«L’atletica per me è tutto» racconta Ayomide Folorunso, per tutti Ayo, 24 anni. E anche lei, per l’atletica azzurra, significa molto. Nata in Italia da genitori nigeriani, avrebbe dovuto partecipare ai Mondiali under 18 del 2013 in 5 specialità diverse, ma non ebbe in tempo la cittadinanza. Per fortuna si è rifatta in seguito: nel 2016 ha stabilito il primato italiano under 23 dei 400 ostacoli.
Semifinalista alle Olimpiadi di Rio 2016, dove ha realizzato il primato italiano con la staffetta 4×400 azzurra, nel 2017 ha conquistato il titolo europeo under 23 e l’oro alle Universiadi. Il pass per Tokyo l’ha ottenuto agli ultimi Europei, chiusi con un altro oro a squadre.
Quando le hanno chiesto di quella foto medagliata che ritraeva solo atlete di colore, ha risposto: «Per me è normale, e dovrebbe esserlo anche per chi guarda. Ma prima o poi ci arriveremo: il futuro non si ferma».
Intanto Ayo pensa al suo, di futuro. Studia Medicina e sogna di diventare pediatra, divora libri fantasy ma anche la Bibbia: è un membro attivo della comunità pentecostale e la prima dedica, dopo una vittoria, è sempre per Dio.