Per tutti era un mito di eleganza, grazia, femminilità. Per suo figlio, semplicemente una mamma. Parliamo dell’attrice Audrey Hepburn, al terzo posto tra le stelle della storia del cinema secondo il prestigioso American Film Institute.
Classe 1929, cresciuta fra Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi e divenuta un’icona con film come “Colazione da Tiffany”, “Sabrina” e “Vacanze Romane”, Audrey torna sotto i riflettori grazie al libro “Audrey mia madre“, edito da Mondadori Electa. A scriverlo è il figlio Luca Dotti, avuto dal secondo marito, lo psichiatra italiano Andrea Dotti.
Audrey in cucina L’idea per il volume “nasce dal ritrovamento di un quaderno sfilacciato sul quale mamma trascriveva le sue ricette. Molte descrivevano piatti complessi, imponenti e ambiziosi, che però non sono mai arrivati fino alla nostra tavola da pranzo. Perché in cucina come nella vita, mia madre si era liberata a poco a poco di tutte le cose che non le appartenevano per conservare solo ciò che per lei contava davvero”.
Audrey mamma Tra una ricetta, una fotografia e un aneddoto familiare, Luca rivela il lato meno noto di Audrey, che all’epoca della sua nascita, avvenuta nel gennaio 1970, si era allontanata dallo star system per dedicarsi alla famiglia. Al di là del tubino nero e dei grandi occhiali da sole, c’era una donna normale. “Quando i miei amichetti venivano a casa nostra per la prima volta, erano incuriositi e vagamente diffidenti perché avevano la testa piena delle raccomandazioni dei loro genitori che conoscevano Audrey solo attraverso i film e le riviste che parlavano di lei. Il disagio però svaniva non appena la conoscevano”, scrive Luca.
Audrey attrice modesta “Mamma non si considerava una grande attrice. L’unico gossip lavorativo che mi abbia mai raccontato riguardava alcuni colleghi che potevano scatenarsi tutta la notte e la mattina dopo, con un po’ di trucco, una doccia fredda e un buon goccetto, recitare in modo impeccabile”. Ancora: “Mamma si è sempre svegliata presto. Quando faceva l’attrice pensava: “Prima o poi si renderanno conto dell’errore e mi manderanno a casa”. Per scacciare quella paura si svegliava prima di “loro” per ripassare la parte”.
Audrey donna “Quando s’innamorava, mamma non perdeva tempo. Nel 1954, alla prima londinese di Vacanze romane, Gregory Peck le aveva presentato Mel Ferrer e cinque mesi dopo erano già sposati. Andò così anche con papà: incontro in Turchia d’estate, fulminante fidanzamento in mare, matrimonio in Svizzera a gennaio. Io nacqui un anno dopo”.
Audrey e il benessere “Era anche anemica, con il fastidioso effetto collaterale di frequenti, ampie occhiaie scure, uno dei suoi tanti complessi (anche se non quanto i piedi troppo lunghi o le orecchie troppo grandi, per non parlare del naso…). Da piccolo mi divertivano molto le sue fialette colorate, ma mamma per rinforzarsi ricorreva soprattutto a rimedi naturali: gli spinaci, il muesli, il cioccolato e il fegato”.