Finora nessuno ci aveva pensato. Dopo gli audio libri per i non vedenti, ora arriva l’audio fumetto. L’eroe scelto per la striscia è Daredevil, ossia Matt Murdock, uno stimato avvocato (cieco) di giorno, ma che di notte cambia vesti e combatte il crimine a Hell’s Kitchen.
Daredevil diventa audio-fumetto
Daredevil, già eroe del fumetto uscito per la prima volta nel 1964 e diventato prima un film (nel 2003) e poi una fortunata serie su Netflix, è adesso anche in formato audio fumetto, con cinque episodi raccontati in circa 20 minuti sulla pagina Facebook dell’UICI (Unione Italiana Ciechi) sezione di Lucca (la città è diventata la patria dei fumetti, grazie al festival Lucca comics). L’appuntamento è ogni lunedì alle 18.30 fino al 21 giugno: tutte le puntate si possono poi riascoltare tramite la pagina social dell’UICI stessa, oltre che su quella di Giacomo Asaro, considerato il più grande esperto in Italia di Daredevil, autore di un blog sul personaggio (Le notti del diavolo) nonché voce narrante.
Cos’è l’audio-fumetto
L’idea di poter rendere disponibile un fumetto anche ai ragazzi non vedenti è nata nell’ambito delle iniziative dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, nella sezione lucchese, e ha incontrato l’entusiasmo di Simona Torlai, presidente di Casa Alfa, associazione impegnata nel mondo dell’autismo: «L’incontro con Daredevil è stata una folgorazione, la sua cecità e i suoi ipersensi ci raccontano come la realtà possa essere letta in tante maniere e che ci sono sempre “altri modi per vedere” in senso fisico e figurato. Avevo collaborato con l’UICI in occasione della Giornata mondiale della disabilità usando le vignette realizzate da mio figlio, che ironizzavano su alcuni luoghi comuni ed espressioni per riferirsi alle persone con disabilità. Da lì mi è venuta l’idea di prestarmi alla sceneggiatura per il fumetto di Daredevil che, in questa prima storia, abbiamo suddiviso in cinque puntate, rispettando le uscite originali a episodi in edicola».
La differenza tra audio libro e audio fumetto
Di audio libri, adatti ai non vedenti, ne esistono già. Ciò che invece mancava finora era proprio un audio-fumetto: un’idea tanto semplice e forse persino banale, ma che nessuno finora aveva mai realizzato, di fatto “dimenticando” tutti quei ragazzi – soprattutto adolescenti – che finora non avevano potuto accedere a questa forma di intrattenimento. «Esistono alcune differenze tra audio libro e audio-fumetto: per raccontare un libro a chi non può farlo per problemi di vista è sicuramente sufficiente leggerlo, mentre in un fumetto occorre “trasformare” i disegni e i balloons, le vignette, oltre a cercare di rendere eventuali suoni che sono scritti sulla pagina o a integrazioni che sono contenute nelle didascalie» spiega la sceneggiatrice». In pratica si tratta di “raccontare” a voce ciò che normalmente si trova nelle “nuvole”, ma anche i classici “crash” o “bang”, che però non sono semplicemente letti come tali ma raccontati
Serve una sceneggiatura ad hoc
«Nell’audio libro, insomma, il testo viene semplicemente letto. Nel fumetto non si possono leggere solo le didascalie e i dialoghi, mancherebbe tutta la parte che i vedenti capiscono tramite le immagini. Quindi il testo deve essere riscritto per compensare l’assenza delle immagini, che nel fumetto sono parte integrante del racconto. I suoni, come “sbang” o “crash”, funzionano (anche se sono già molto meno presenti nei fumetti odierni rispetto al passato) se sono scritti, col parlato suonerebbero fuori luogo quindi non sono riprodotti in voce» continua la presidente di Casa ALFA. «In alcuni audio libri, poi, esistono colonne sonore che richiamano quelle dei film, per rendere le atmosfere. Nei fumetti in formati audio, in un precedente esperimento (Unseen) si era pensato di tradurre appunto l’atmosfera introducendo un sibilo per rievocare l’azione di girare la pagine: «Per i non vedenti abbiamo abbandonato questa suggestione perché il cambio pagina, in realtà, era pensato per ascoltatori che “seguivano il punto” sul fumetto, quindi vedevano e ascoltavano».
La tecnica
La tecnica è quella delle audio trascrizioni dei film: bisogna, quindi, raccontare anche ciò che mostrano le immagini. «È quanto accade quando nelle pellicole cinematografiche o nelle serie tv ci sono i cosiddetti “buchi”: i silenzi che normalmente accompagnano alcune scene e che i non vedenti, chiaramente, non possono capire» spiega sempre la sceneggiatrice. «In questo caso, quando gli attori non parlano, è la voce narrante che ne fa una descrizione, che necessariamente è breve. Questo per due motivi: se si tratta di un film, occorre essere sintetici perché poi arrivano altre sequenze e non ci sarebbe tempo per dilungarsi; nel caso degli audio-fumetti il motivo sta anche nel fatto che alcuni non vedenti lo sono dalla nascita, quindi non riuscirebbero comunque a immaginare alcune scene raccontate, oltre al fatto che troppi particolari svierebbero l’attenzione».
Altri audio fumetti?
L’iniziativa dell’audio fumetto, che ha già trovato il patrocinio del Comune di Lucca ed è stata resa possibile grazie all’impegno di Silvia Chelazzi dell’UICI di Lucca, ha visto la collaborazione anche di Panini Comics Italia: «L’entusiasmo che ci è arrivato da Panini ci fa pensare che si possa estendere l’idea anche ad altri fumetti con eroi noti e che riscuotono particolare successo e interesse nei ragazzi, in modo che i più giovani e in particolare gli adolescenti possano godere dell’esperienza del fumetto in formato audio. Ma non solo: si tratta di lanciare anche un messaggio di inclusione nei confronti di una disabilità. Daredevil nella vita di tutti i giorni è un avvocato, prospettiva non da supereroi ma concreta, nonostante si fatichi a crederlo» dice Simona Torlai. «E chissà che non si possano introdurre le strisce audio-raccontate già nel Lucca Comics & Games del 2021».