Dallo Skate Park di Castel Maggiore, dove ha iniziato ad allenarsi, all’Aomi Urban Venue di Tokyo. È questa la fiaba di Asia Lanzi, 19 anni, bolognese, campionessa italiana di skate, specialità “Street”. «A differenza del “Bowl”, che si fa dentro le piscine vuote, lo “Street” prevede salti su scalinate, muretti, ringhiere» spiega. Acrobazie ed evoluzioni che, a suon di musica, faranno conoscere al mondo quello che a lungo è stato considerato solo un passatempo e che, invece, da quest’anno è alle Olimpiadi.
Concreta come i suoi studi (dopo la maturità, si è presa un anno sabbatico ma vuole iscriversi a Ingegneria informatica), di pochi sorrisi e di ancor meno parole, Asia ha iniziato a “skateare” a 6 anni. «Fu mio padre a farmi salire sulla tavola. E da quel giorno non ho più smesso. Dello skate mi piace l’adrenalina, ma anche il senso di sfida. Ti mette alla prova. Ti aiuta a crescere perché impari a conoscere e ad affrontare le tue debolezze» continua Asia, che si allena tutti i giorni per 4-5 ore.
«Il segreto? La passione. Poi il resto si impara». Perché lo sport è sacrificio e dedizione, soprattutto per arrivare ad alti livelli. Ma se non c’è divertimento, è difficile andare lontano. E Asia lo sa. Perché appena sale sulla tavola e indossa il cappellino sorride. Finalmente.
«Il segreto? La passione. Il resto si impara». Parola di Asia Lanzi, che porta lo skate italiano alle Olimpiadi per la prima volta.