Dopo Federica Pellegrini e Vanessa Ferrari, anche Benedetta Pilato – la diciassettenne campionessa del mondo nei 100 rana – affronta pubblicamente l’argomento ciclo mestruale. Le sue parole fanno riflettere.
Benedetta Pilato abbatte il tabù del ciclo mestruale
«Influenza le nostre prestazioni, non possiamo essere sempre al top come gli uomini». A dirlo chiaramente è Benedetta Pilato, che spiega come il ciclo mestruale possa condizionare le prestazioni delle atlete, talvolta compromettendole.
Non è strano parlarne, è semplicemente la realtà dei fatti. E se sei un’amante dell’attività fisica, lo sai bene anche tu. «Il giorno della finale dei 100 rana ero in pre-ciclo e non stavo bene», ha spiegato la stessa Pilato.
Quindi ha sottolineato: «Non è un tabù per me, io ne parlo tranquillamente. Noi donne rispetto agli uomini abbiamo un problema in più, è giusto dirlo: a loro basta essere in forma, non hanno elementi di disturbo aggiuntivi come per noi può essere il ciclo». Ma non è tutto: «Al mio allenatore ho chiesto di portarmi gli assorbenti da Taranto», ha fatto sapere la campionessa al Corriere della Sera.
Pilato come Federica Pellegrini (e non solo)
Era stata la Divina una delle prime atlete ad abbattere il tabù del ciclo mestruale. Lo aveva fatto per motivare la gara deludente a Rio: «Abbiamo capito che la causa è stata la vicinanza al ciclo. L’ho calcolato malissimo e mi sono trovata a gareggiare nel momento per me peggiore fisicamente: mi sentivo come su un’altalena, con cali e stanchezze repentine. Ma non è una scusa, è un aspetto che ho sottovalutato», aveva detto Federica Pellegrini.
Pellegrini e Pilato però non sono le sole: tante atlete professioniste hanno sottolineato i problemi che il ciclo può causare, in particolare in vista di alcune prestazioni. Vanessa Ferrari ha cercato di tenere a bada il problema attraverso l’uso di anticoncezionali, spiegando: «Lo sport che faccio influenza il ciclo, che è comunque un pensiero in più». Tuttavia, per la 17enne astro nascente del nuoto italiano «non è la soluzione giusta». D’altronde si sa che ogni atleta ha un vissuto diverso. C’è anche chi, come Elisa Di Francisca, non ha mai accusato particolari conseguenze dovute al ciclo mestruale. «Non penso che incida così tanto sulla prestazione», diceva la celebre fiorettista. Insomma, ogni atleta può vivere e affrontare il problema in maniera diversa: l’importante però è parlarne e ora il tabù smette di esistere, finalmente.