L’elusivo artista britannico Banksy, sulla cui identità circolano da sempre voci e indiscrezioni mai confermate, potrebbe essere costretto a rivelare le sue generalità dopo la convocazione dell’Alta corte di Londra seguita a una causa per diffamazione intentata contro di lui.

Banksy, il presunto scoop del Mail online

E’ quanto riporta Mail online, che pubblica alcune presunte rivelazioni nel tentativo di rilanciare un suo pseudo scoop del 2008, in cui affermava di aver svelato il mistero individuando il nome del celebre writer: Robin Gunningham, 53enne originario di Bristol ed educato nella scuola pubblica inglese.

Nei documenti legali sarebbe finita anche Pest Control, l’ente ufficiale che certifica le opere di Banksy apparse sui muri delle città di tutto il mondo.

La bambina con il palloncino di Banksy

Chi c’è dietro la causa al presunto Banksy

Al centro di questo dubbio tentativo di svelare l’identità dell’artista c’è Andrew Gallagher, un imprenditore musicale 56enne attivo negli anni Novanta nel mondo dei rave e poi dedicatosi al mercato della street art, che ha citato in tribunale Gunningham prendendo per buona l’identificazione di Banksy fatta dal Mail. In merito alla causa non vengono aggiunti dettagli, in quanto, stando al legale di Gallagher, si tratta di informazioni confidenziali.

La convocazione diventerà esecutiva?

Tutto in attesa di vedere se questa convocazione diventerà esecutiva e se il convocato – ammesso che compaia – dovesse rivelarsi essere il vero Banksy. Solo in fondo all’articolo del Mail si legge anche di un precedente tentativo di azione legale analoga finita in un flop, con i giudici che l’hanno respinta dando ragione al writer. Mentre lo stesso tabloid ammette che l’identità di Banksy resta un mistero nonostante i tentativi falliti compiuti in passato dai suoi reporter.