci male. Io, invece, ho sempre saputo che dovevo dare sfogo alla mia vena artistica ed essere ciò che ero. Che sono», aveva avuto modo di dire nel 2006 al Festival di Sanremo.

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Dopo un periodo di forte ricerca spirituale e musicale culminato in spettacoli nelle chiese d’Italia incentrati solo sulla sua voce utilizzata anche come strumento, tra brani sacri del Medioevo, brani in sanscrito antico, mantra tibetani, momenti africani, Anna Oxa era decisa ad abbandonare le scene televisive che non facevano più parte del suo essere. È solo dopo il 2010 che fa dietro-front ributtandosi a capofitto in alcune collaborazione con Rai e Mediaset che le hanno permesso di tornare in auge e rientrare a pieno titolo tra i protagonisti del mondo teatrale del nostro Paese.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera proprio in occasione dei suoi 60 anni, Anna Oxa ha svelato però che uno dei momenti peggiori della sua carriera è stato proprio quando la Rai ha deciso di chiuderle le porte dopo essersi fatta male nel 2013 a Ballando con le stelle. «Anche se io ho fatto causa solo nel 2019, perché comunque l’ufficio legale bloccava tutte le richieste dei programmi che mi volevano. Io sono tranquilla, però, faccio la mia arte, la gente mi segue lo stesso», racconta delusa la cantante che ha anche fatto un bilancio della sua vita privata spiegando quali sono stati i punti di svolta.

Il primo senza dubbio è stato la perdita della madre: «Uno di quei dolori così forti che non possono restare fini a se stessi. Mi si è aperto un mondo». E poi la maternità e il legame speciale con i suoi due figli Francesca e Quazim, avuti entrambi dal batterista dei New Trolls Gianni Belleno: «Non ho mai detto questo sì o questo no. Ho dato loro la possibilità di fare delle esperienze».

L’amore, oltre alla musica, è stato il più grande protagonista della vita di Anna Oxa anche se, ammette, solo secondo le sue regole. Dopo tre mariti – il musicista Franco Ciani, l’imprenditore e politico kosovaro Behgjet Pacolli e la sua ex guardia del corpo Marco Sansonetti – dice oggi che «I mariti sono inutili» e tante idee sull’amore non le appartengono più. L’amore, quello vero, lo trova in Svizzera, dove vive da tempo, tra le montagne, i ruscelli e le cascate: «Qui vedi tutto, dall’inverno alla primavera». E questo le basta per essere felice.